Rotondaro (Comunisti): «Un centesimo di euro per ogni metro cubo d'acqua consumato a Firenze sia destinato a combattere la sete nel mondo»

Un centesimo di euro per ogni metro cubo d'acqua consumata a Firenze sia destinato alla ricerca e alle realizzazioni perché l'acqua non venga più a mancare nel Sud del pianeta. E' la richiesta contenuta in una mozione presentata dal capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro.Nel documento Rotondaro sottolinea che «il ruolo delle aziende pubbliche come Publiacqua non possa limitarsi a sviluppare l'aziendalizzazione delle risorse e dei servizi pubblici ma debba avere, tra gli altri riferimenti, oltre l'efficienza e l'efficacia dei servizi stessi, anche altre discriminanti, quali quella della solidarietà, di un contributo allo sviluppo sostenibile, di campagne educative verso i cittadini e i consumatori sul patrimonio ambientale bene di tutti».La mozione chiede anche che l'amministrazione «attivi, assieme agli enti locali, una campagna sull'acqua bene di tutti, incentivando il risparmio, l'utilizzo intelligente, l'autotassazione, le forme più articolate di cooperazione decentrata in favore di questo argomento». (fn)Questo il testo della mozione:Oggetto: MozioneTitolo: Acqua bene di tuttiProponente: Nicola RotondaroIl Consiglio Comunale di FirenzeVisto e consideratoil "Manifesto dell'acqua", redatto dal Comitato internazionale presieduto da Mario Soares (Ex Presidente del Portogallo) nel quale si indica come sia possibile nel 2020/25 dare accesso all'acqua a tutti gli abitanti della terra, indicando due condizioni assolutamente pregiudiziali:- far riconoscere dal prossimo Vertice della Terra 2002 a Johannesburg l'acqua come bene comune patrimoniale dell'umanità;- ammettere che l'accesso all'acqua, nella quantità e qualità sufficienti alla vita, è un diritto umano, sociale, individuale e collettivo imprescrittibile.evidenziatala riflessione su una cultura della solidarietà nei confronti del Terzo mondo, una cultura che non sia caritatevole e nemmeno più discrezionale, ma divenga una condizione strutturale della cooperazione e dello sviluppo, aprendo una seria riflessione su cosa sia oggi il consumo con particolare riferimento alle risorse naturali, quali gas, acqua, energia, ecc., alle quantità del loro utilizzo e a come si possano indirizzare i consumi stessi;richiamatocome l'eccesso di consumi di una parte del mondo e la loro scarsità in un'altra parte, l'emissione di sostanze inquinanti e la produzione di rifiuti al di là delle capacità di assorbimento della terra, l'uso e abuso delle risorse naturali (rinnovabili e non) come l'acqua, i gas naturali, ecc., producano effetti negativi su tutto lo sviluppo umano e pregiudichino anche il futuro delle prossime generazioni;consideratocome ogni bene consumato su questa terra è una risorsa in meno per tutti e come le risorse naturali (in particolar modo acqua e gas) siano beni che appartengono all'intera Comunità, intendendo per comunità l'intero genere umano e quindi non solo quelle popolazioni che tali risorse le detengono;sottolineatocome il ruolo delle Aziende pubbliche (che erogano queste risorse), non possa limitarsi a sviluppare l'aziendalizzazione delle risorse e dei servizi pubblici ma debba avere, tra gli altri riferimenti - oltre l'efficienza e l'efficacia dei servizi stessi - anche altre discriminanti, quali quella della solidarietà, di un contributo allo sviluppo sostenibile, di campagne educative verso i cittadini e i consumatori sul patrimonio ambientale bene di tutti;considerato in particolar modocome stia crescendo la consapevolezza che la risorsa idrica sia il tema decisivo del prossimo futuro e come il governo della politica delle acque avrà implicazioni così gravi ed importanti da divenire un banco di prova decisivo della capacità di chi amministra un territorio di coniugare lo sviluppo globale con i problemi ambientali ed i diritti primari dei popoli;considerato inoltrecome la cooperazione decentrata sia lo strumento che permette di intervenire portando aiuti da Comunità a Comunità, riuscendo a coinvolgere persone e Associazioni e realizzando importanti e singolari sinergie, impegnando – oltre alle Istituzioni - il nostro tessuto sociale, economico, produttivo;richiamatele recenti iniziative di alcuni Sindaci della Provincia di Firenze attraverso gli appelli "Acqua bene di tutti" e "Un centesimo per ogni abitante";rilevatocome, sul nostro territorio anche i Comuni piccoli, ed in particolare quelli montani, soffrano di una situazione che tende a privilegiare i grandi centri abitati;auspical'impegno degli Enti locali a promuovere politiche volte al controllo del consumo del bene acqua e alla sensibilizzazione dei cittadini verso questo tema;impegnail Sindaco ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché si impegnino a promuovere il "Manifesto dell'acqua" e a diffondere l'idea dell'acqua come bene comune patrimoniale dell'umanità e degli altri organismi viventi;impegna inoltreil Sindaco a farsi promotore presso Publiacqua SpA affinché l'Azienda si attivi:- a ricavare almeno un centesimo di €uro per ogni metro cubo d'acqua consumata (Mille litri) da destinare alla sete nel mondo, alla ricerca e alle realizzazioni perché l'acqua non venga più a mancare nel Sud del pianeta;- ad attivare, assieme agli Enti Locali, una campagna sull'acqua bene di tutti, incentivando il risparmio, l'utilizzo intelligente, l'autotassazione, le forme più articolate di cooperazione decentrata in favore di questo argomento.