Presentato il progetto vincitore del concorso architettonico 'Terza Porta al Parterre'
Un grande schermo di acqua nebulizzata, un'architettura che si gioca su due superfici trasparenti e che idealizza il concetto di "Terza Porta" . nell'area di piazza della Libertà - in perfetta asse alle porte rinascimentale e ottocentesca. Sarà questa opera architettonica, la Terza Porta, a dare il benvenuto ai visitatori di PARTERRE OPEN/ON AIR 2002, la rassegna estiva organizzata da Controradio e Le Nozze di Figaro al Parterre di piazza della Libertà, a Firenze. All'ingresso dello spazio, da martedì 25 giugno, sarà presente infatti il progetto vincitore del concorso internazionale di architettura Idee Parterre Open On Air 2001 per la progettazione (architettura effimera) di una porta nell'area del Parterre in Piazza della Liberta a Firenze: iniziativa promossa l'anno passato da Le Nozze di Figaro e Controradio, con il patrocinio del Comune di Firenze - in collaborazione con Ordine degli Architetti di Firenze, Fondazione Centro Studi e Ricerche Professione Architetto Onlus, BB.A. Architetti e Mib Media-in-Business - a cui hanno partecipato oltre duecentocinquanta concorrenti. Il progetto vincitore del concorso -- come stabilito dalla giuria presieduta dal Presidente Ordine degli Architetti di Firenze, Mario Preti è Zazà747, presentato dagli architetti Nicola Santini, Elisabetta Agostini, Jelena Zanchi, Marco Barone (vedi allegati). Un'opera, la "Terza Porta" del Parterre, che si presta molteplici impieghi, e che nel corso della stagione estiva 2002 sarà utilizzata come schermo per la proiezione di video-opere di alcuni dei più interessanti artisti contemporanei: la rassegna video porta il titolo di "Stop" ed è curata dal critico d'arte Sergio Risaliti in collaborazione con St.Art.Project (vedi comunicato stampa allegato).PARTERRE OPEN/ON AIR 2002Dal 18 maggio al 15 settembre 2002 c/o Parterre, piazza della Libertà Firenze tel, 0555522885 -uff. stampa: Marco Mannucci tel. 03477985172 mannucci@dada.itPROGETTO ARCHITETTONICO"TERZA PORTA"a cura degli autori del progetto:Nicola Santini, Elisabetta Agostini, Jelena Zanchi, Marco BaroneLo sfumarsi dei confiniLa porta intesa come spazio di soglia, nega il confine. E' lo spazio dove gli opposti si incontrano, si sovrappongono. E' il luogo della continuità, dell'attraversamento ma è soprattutto un luogo in cui avviene qualcosa di significativo: il rito del passaggio. Le soglie omogeneizzano lo spazio, ricongiungono quello che il confine separa, come il risveglio, che congiunge sogno e realtà. E' doppia la negazione del confine: si sfumano i suoi contorni nello spazio e nel tempo. La condizione di tensione che si avverte rende questo spazio fluttuante, altamente interpretabile, dinamico, come il confine tra terra e mare. E' uno spazio in cui i confini si muovono, scivolano in funzione del momento, interagendo con chi lo attraversa.Il luogo del paradossoParadossalmente è l'esistenza di confine a generare i luoghi che la rinnegano, come il flusso magnetico che può esistere solo se esistono i poli opposti. Invertendo i concetti si può pensare di generare la differenza inserendo la porta in uno spazio non differenziato. E' questo il significato di un arco di trionfo: trasforma che vi passa, glorificandolo. L'ambiguità di questo spazio "tra le cose" è dovuta alla coesistenza degli opposti, all'immobilizzazione della dialettica, così la soglia è contemporaneamente fuori e dentro, prima e dopo, l'io e il mondo: è il luogo del paradosso.Il progetto dell'indeterminatezzaIl progetto sottolinea l'ambiguità di questo spazio che sovrappone, confonde gli opposti il dentro e il fuori la realtà e l'illusione, il mobile e l'immobile. Ogni elemento del progetto contiene in sé il paradosso: il corridoio di vetro, stretto, che potrebbe far pensare a un passaggio intimo, privato, segreto, in asse con le altre due porte, viene rinnegato dalla trasparenza del vetro che a sua volta contiene la tensione legata al duplice carattere di chiusura e apertura. L'ambiguità del muro d'acqua attraversabile è do lettura ancor più immediata. E' la materializzazione del concetto di nebulizzazione del confine, del suo sfumare fino a scomparire, della sua dimensione temporale, ribadita due volte: una volta il giorno, con lo scorrere dell'acqua, una seconda volta la notte, nel trasformarsi delle immagini che esplicitano il significato della soglia, dell'attraversamento, immagini di riti di passaggio che rimettono in discussione al percezione dicotomica della realtà che il pensiero occidentale eredita dai Greci.(seg-red)