Protezione civile: il Consiglio approva mozione della maggioranza
Massima priorità alla pianificazione per il rischio di esondazione dei corsi d'acqua minori come Mugnone, Terzolle, Greve, pieno coinvolgimento delle strutture operative di protezione civile, in particolare vigili del fuoco e associazioni del volontariato attive nel settore, razionalizzazione nell'impiego delle risorse umane nella fase di sorveglianza anche tramite l'impiego di strumenti telematici. Sono alcuni dei punti principali della mozione approvata oggi pomeriggio dal Consiglio comunale, con 24 voti favorevoli ed un astenuto, la mozione sulla protezione civile.«Con questa mozione - ha spiegato il consigliere DS Antongiulio Barbaro - primo firmatario del documento, sottoscritto da tutti i capigruppo della maggioranza di centro-sinistra abbiamo voluto indicare al Sindaco una serie di azioni per migliorare il servizio di protezione civile del Comune, alla luce dell'attuazione progressiva del decreto Bassanini e ad un anno dall'approvazione del piano comunale di emergenza per rischio idraulico del fiume Arno e della convenzione-tipo da proporre alle associazioni di volontariato».«Occorre - ha aggiunto il consigliere diessino - promuovere il più stretto confronto tecnico e coordinamento operativo con gli enti e le amministrazioni competenti in materia di protezione civile, come prefettura, regione Toscana, provincia di Firenze. Poi bisogna individuare le tipologie di eventi calamitosi locali definendo specifici piani di intervento per fronteggiarli con massima priorità per il rischio di esondazione dei corsi d'acqua minori come Mugnone, Terzolle e Greve. In terzo luogo occorre rivedere le attuali modalità di funzionamento del centro comunale di protezione civile, con l'obiettivo di conseguire il coinvolgimento ampio e programmato di tutte le associazioni di protezione civile disponibili durante le fasi di attenzione, preallarme e allarme».«Il Comune di Firenze - ha concluso Barbaro - ha una lunga tradizione in materia di protezione civile: fin dal 1993 si è dotato di una propria struttura, il centro dell'Olmatello, che rappresenta ancora una delle esperienze più avanzate nel settore e che va salvaguardata e rilanciata, anche per aver in qualche modo anticipato il processo di decentramento definito dal decreto Bassanini. Nel corso del 2000, oltre ad approvare il piano per il rischio di esondazione dell'Arno, il Comune ha rifinanziato, per 600 milioni di lire, la realizzazione di uno specifico software per la gestione delle emergenze dove saranno indicate le diverse fonti di rischio e i punti sensibili, in modo da rendere più rapido e efficiente l'eventuale intervento di soccorso». (fn)