Vivibilità e centro storico, lettera aperta di Susanna Agostini (DS)

Questo il testo della lettera della consigliera dei DS Susanna Agostini:«Condivido il risultato relativo ai disagi più sentiti dai residenti del centro storico secondo i quali traffico, sporcizia e sosta sono alcuni urgenti indicatori di qualità da modificare con l'impegno dell'amministrazione comunale e dei cittadini.Ma devo dire che le conclusioni tratte dalla lettura dei risultati del sondaggio mirano ad evidenziare l'assenza di contatti tra residenti e Sindaco.Ciò non corrisponde al vero. Negli ultimi tempi il Sindaco, ma anche assessori e consiglieri comunali hanno avuto frequenti contatti con cittadini, rappresentanze di comitati, di categorie e associazioni. Insomma, il "palazzo" sta dimostrando di essere aperto e attento alla denuncia dei bisogni della cittadinanza.Si legge su Repubblica di domenica che le persone che abitano in centro manifestano una sensazione diffusa d'insoddisfazione.Conto di poter leggere direttamente i dati raccolti ed il modello di domande proposto dalla ricerca che giudico utile contributo alla conoscenza per partiti ed istituzioni.Mi preme però avviare alcune riflessioni utili ad un proficuo scambio di opinioni.Dall'articolo emerge che la ricerca si propone un duplice scopo: conoscere il grado di comunicazione tra "palazzo" e residenti ed il grado di vivibilità nel centro storico. Nel sondaggio, oltre ad elencare quello che non funziona nel cuore della città, si chiede anche di giudicare l'operato dell'amministrazione comunale. Così l'opinione diventa sintesi ed indirizzo politico, che può risultare azzardata rispetto alla lettura attenta che la ricerca vorrebbe.Il sondaggista si è rivolto telefonicamente ad un target selezionato di 600 persone suddivise in cinque fasce di età , sesso e luogo di residenza. Questo dato sarà comparato con una popolazione di riferimento. Se è quella residente nel quartiere 1, il dato sarà proporzionato a 70.000 persone di cui 33.845 famiglie di italiani, oltre a 4.962 nuclei residenti stranieri oltre a 600 residenti in associazioni (vedi relazione sociale del Comune di Firenze anno 2000).Nel centro storico, purtroppo, si verifica da anni un turn-over della residenza più alto che in tutti gli altri quartieri della città, come recentemente confermato anche dalla ricerca-convegno a cura dell'ufficio "Città Sicura". Sono pochi coloro che hanno voluto e potuto resistere alle ondate di abbandono che il centro ha subito negli anni 70/80. Intere generazioni di giovani giudicavano, allora, il centro un luogo degradato e per questo motivo sceglievano di trasferirsi in periferie o nei comuni limitrofi. Chi ha resistito, oggi si accorge del sistematico ricambio di residenza, fortemente incalzato da sfratti e caro affitti. Va da sé il ricambio dovuto alla presenza del 22,35% di popolazione ultra 65enne.Dobbiamo focalizzare le tante richieste dei nuovi abitanti. Molti dei quali fortemente motivati dalla volontà di vivere nel centro storico. Ora è opportuno e giusto, valorizzare il contributo e le nuove disponibilità a partecipare attivamente alla trasformazione della qualità dell'ambiente. Così come è necessario attivarsi per cambiare abitudini e stili di vita individuali e collettivi.Insieme cerchiamo di rispondere a una domanda crescente di nuova solidarietà anche intergenerazionale. Nella nostra città stanno crescendo la solitudine e l'abbandono affettivo. Dobbiamo saper conciliare le domande di nuove politiche sociali e la necessità di riferimenti di sicurezza, con le richieste di qualità dell'ambiente e della comunicazione che emergono anche da questo sondaggio.Una lettura esasperata di alcuni dati potrebbe oggettivamente essere di aiuto alla potente macchina da guerra che si sta muovendo contro l'amministrazione del centrosinistra a Firenze. Il vostro giornale, letto da tante persone, può svolgere un ruolo importante di corretta informazione».(fn)