Assessore Bruzzesi: Palazzeschi fu uno degli scrittori più acuti del ‘900

‘'L'alba del terzo millennio non ha fatto dimenticare una figura di scrittore fra i più acuti del secolo scorso. Aldo Palazzeschi è senza alcun dubbio l'emblema di una Firenze dalla cultura irrequieta, dalla curiosità instancabile, dalla voglia continua di andare alla ricerca del nuovo. Tre momenti specifici che a dire il vero da un po' di tempo si sono attenuati fra le mura cittadine lasciando spazio ad un quieto sonno intellettuale.''. E' quanto ha detto oggi nella Sala de' Dugento, l'assessore al turismo, Stefano Bruzzesi, aprendo i lavori del convegno internazionale su ‘L'opera di Aldo Palazzeschi' organizzato dal Comune di Firenze e dall'Università degli studi in collaborazione con il Gabinetto Vieusseux e Rai Teche, per ricordare la figura dello scrittore fiorentino. I lavori proseguiranno anche nella giornata di domani presso l'Aula magna del Rettorato e sabato 24 febbraio nella Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux.‘'Pochi autori hanno avuto nel Novecento la capacità e la forza di rinnovarsi che ha avuto Palazzeschi, futurista convinto ne "L'Incendiario", gran critico degli atteggiamenti borghesi nel "Codice di Perelà", e inseparabile narratore delle cose del quotidiano nel bellissimo "Le Sorelle Materassi". Delizioso narratore nel "Bestiario del 900", ha ricordato Bruzzesi.‘'In questa rassegna che accompagna il convegno, i quadri, i manifesti futuristi, i segni del suo rifiuto del futurismo nel momento dello scontro con Marinetti sull'interventismo, le prime edizioni delle sue opere, sono esposte con estrema attenzione critica – ha aggiunto - grazie ad una lettura circostanziata delle sue preferenze culturali e delle mode intellettuali che hanno segnato la sua vita d'artista. Se il Novecento Italiano ha avuto grandi voci che hanno segnato il passaggio complesso della storia, quella di Palazzeschi resta una delle più incisive ed ironiche, come spetta di diritto ad una grande fiorentino capace di affrontare le cose del mondo con il giusto spirito critico''.‘'Il valore di questa rassegna, dunque, è anche racchiuso nell'invito a ripensare noi stessi e il nostro Novecento culturale – ha concluso l'assessore al turismo - e di farlo in chiave di rilettura del nostro passato prossimo e di analisi del nostro futuro più immediato''. (dm)