Ersilia Salvato al Q.4: "L'impegno dell'Italia contro la pena di morte"
La senatrice Ersilia Salvato ieri ha partecipato al'assemblea pubblica organizzata nella sala consiliare del Q.4, a Villa Vogel: tema del suo intervento, il lavoro del comitato senatoriale contro la pena di morte. "L'Italia - ha detto Salvato - è la punta di diamante dei paesi che si stanno impegnando per una moratoria planetaria delle esecuzioni capitali in vista della esclusione della pena di morte dalle costituzioni di tutti gli stati del mondo. Traguardo ambizioso questo ma reso ormai possibile dalla crescita delle coscienze e dalla globalizzazione che investe inevitabilmente anche la frontiera dei diritti umani". A prova di ciò ha illustrato la eccezionale dinamicità del Comitato, le numerose iniziative in ambito ONU e gli incontri internazionali ad alto livello istituzionale e con la società civile in molti paesi fra cui Cuba, il Centro America, gli USA, il Canada, la Russia, le Filippine. Slvato ha ricordato che l'Europa, nella Carta dei diritti solennemente proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, ha previsto la totale abolizione della pena di morte in tutti gli stati che ne fanno parte o che intendono aderirvi e l'Italia, insieme a un ampio cartello di stati, sta premendo perché l'Unione europea torni a presentare nel 2001 all'Assemblea delle Nazioni Unite la proposta di moratoria universale delle esecuzioni capitali. Il Comitato senatoriale, ha spiegato ancora la senatrice, parte dalla acquisizione di alcuni principi etici: la questione della pena di morte attiene alla sfera dei diritti umani, i diritti umani non sono divisibili né contrattabili, il rispetto dei diritti umani travalica i confini degli stati e richiede una limitazione della loro sovranità, la pena di morte non è conciliabile con la democrazia, la sicurezza dei cittadini va salvaguardata con strumenti alternativi alla pena capitale, strumenti che oltretutto meglio raggiungono nella pratica lo scopo di reprimere e prevenire il crimine, com'è ampiamente dimostrato.Il dibattito seguito alla relazione della senatrice Salvato ha messo in luce l'interesse del Q.4 e del suo associazionismo al tema della lotta contro la pena di morte e in particolare, com'è stato osservato, all'intreccio inscindibile fra il diritto alla vita e tutti gli altri diritti umani e sociali. Un altro nesso rilevato durante il dibattito è quello fra pena di morte e guerra. Il Presidente del Q 4, Eros Cruccolini, ha lanciato un appello alla città e alle sue rappresentanze democratiche "perché Firenze non si limiti a una pur apprezzabile festa rituale, ma ricerchi continuamente occasioni nuove per promuovere la cultura del diritto alla salvaguardia della vita e alla pace, contro la pena di morte e contro la guerra, sull'esempio del Comitato senatoriale presieduto dalla Salvato e recuperando e attualizzando la funzione trainante che Firenze ha avuto in passato". Firenze, che è gemellata con tante città in cui vige la pena di morte, ha chiesto Cruccolini, non potrebbe organizzare un grande convegno di città, di sindaci e rappresentanze della società civile, sul tema del diritto alla salvaguardia della vita?Inoltre il Q.4 pensa ad una serie di campagne specifiche su casi ritenuti in varia misura emblematici di questa moderna barbarie. Gli aderenti alla mobilitazione (associazioni, circoli, scuole, singoli cittadini) si prenderanno cura di un caso e ne seguiranno passo per passo l'iter per contribuire ad arrestare la corsa verso il boia. Verranno esercitate pressioni verso le istituzioni competenti, si cercherà di stabilire un contatto diretto con il condannato per fargli pervenire solidarietà e sostegno, si attiveranno forme di intervento e di denuncia presso gli organi di informazione. (segr-red)