Finanza locale e bilanci, Domenici: "Si sta mettendo in discussione il welfare, è necessaria una grande mobilitazione"

"La drammatica difficoltà in cui si trovano i comuni italiani sta mettendo seriamente in discussione il welfare locale. E se si tiene conto che di fatto il 70 per cento dello stato sociale in Italia è gestito dagli enti locali, è facile capire quanto sia grave questa situazione. Oggi si sta facendo strada la consapevolezza che esistono problemi su temi importanti come la giustizia o il lavoro: ebbene, è necessario capire che quella del welfare e della finanza locale è una questione altrettanto importante, che tocca direttamente tutti i cittadini italiani. E anche su questo è necessario mobilitarsi". Lo ha detto il sindaco di Firenze e presidente nazionale dell'Anci (Associazione Comuni italiani) Leonardo Domenici, intervenendo stamani al convegno organizzato dall'Anci regionale in Palazzo Vecchio su "Il federalismo fiscale non può attendere. Attuare subito la costituzione"."In realtà – ha detto Domenici ai giornalisti – non si può parlare di federalismo fiscale, semplicemente perché non c'è: anzi, se si va avanti così rischiano di non esserci più neppure i bilanci dei Comuni. Il governo impone tagli e vincoli, e i Comuni rischiano di essere l'anello debole su cui scaricare i problemi. Ci rendiamo conto dei problemi generali della finanza pubblica e proprio per questo come Anci abbiamo presentato una piattaforma unitaria con una proposta costruttiva e responsabile, in cui non chiediamo più soldi, ma neppure vogliamo il cappio al collo: rivendichiamo semplicemente quello che ci spetta, senza ulteriori tagli ma tornando al patto di stabilità basato sul disavanzo e non sul tetto di spesa preventivo. Purtroppo dal governo non ci sono risposte e questo è molto preoccupante".Domenici ha sottolineato come dal governo si continuino a decentrare le funzioni ma non le risorse, "non solo tagliando i trasferimenti ma imponendo vincoli di spesa". "I Comuni – ha detto il sindaco rivolgendosi ai colleghi toscani - si trovano a dover affrontare sia nuove funzioni amministrative, sia una domanda sociale che va crescendo, con i nuovi bisogni legati ai problemi come quelli della casa, dell'immigrazione, dell'assistenza agli anziani, dell'infanzia. Sono voci che aumentano, nuove spese: ma di fronte a questo, diminuiscono le risorse disponibili . E dunque il problema vero non è quello dei nostri bilanci, ma quello della salvaguardia del welfare che le nostre amministrazioni gestiscono direttamente". Venendo alla funzione dell'Anci, il presidente ha ribadito che si tratta di una associazione unitaria, che rappresenta amministrazioni di ogni colore politico, ed ha sottolineato come questa unità sia un valore da salvaguardare "che però non può trasformarsi in fattore di condizionamento alla nostra mobilitazione" ha precisato. Una mobilitazione che Domenici ritiene indispensabile. "Ho scritto ai capigruppo e ai segretari di tutti i partiti politici per informarli di questa situazione – ha affermato ancora – perché non sono soddisfatto di come questi problemi vengono recepiti sia dalla maggioranza che dall'opposizione".Concludendo sulla questione della pressione fiscale, Domenici ha definito "quantomeno debole la posizione del governo, che rischia di veicolare un messaggio puramente propagandistico, del tipo ‘noi non aumentiamo le tasse, mentre i Comuni e le Regioni lo fanno'. Questo non sarebbe un discorso serio, perché ciò che conta è l'interesse dei cittadini. Ed è per questo che ci dobbiamo mobilitare". (ag)