Nasce in Toscana la capitale della medicina dello sport

Educare i medici di famiglia e i loro 34 milioni di sportivi-pazienti. E' questo l'obiettivo del convegno dal titolo "Problemi medici nell'attività sportiviva" che si svolgerà dal 15 al 17 settembre a Uliveto Terme e che è stato presentato stamani in Palazzo Vecchio dall'assessore allo sport Eugenio Giani e dagli organizzatori Gian Gastone Neri Serneri, professore emerito di clinica medica, e Giorgio Galanti, ordinario di medicina dello sport nonché medico della Florentia Viola.."Si tratta – ha spiegato l'assessore Giani – di una risposta importante alla crescente domando di sport e attività motoria. Crescono in maniera esponenziale i praticanti che si avvicinano a queste attività e che quotidianamente sentono il bisogno di dedicare parte del loro tempo per migliorare il loro equilibrio psicofisico. Per questo la medicina dello sport sta assumendo grande significato per l'approccio alla pratica sportiva e quindi sempre più come funzione preventiva".Proiettando su scala regionale le cifre dell'ultima inchiesta Istat I cittadini e il tempo libero, sui circa 3,5 milioni di toscani dai 3 anni in su oltre il 60% svolge un'attività fisica in qualche modo assimilabile allo sport. E la metà di essi, pari a un milione circa di persone, fa sport con una qualche continuità. A questo esercito di professionisti, dilettanti, amatori, muscolari della domenica e praticanti a tempo perso, un esercito che in Italia supera ormai i 34 milioni di individui, ma anche ai medici di famiglia destinati ad assisterli e curarli senza sapere bene come, è dedicato il convegno di Uliveto Terme. E' il primo appuntamento di una serie destinata a ripetersi ogni anno con lo scopo dichiarato di creare in Toscana una capitale, visibile e apprezzata, della medicina dello sport. Tra i protagonisti annunciati i professori Roberto Salti, endocrinologo all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, Mario Del Tacca (Università di Pisa), Enrico Castellacci, primario a Lucca e presidente dell'Associazione Medici del Calcio (LAMICA), Leonardo Vecchiet, ex medico della Nazionale di calcio, Francesco Furlanello del Policlinico S. Donato di Milano, Roberto Del Signore, direttore della Scuola di specializzazione in medicina interna di Parma, Giorgio Emanuelli dell'Università di Torino, Roberto Bernabei dell'Università Cattolica di Roma."I medici di famiglia - ha spiegato il professor Neri Serneri - molto raramente sono preparati per quanto riguarda le attività sportive, benché la legge recente affidi a loro molti compiti in materia. Il convegno vuole dunque offrire loro un'informazione qualificata. Con l'aumento vertiginoso dei praticanti anche tra la crescente popolazione anziana aumentano del resto traumi e incidenti. Ma si tratta anche di far capire ai pazienti (soprattutto ipertesi, cardiopatici, malati di fegato, ecc.) che a determinate condizioni possono fare sport con molto giovamento". "Questo deficit di preparazione tra i medici generalista è un dato di fatto a dispetto della recente legge sulle attività sportive", ha aggiunto Galanti.Il convegno si occuperà dunque di definire i margini di sicurezza entro i quali possono fare sport anche soggetti con anomalie, ma tratterà anche di giovanissimi e di anziani. Per bambini e adolescenti il problema è di individuare le pratiche sportive più adatte a uno sviluppo armonico e completo. Per gli anziani poter fare sport in modo appropriato significa invece rallentare il declino fisico. In entrambi i casi sono in gioco anche serissimi problemi sociali ed economici.(fd)