Bilancio 2001, interviene Rifondazione comunista: «Fallita la priorità di trovare risorse nuove e certe, si è preferito applicare un rincaro generalizzato di balzelli»
Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Rinfondazione comunista Monica Sgherri e del consigliere Enrico Falqui:«E' stata l'iniziativa annunciata da Rifondazione Comunista in commissione consiliare di presentare una mozione per la definizione di una una tantum legata a un piano di riorganizzazione delle tariffe e a un piano di riqualificazione degli investimenti sui mercati ambulanti a far fare marcia indietro all'amministrazione comunale e a scatenare una serie di ordini del giorno similari da parte di gruppi della maggioranza.Le nostre ragioni sono legate alla difesa del piccolo commercio che in ragione della scelta riconfermata ormai da due legislature di privilegiare la grande distribuzione rischia di desertificare a Firenze queste attività che in molte aree periferiche della città svolgono invece una importante funzione sociale.L'analisi che avevamo fatto circa la scarsità di risorse finanziarie aggiuntive come questione non risolvibile in modo equo attraverso l'introduzione di aumenti alla gia elevata tassazione locale era giusta e che il problema non si risolve solo con una tassa di scopo, come più volte annunciato, ma attraverso la riorganizzazione della macchina comunale, un forte risparmio sulle spese per consulenze esterne e una forte iniziativa a livello nazionale ed europeo per il riconoscimento di uno statuto speciale delle città d'arte.Infine una manovra fiscale pesante basata su un rincaro generalizzato, che va a colpire troppo le famiglie con una miscela di aumenti con tassazione diretta (IRPEF) e indiretta (TARSU) riconfermando Firenze tra le città più care d'Italia .Ma più grave è che l'applicazione, per la prima volta dell'addizionale IRPEF, il cui introito è palesemente sottostimato, si rivela una occasione persa per dare certezza e trasparenza alle politiche delle entrate perché serve esclusivamente a coprire voci incerte del bilancio come il recupero dell'evasione fiscale.Quello che poi più colpisce è l'assenza di un aggiornamento sulla qualità dei servizi offerti, sulla loro possibile reale organizzazione e razionalizzazione (vedi Raccolta e smaltimento, il contratto di servizio al Quadrifoglio al quale il Comune versa 109 miliardi non corrisponde a un miglioramento di servizio proporzionale alla tassa che si impone ai cittadini e ai commercianti) sul rapporto tra domanda di servizi e offerta (pensiamo a le circa 1000 famiglie escluse dall'asilo nido) sulla qualità delle politiche sugli anziani (al quale è applicato pesantemente il redditometro).Manca ossia in questo bilancio il monitoraggio della spesa, sottolineato anche dai Revisori dei Conti, e degli effetti sulle famiglie e sulle categorie economiche più svantaggiateStupisce infine che un sindaco che rappresenta tutti i Comuni italiani di fronte al Governo (essendone il presidente) non sia riuscito ad ottenere la restituzione integrale dell'IVA ai Comuni con i cui proventi si sarebbe potuto incrementare la qualità dei servizi sociali senza introdurre nuovi balzelli aggiuntivi».(fn)