Una "stazione genetica" per la salvaguardia del gallo nero
Un progetto di selezione genetica in corso a Firenze, potrà assicurare il futuro al galletto che per la storia ebbe un ruolo chiave per le dispute fra Siena e Firenze.Oggi in realtà il Gallo Nero è conosciuto solo per essere il simbolo del Consorzio del Chianti Classico. Per questo motivo i produttori del famoso vino, su proposta del Comune di Firenze, hanno deciso di sponsorizzare il progetto per ridare alla Toscana il celebre volatile. L'iniziativa è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio dall'assessore alle attività produttive Francesco Colonna, dalla direttrice del Consorzio del Chianti Classico Diuska Luppi e dal professor Mario Giannone, insegnate all'Istituto Tecnico Agrario delle Cascine.Il Gallo Nero, simbolo del Consorzio che tutela e promuove il vino Chianti Classico, è in via di estinzione. Lo comunicano alcuni docenti e studiosi del settore che hanno proposto un progetto per la salvaguardia di questa specie e di altre che stanno scomparendo. Si tratterebbe quindi di realizzare una stazione genetica con l'obiettivo di ridare importanza economica a razze ormai in via di estinzione, come appunto quella del gallo nero toscano e di preservare e migliorare un patrimonio genetico nazionale di grande importanza. Pochissime sono infatti ormai le razze avicole autoctone non "colonizzate" dagli ibridi industriali, sopravvissute nella maggior parte dei casi - solo per la passione di isolati allevatori. Il Comune di Firenze ha deciso di sostenere questo progetto insieme al Consorzio del Gallo Nero."Questa iniziativa ha spiegato l'assessore Colonna è nata lo scorso maggio quando in una visita all'Istituto delle Cascine il professor Giannone mi spiegò che la specie del gallo nero stava esaurendosi e con un intervento di circa tre anni si poteva recuperare la specie in via di estinzione. Per questo ebbi un contatto col Consorzio del Chianti Classico che si è impegnato a finanziare il progetto, con 5000 euro l'anno per tre anni. Un progetto che ha più obiettivi: in primo luogo recuperare il gallo nero, poi dare un sostegno all'attività formativa di un gruppo di studenti e far sì che questa specie sia la prima su cui poter intervenire. Molti animali tipici della nostra regione, come il cinghiale toscano e il somaro amiatino, si trovano infatti in difficoltà genetica. L'obiettivo quindi è quello di realizzare in tempi ragionevoli una stazione genetica' che diventi anche luogo di divertimento".Il progetto sarà messo in atto da tre classi dell'Istituto Tecnico Agrario nell'arco di tre anni e si svilupperà attraverso la ricognizione di esemplari di gallo nero, la moltiplicazione, attraverso un'accurata selezione (analisi delle uova) a garanzia della qualità. "Siamo ragionevolmente convinti ha concluso l'assessore Colonna che dal 2005 saremo pronti a consegnare esemplari in grande quantità che peraltro potranno essere allevati col metodo biologico".(fd)