Tondi (UDC): «I girotondi sono finiti, i problemi restano»

Questo il testo dell'intervento di Federico Tondi, capogruppo dell'UDC:«"L'intellighenzia " di centrosinistra non pensa sia più utile e produttivo formulare serie proposte per risolvere i problemi concreti invece che pensare ai girotondi.Mai come nel caso del rapido e inconsulto fenomeno dei "girotondini" il vecchio motto "tra dire e il fare c'è di mezzo il mare" sembra più appropriato.Chi, a soli pochi mesi di distanza dall'ultimo girotondo, si ricorda di quella pletora di ex-sessantottini, professori, gente comune piena di belle speranze, alzi la mano.Non basta gridare e manifestare chiassosamente davanti a tribunali, scuole, sedi della Rai, per espandere un movimento che, anche se non tradizionalmente politico, d'opinione almeno avrebbe voluto essere.Tribune politiche, dotti convegni, seriosi dibattiti non sono serviti ad arrivare ad alcunchè nonostante l'impegno dei promotori.Pur considerando il prezioso contributo della "società viva", e del "ceto medio riflessivo".E dire che i progetti e le iniziative in cantiere erano tanti e ambiziosi oltre che variegati.Si iniziava dalla definitiva e progressiva eliminazione politica dei grandi capi della sinistra, non riuscita, per passare attraverso lo stadio intermedio della "fase progettuale", pure mancata per la litigiosità nel fissarne i cardini, sino a concludere inconfessabilmente con l' assunzione della guida di quei partiti rei di incapacità manifesta di rappresentanza politico-sociale: anche questo sogno, tanto per cambiare, appartenente al libro all'uopo dedicato».«Per arrivare a tali, mirabolanti, obbiettivi si erano scomodati parecchi "vip" della politica e della società: solo per citarne alcuni, dal professor Pardi all'erudito editorialista de "La Repubblica" Paul Ginsborg, passando per tutta una schiera di personaggi dello spettacolo e della cultura. Basti pensare al pluri-premiato e mega osannnato regista Nanni Moretti. Peccato però che in questo caso la sua regia abbia portato a un flop di incassi, politici, da non trovare paragone nella recente storia del Belpaese.Dove sono serie proposte per la soluzione di problemi concreti? A Firenze infatti abbiamo un gran bisogno di soluzioni efficaci:basti pensare ai gravissimi problemi della mobilità, gestiti in modo disinvolto e in assenza di un disegno strategico ben chiaro e delineato, come la guerra ai motorini in un momento in cui, al contrario, ve n'è gran bisogno; ai ripensamenti all'ultimo minuto sulla grandi infrastrutture dell'Alta Velocità a quelli dell'ordine pubblico con la vaghezza dei riferimenti relativi alle problematiche del prossimo vertice dei no-global, per finire al quotidiano esercizio di un bilancio comunale le cui poste più evidenti sono date dalle entrate per le multe ai cittadini .C'è nell'aria un grande disagio tra i fiorentini che si chiedono sempre più numerosi, se non sia davvero arrivato il momento di dare una svolta decisiva nel governo della città.Considerati i trascorsi…».(fn)