Domenici: "le riforme costituzionali devono essere il frutto della collaborazione di tutti gli schieramenti politici"

"La riforma della costituzione, appena varata dal Parlamento, rappresenta un primo passo importante e deve essere sottoposta a referendum, allo scopo di coinvolgere attivamente i cittadini italiani in un confronto vasto e approfondito".Lo ha detto Leonardo Domenici, nella sua veste di presidente dell'Anci, nel corso dell'incontro che si è svolto questa mattina alla Camera per il centenario della fondazione dell'associazione nazionale dei comuni. Presenti il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, i presidenti di Camera e Senato Luciano Violante e Nicola Mancino, nonché il ministro degli interni, Enzo Bianco."Voglio ribadire, proprio in questa sede – ha aggiunto Domenici - che il nostro obiettivo è sempre stato quello di far sì che i cambiamenti costituzionali siano il frutto di una elaborazione e di un protagonismo che coinvolga tutti gli schieramenti politici".Cento anni fa, al Teatro Regio di Parma, più di mille Sindaci posero le fondamenta dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. "Da allora – ha detto Domenici - la nostra associazione ha stimolato e accompagnato l'evoluzione sociale, politica e istituzionale del nostro Paese in quest'ultimo secolo".Nella sua relazione il sindaco di Firenze ha parlato del ruolo dei comuni, ma anche del rapporto con le regioni. "L'aspetto essenziale – ha ricordato Domenci - sarà l'elaborazione e l'approvazione dei nuovi statuti regionali, sulla base di una visione ispirata alla sussidiarietà e non alla sovraordinazione o subordinazione degli enti. L'Anci auspica un percorso di ampio coinvolgimento di tutto il sistema degli enti locali, attraverso i Consigli regionali delle Autonomie, per avviare una vera e propria "fase costituente", che ci porti, alla fine, ad avere istituzioni regionali profondamente rinnovate nell'ordinamento, nell'organizzazione e nella struttura".Tema centrale la riforma costituzionale. "Spero che nella prossima legislatura – precisa il sindaco di Firenze - si possa andare nella direzione in cui i cambiamenti costituzionali siano il frutto di una elaborazione e di un protagonismo che coinvolga tutti gli schieramenti politici. Si dovrà delineare un percorso che coinvolga tutti, affinché la riforma costituzionale dell'ordinamento dello stato possa completarsi e compiersi, assumendo quanto fino ad oggi approvato dal Parlamento come la prima tappa di un cammino comune e non come il successo di una parte sull'altra. Oggi, alle soglie di una campagna elettorale, tutto questo può forse sembrare assai difficile, ma, forti del carattere unitario della nostra Associazione, noi, sindaci, amministratori e consiglieri comunali, vogliamo ribadire l'esigenza di uno sforzo congiunto per la realizzazione dei mutamenti costituzionali e assicurare il nostro impegno in questa direzione".Ma all'attenzione dei comuni non c'è solo la trasformazione del nostro ordinamento. Ai sindaci premono anche temi caldi come il welfare, la sicurezza delle città, le scelte per la mobilità e quelle infrastrutturali. "Ci sono alcune problematiche su cui siamo chiamati a concentrare maggiormente la nostra azione e le nostre energie, in relazione ai cambiamenti in atto – ha precisato Domenici -. Si pensi, ad esempio, alle tematiche collegate al nuovo welfare, sempre più centrato sul territorio e sulla persona. Uno stato sociale che dovrà prestare particolare attenzione, contro ogni forma di esclusione sociale, ai problemi dell'infanzia, degli anziani e dell'integrazione degli immigrati. Così come risultano parimenti importanti le politiche volte a garantire la sicurezza delle nostre città e dei nostri paesi. Infine, la qualità ambientale e la vivibilità delle nostre città e dei nostri centri minori, con il loro portato di mobilità sostenibile, infrastrutturazione, riqualificazione e recupero urbano, sono e saranno sempre di più aspetti fondamentali di quell'indispensabile processo di risanamento e ammodernamento del nostro paese, di cui i comuni non possono che essere fra i protagonisti".Temi e problemi che necessitano in primo luogo di risorse. Ma, ha voluto sottolineare il sindaco di Firenze "i bilanci dei comuni, dopo l'ingente contributo offerto al risanamento della finanza pubblica, spesso non riescono a far fronte alle nuove esigenze. Per questo motivo, noi sindaci delle piccole, medie e grandi città avvertiamo come particolarmente urgente l'introduzione del federalismo fiscale e speriamo che tale necessità sia pienamente accolta dal nuovo Governo e dal nuovo Parlamento. Deve essere chiaro che lo stato di difficoltà in cui versano i bilanci dei comuni, se non affrontato con decisione, rischia di condurre le amministrazione locali al collasso finanziario, con gravi conseguenze per la crescita e lo sviluppo complessivo dei nostri territori e dell'intero Paese".