Relazione dell'assessore Bugliani sul traffico

Questo il testo della relazione dell'assessore alla mobilità Vincenzo Bugliani nella seduta del 9 settembre 2002 del consiglio comunaleSignor Presidente, signori Consiglieri,in questo periodo e nei prossimi mesi la città di Firenze affronta la fase realizzatrice di buona parte del programma con cui Leonardo Domenici si presentò nel 1999 candidato a sindaco e su quel programma costruì un ampio consenso politico e ebbe dai fiorentini forte mandato di fiducia a governare.L'opposizione di centrodestra, nell'esercitare il suo ruolo indispensabile, periodicamente cerca di dimostrare che quel consenso si sta erodendo; in questo, il centrodestra trova qualche volta sciagurati portatori d'acqua in inquiete frange di settori intellettuali in crisi d'identità. E' di questi giorni un sondaggio commissionato dal partito di Forza Italia a partire dalle difficoltà reali e presunte del traffico intorno alla Fortezza da Basso. Ho già detto che quel sondaggio ha valore zero. Quali risposte si possono avere interpellando persone nella loro condizione di automobilisti, cioè quando tendenzialmente sono meno persone e più invece un grumo psicologico di irritazione, fretta e pulsioni negative? La democrazia liberale vive registrando e dando ruolo di protagonista a stati d'animo irriflessi?Questa sollecitazione dell' opinione pubblica mi fa ricordare una pratica politica adottata durante la prima repubblica dal Movimento Sociale Italiano. Quel partito aveva una speciale predilezione per la pena di morte ed era convinto che fosse la medicina essenziale per risanare la repubblica assassina, ladrona e corrotta sorta dalle rovine materiali e morali del Ventennio. E aspettava ogni volta che accadeva un delitto efferato per fare sondaggi a favore della pena di morte e qualche consenso momentaneo riusciva a raggranellarlo.Ma ormai non siamo più in quel clima tragico. Alla Fortezza possiamo dire ai fiorentini che le cose stanno andando; che si scorre non peggio – potrei dire anche meglio – dello stesso periodo dell'anno passato; che non cantiamo vittoria, perché la vera prova si avrà colla riapertura delle scuole; che siamo pronti a correggere e a rivedere. Ma diciamo anche che siamo determinati a far procedere le opere che la città si attende e che noi dobbiamo realizzare per onorare la fiducia che gli elettori hanno dato a questa Amministrazione. E abbiamo anche piena fiducia nell'intelligenza e anche negli interessi dei fiorentini, che non si faranno certo confondere da qualche disagio, disagi che siamo impegnati a ridurre al minimo, coi più diversi accorgimenti tecnici. Sappiamo anche che questa città dà il meglio di sé di fronte alle difficoltà, quando è di fronte a grandi sfide.Ho detto che entriamo in una fase realizzativa, ma alcuni segmenti del disegno generale sono addirittura prossimi all'inaugurazione, come il viale interrato a piazza Vittorio Veneto, necessario per il passaggio della prima linea di tramvia e occasione per la riqualificazione dell'intera area dell'accesso principale e monumentale delle Cascine; o come il raddoppio del fornice del ponte ferroviario tra viale Belfiore e viale Strozzi.I lavori in fase d'avvio alla Fortezza, per l'interramento del viale Strozzi di fronte al palazzo dei Congressi, daranno ai fiorentini e ai visitatori un'altra bella piazza strutturalmente pedonale, in uno spazio continuo e via via più unitario tra piazza Indipendenza-stazione di Santa Maria Novella e la Fortezza stessa, con un notevole miglioramento della qualità della vita.Insieme, realizzeremo anche un importante potenziamento della funzionalità operativa della nostra area espositiva, la cui qualità pregiata e unica al mondo non può continuare a vivere senza ammodernarsi. Ricorderò solo la generale accessibilità mediante il trasporto pubblico o il parcheggio sotterraneo nel largo Caduti nei Lager a servizio di espositori e visitatori o la non lontana disponibilità dell'area della Dogana o dell'area Fiat su viale Belfiore, per non parlare del potenziamento ferroviario prodotto dalla cosiddetta Alta Velocità.Di tutto questo il mondo dell'imprenditoria è pienamente consapevole e condivide, ma ovviamente ci aspetta anche al varco. Esso ha bisogno di una Amministrazione con le idee chiare, solida e determinata, imperturbabile di fronte alle piccole polemiche.Come i fiorentini sanno, ma lo sa anche la Toscana, visto che ne siamo il capoluogo, ma anche il mondo intero, noi siamo in ritardo di decenni. Dico "noi siamo", perché una classe dirigente tanto più è tale quanto più sente propria tutta la storia del territorio che presume di governare e si sente solidale anche con quelli che oggi appaiono errori del passato e non istituisce processi ai padri o ai nonni. Credo che nessuno (in questo eravamo omogenei, dall'estrema destra all'estrema sinistra: nessuna cultura politica ne stava fuori) potesse prevedere lo sviluppo nelle forme e nella quantità in cui siamo immersi oggi. Basta evocare l'ingenuo modernismo che ci fece abbandonare le tramvie e le filovie, convinti che fossero cose da poveri e da arretrati (successe così anche per la bicicletta) e convinti che il futuro fosse dell'automobile. E così è stato. Del resto, è stata proprio la motorizzazione privata e il trasporto su gomma uno degli assi portanti dello sviluppo del paese nel secondo dopoguerra. Con costi sociali e ambientali dolorosi, ma anche con traguardi di libertà, democrazia concreta e benessere mai visti prima. Forse i fiorentini ricordano che uno tra i più tenaci nemici del tram fu un sindaco tra i più amati e universalmente stimato per la finezza della sua cultura, Piero Bargellini, il quale ogni mattina inorridiva passando sotto il folto pergolato di fili che incombeva in piazza San Giovanni e in piazza del Duomo.Nella formazione culturale e politica degli ultimi due secoli, compresa intensamente la mia, ebbero un ruolo centrale le filosofie della storia, idealistiche o materialistiche non importa, così profondamente e ampiamente che erano diventate un banale patrimonio inconsapevoled. Per noi fu accentuatamente consapevole. In particolare, le formazioni politiche di sinistra ne facevano l'asse della formazione dei quadri e dell'acculturazione di massa. Al centro della filosofia della storia di Carlo Marx stava una robusta analisi sulla natura e il dinamismo di un ente quasi metafisico, la merce. Marx pretendeva che la sua analisi avesse la stessa scientificità della teoria di Darwin. A stare al moderno sviluppo del capitale, sono sempre più convinto della validità della analisi di Marx (mentre assai meno mi pare abbia retto quello che è il monumento della scienza ottocentesca, almeno nei suoi tratti distintivi). Purtroppo, quell'analisi conviveva con apparati ideologici, con istanze millenaristiche proprie della religiosità ebraico-cristiana e della storia delle classi subalterne, che portavano a immaginare e realizzare cure peggiori della malattia, anche ammesso che fosse una malattia.La marcia trionfale della merce altro non è che la globalizzazione, cioè un accelerato ciclo di produzione e distruzione e distruzione e produzione (con prolungamento in periodo di pace dell'economia di guerra), che ormai si estende all'intero pianeta, col corollario intrinseco di una crescente mobilità delle merci e delle persone.Per non offrire alcun destro a vecchie tragiche ossessioni ideologiche, va detto che nella scia della marcia trionfale della merce è cresciuta e si è strutturata la moderna democrazia, con processi contraddittori, spesso dolorosi, con acquisizioni mai definitive e con passi avanti e passi indietro; è anche proliferato lo sciame sempre più folto e agitato dei diritti, dai più sacrosanti ai più nichilistici.Tra i diritti strutturali delle moderne democrazie è centrale il diritto alla mobilità delle merci e delle persone.Un'Amministrazione locale, nei limiti dei suoi poteri territoriali e delle sue risorse, deve garantire un pezzo della mobilità globale, guardando oltre i propri confini e operando scelte che possano ragionevolmente valere per un po' di futuro. Senza ledere i diritti di libertà, la mobilità, fino ad ora spontanea e anarchica (ma figlia delle grandi scelte del dopoguerra a cui accennavo), va governata, perché il vecchio modello è al collasso e genera una progressiva immobilità, oltre che minacciose condizioni ambientali e fatica del vivere, specialmente cittadino. E la fuga della residenza dalla città non è certo una risposta positiva. Per dirne una, le famiglie giovani che si trasferiscono nei comuni della provincia vanno ad alimentare il pendolarismo fra quei comuni e il capoluogo. E' nostra comune esperienza un vivere quotidiano segnato da lontananza tra residenza e lavoro, residenza e scuola, residenza e accesso alle merci ecc., e dunque ingorghi, code, rallentamenti, blocchi, rumori, aria inquinata, ricerca affannosa di sosta.Di fronte a questo scenario, questa Amministrazione, ereditando l'iniziativa della precedente, ha ottenuto dai fiorentini il mandato di realizzare le trasformazioni necessarie, spesso in discussione da decenni, con la concomitante manifesta disponibilità dei cittadini a cambiare i comportamenti personali, se però non lasciati soli di fronte alle difficoltà, se aiutati con l'offerta di servizi progressivamente migliori. E sono convinto che i fiorentini non pretendono che tutto sia pronto e armonizzato fin da subito. Le sfasature, per quanto ci cerchi di evitarle, ci sono e ci saranno: un quadro così complesso, che esige il concorso di più attori e istituzioni, sul quale incidono tempi, volontà e procedure non omogenee, non consente di avere una strategia armoniosamente preordinata e sincronica.Di fronte a questo massimo consesso cittadino, ai fiorentini e alle persone che ogni giorno per liberi motivi vengono da noi, diciamo: le difficoltà di questi giorni e dei prossimi mesi – per ora non maggiori del consueto – non sono frutto dell'insipienza politica e tecnica dell'Amministrazione e stanno finalmente in una linea programmatica che ne garantirà il superamento definitivo. I cantieri per le grandi opere che la città e la Toscana si attendono creano e creeranno disagi: il nostro impegno primario è di ridurli il più possibile, anche con accorgimenti tecnici temporanei che possiamo rivedere e correggere, ben lieti di accogliere critiche e suggerimenti da qualunque parte vengano. Ma soprattutto stiamo avviando da subito quanto è possibile attuare per una rinnovata mobilità fiorentina, di area vasta, promovendo un insieme di scelte che vedono collaborare Comune, Provincia e Regione, nonché la concertazione coi comuni interessati. Senza modestia, è la prima volta che in concreto la realtà fiorentina viene affrontata come quella del capoluogo della provincia e della regione.La mobilità fiorentina solo in piccola parte è questione comunale. La città di Firenze ha cittadini e ha utenti, per così dire: i secondi ogni giorno raddoppiano il numero dei primi, per non parlare dei milioni all'anno di turisti. Quest'afflusso quotidiano di persone che vengono a Firenze per lavorare, studiare, curarsi, comprare, divertirsi…è ovviamente un fatto positivo. Da secoli, Firenze non è nemmeno pensabile senza questo afflusso, non sarebbe Firenze. Ma la situazione esige politiche di largo raggio e scelte non più rinviabili. Per questo abbiamo chiamato in causa Provincia e Regione. Esse hanno risposto. La solitudine del Comune di Firenze, del capoluogo regionale, non la reggiamo più, anche per le crescenti difficoltà del bilancio che viviamo insieme con gli altri comuni italiani, di centrosinistra e di centrodestra.Qual è la nostra direzione di marcia? Dobbiamo ridurre l'uso del mezzo privato da parte delle persone. Nel 1998 il 65% delle persone interpellate mentre viaggiavano su mezzo privato dichiaravano che per fare lo stesso percorso avrebbero avuto a disposizione un mezzo pubblico. Sappiamo che non a tutti i bisogni di mobilità si può rispondere col TP, perché tante persone usano il mezzo privato come strumento di lavoro, ma se noi intercettassimo una quota maggiore di gente che usa il mezzo privato per andare a lavorare o a studiare o a fare compere… miglioreremmo anche le condizioni di chi della macchina non può fare a meno.Dopo decenni di calo dell'utenza, come dappertutto, da un paio d'anni l'Ataf ha conosciuto un' inversione di tendenza, anche se non vistosa. Questa inversione va sostenuta e programmata. Innanzi tutto con un riordino della rete e con l'aumento delle corsie preferenziali, per di più vigilate, anche con un maggior rigore sanzionatorio. So che provocherò polemiche e anche qualche dissenso fra i colleghi di giunta. Allora darò io stesso un po' di materiale per nutrire le polemiche. A Milano da alcuni mesi dodici tratti di corsie preferenziali sono controllati da telecamere: dal 2 aprile al 31 luglio sono state elevate 230 mila contravvenzioni. Dunque noi non siamo i più feroci d'Italia. Le busvie costano in soldi e costano in sacrifici per i cittadini che perdono posti per la sosta: non ha senso farle e non farle rispettare o vigilarle a spese di tutti solo per invitare i furbi a non invaderle, con beffa per i cittadini corretti. Effetto non secondario delle busvie è che migliorano le condizioni di lavoro degli autisti dell'Ataf.Ma quando parlo di TP non intendo solo Ataf, ma anche Linea e tutte le aziende del trasporto extraurbano; parlo anche del treno; parlo anche del servizio taxi, che questa Amministrazione considera parte integrante e importante del TP. Le busvie vanno a vantaggio anche del servizio taxi; ma noi intendiamo mettere in atto anche misure specifiche, anche piccole, ma significative. In questa ottica abbiamo riaperto la direttrice tra piazza Davanzati e piazza della Repubblica e abbiamo riabilitato il percorso via della Ninna – Uffizi – via Lambertesca. E' allo studio l'ipotesi di aprire, ma solo ai taxi!, via degli Avelli.Nel quadro delle nostre priorità rientra l'individuazione di aree per parcheggi scambiatori, ma perché siano appetibili bisogna garantire la disponibilità di bus-navetta regolari e frequenti, che con poche o punte fermate intermedie porti la persona che ha lasciato la macchina, che so, al Lotto zero, velocemente verso il centro.Altra misura essenziale a cui stiamo lavorando, per la quale è decisiva la consultazione con le organizzazioni sindacali, è il prolungamento del servizio Ataf fino alle 21 o alle 22. Ognuno capisce di quale straordinaria innovazione si tratta. Così come il prolungamento del servizio elettrico fino alle ore 23.Nel quadro della riduzione della convergenza del traffico privato verso il centro rientra anche la manovra tariffaria per la sosta, manovra che del resto la giunta ha già approvata anche se per ora congelata. A mio giudizio le obiezioni che sono state avanzate non avevano fondamento, salvo in qualche aspetto marginale. E su questa via andremo avanti.Ho lasciato da ultimo quella che dovrà essere la spina dorsale del trasporto pubblico di massa, la ferrovia. Recentemente l'assessore regionale ai trasporti ha illustrato attraverso un giornale un piano generale di potenziamento del servizio ferroviario regionale. Per quanto ci riguarda lavoriamo ad un uso metropolitano della sede ferroviaria (tra Pistoia e il Valdarno Superiore, tra Firenze e Pisa), compatibilmente con la ricettività di Santa Maria Novella, che comunque tra un paio d'anni dovrebbe essere raddoppiata. Lavoriamo a un potenziamento e miglioramento del servizio alle numerose stazioni secondarie e al loro aumento (per es. Le Piagge, Perfetti Ricasoli…) e alla loro interconnessione col servizio Ataf. E' questo un capitolo così importante che mi fermo a questi brevi cenni. Il Consiglio avrà le dovute informazioni quando a breve avremo un insieme d'impegni più certi.Concludo questa comunicazione con dei ringraziamenti. Innanzi tutto ai Vigili Urbani che in questo periodo, e non sarà breve, stanno dando un gravoso impegno straordinario. La loro opera sulla strada consente di attenuare molto le difficoltà per i cittadini. Il ringraziamento coinvolge naturalmente il senatore Graziano Cioni, che ha la competenza della Polizia Municipale e che in questi mesi è sempre stato al mio fianco, solidale e operativo.Voglio ringraziare anche i giornalisti, che pur su testate ostili all'Amministrazione o di gusto negativo, stanno dando un importante contributo di informazioni e di critica che aiuta i cittadini ad avere consapevolezza di quanto sta succedendo e a farsi