Sistema dell'emergenza sanitaria, mozione di indirizzo approvata dalla quarta commissione

Il sindaco deve intervenire sull'azienda sanitaria affinché «ogni ulteriore estensione della sperimentazione del 118 sia preceduta da una approfondita valutazione del funzionamento attuale rispetto alla precedente impostazione». E' quanto chiede una mozione approvata questa mattina dalla commissione sanità e servizi sociali secondo la quale è anche necessario «provvedere con urgenza che i trasporti sanitari ordinari siano risolti attraverso una centrale specificatamente deputata e gestita dal volontariato attraverso una convenzione con l'asl ed il Comune».La mozione impegna, fra l'altro, l'amministrazione affinché «le ulteriori fasi della riorganizzazione del servizio vengano attuate nel rispetto di quanto contenuto nell'accordo siglato nel luglio 2000 tra le associazioni di volontariato e l'asl nel quale sono valorizzati gli apporti delle diverse componenti», perché «l'organizzazione e il personale del "118" siano integrati con quelli di tutti i presidi ospedalieri» e affinché «sia mantenuta la positiva combinazione volontari-infermieri sui mezzi con partenza dalle sedi del volontariato».Il documento chiede anche che «venga unificato il servizio di chiamata per le esigenze di continuità assistenziale, ovvero la guardia medica, nonché quello per la teleassistenza».«Giudico di grande importanza il contributo che tutti i membri della quarta commissione hanno dato - ha sottolineato la Presidente della commissione sanità e servizi sociali Susanna Agostini - portando alla definitiva approvazione all'unanimità della mozione di indirizzo sul 118. Questo documento vuol garantire un sistema di soccorso efficace. Come sappiamo ogni emergenza è una cosa a sé e ciascuna persona ha il diritto ad avere un intervento appropriato».Secondo l'Agostini «l'applicazione della nuova normativa, l'esperienza di anni di lavoro qualitativamente alto, l'adeguamento della gestione centralizzata fanno sì che il modello di pronto intervento che le parti interessate, asl e associazioni, stanno mettendo a punto garantisce sempre più la sicurezza dei cittadini e la massima competenza degli operatori».«Auspico ha concluso l'Agostini - che le varie componenti, ovvero asl, associazioni di volontariato, quartieri e medici, possano trovare nei contenuti di questa mozione quei riferimenti di indirizzo politico necessari a fare chiarezza negli obiettivi, nella definizione degli scopi del 118, allenti le tensioni, eviti speculazioni. Evitando d'ora in poi inopportuni allarmismi che altro non producono che sfiducia in tutto il sistema». (fn)Queston il testo della mozione:"Indirizzi in merito al Servizio di emergenza nell'ambito del Territorio Comunale"IL CONSIGLIO COMUNALEPremesso:- che negli ultimi anni il sistema dell'emergenza sanitaria nell'area fiorentina sta subendo un profondo cambiamento, in parte determinato dalla normativa sia regionale che nazionale e in parte da una più precisa definizione degli scopi del "118";- che questo cambiamento è orientato nella direzione di concentrare il sistema dell'emergenza nell'ambito strettamente sanitario quando la salute del cittadino è altamente a rischio per fatti acuti ed improvvisi che richiedono un intervento rapido, competente, efficace ed altamente integrato con l'organizzazione dei pronto soccorso ospedalieri dell'area fiorentina;- che il "118" deve essere sempre più un'articolazione del Dipartimento Interaziendale dell'Emergenza-Urgenza (DEU);- che l'attività del volontariato ha un ruolo insostituibile che per questo deve essere sempre più aggiornato e formato;- che in base al protocollo sull'organizzazione del trasporto di emergenza territoriale siglato il 10 luglio 2000 fra il Comune di Firenze, l'ASL 10 e le Associazioni di volontariato si è concordato di avviare una fase di modificazioni e di rinnovamento dei punti di emergenza territoriale al fine di migliorare ulteriormente i livelli di risposta per il cittadino;- che tale scopo si è inteso raggiungere mediante l'introduzione di moderni strumenti di supporto meccanico e/o professionale quali l'auto medica, con medico ed infermiere a bordo e l'ambulanza infermierizzata;- che, pertanto, tale sistema prevede due livelli di risposta: una di base con ambulanze che partono dalle sede del volontariato impiegando volontari adeguatamente formati, secondo la normativa regionale e con periodici corsi di aggiornamento e riqualificazione, e infermieri professionali; l'altra, avanzata, con automediche con medico e infermieri che partono dai pronto soccorso ospedalieri e dalla sede del "118";- che questo sistema, in base all'accordo menzionato, si sta sperimentando nel Quartiere n 2 e, recentemente, si è conclusa una analisi dei dati delle varie fasi della sperimentazione ad opera della Commissione di esperti nominati secondo quanto previsto nel protocollo del luglio 2000;- che da tale analisi è emerso che la nuova organizzazione del "118" non ha diminuito la propria efficacia anche se ha evidenziato una serie di difficoltà che occorre superare; tra queste la creazione di un efficiente sistema informatico, attualmente insufficiente, in grado di fornire una corretta e puntuale registrazione dei dati e l'essenziale formazione del personale sempre più preparato ad una qualificata e pronta segnalazione e descrizione della diagnosi dei pazienti.Pertanto, tutto ciò premesso,INVITA IL SINDACOad attivarsi nei confronti dell'Azienda Sanitaria affinché:1. ogni ulteriore estensione della sperimentazione sia preceduta da una approfondita valutazione del funzionamento attuale rispetto alla precedente impostazione;2. le ulteriori fasi della riorganizzazione del servizio vengano attuate nel rispetto di quanto contenuto nell'accordo siglato nel luglio 2000 tra le Associazioni di volontariato e l'ASL nel quale sono valorizzati gli apporti delle diverse componenti;3. venga assicurato un adeguamento del sistema informativo al fine di valorizzare il potenziale informativo delle voci dell'emergenza e garantire un completo monitoraggio di ogni attività del servizio;4. l'organizzazione e il personale del "118" siano integrati con quelli di tutti i presidi ospedalieri;5. i medici dipendano dal DEU e prestino la loro opera presso il Dipartimento Emergenza-Urgenza per una costante formazione e preparazione e, pertanto, provengano tendenzialmente dai presidi ospedalieri;6. sia mantenuta la positiva combinazione volontari-infermieri sui mezzi con partenza dalle sedi del volontariato;7. sia incrementata la cultura dell'emergenza nei confronti della popolazione e nei confronti dei soggetti presenti sul territorio (CC., P.S., VVFF, VVUU.,) per un primo intervento o per richiedere l'intervento più congruo;8. sia avviato un programma su come affrontare un'emergenza sanitaria per una formazione sia nelle scuole che a favore di tutti quei cittadini che si rendono disponibili ;9. il ruolo del medico di famiglia sia sempre più quello di primo riferimento e di primo momento di selezione per la patologia del cittadino utente;si provveda con urgenza affinchè : i trasporti sanitari ordinari (per dialisi, disabili, trasferimenti, per affetti da diabete, ecc…..) siano risolti attraverso una centrale specificatamente deputata e gestita dal Volontariato attraverso una convenzione con l'ASL e il Comune; venga unificato il servizio di chiamata per le esigenze di continuità assistenziale (guardia medica), nonché quello per la teleassistenza; si approfondisca la possibilità di organizzare un'attività con chiamata centralizzata per rispondere alle emergenze sociali che costituiscono un settore particolarmente delicato e che attualmente non trovano adeguato coordinamento.Firenze, 6 marzo 2001LA PRESIDENTESusanna Agostini