Intesa interistituzionale, Domenici: "Un successo per il mondo delle autonomie locali"

"Un'intesa che rappresenta un successo per il mondo delle autonomie locali": questo il primo commento del sindaco di Firenze e presidente dell'Anci (Associazione dei comuni ityualiani) Leonardo Domenici, dopo la firma avvenuta oggi Roma dell'intesa interistituzionale fra governo, regioni, province, comuni e comunità montane."Nell'aprile scorso l'Anci, l'Upi e l'Uncem hanno abbandonato i lavori della Conferenza Unificata, compiendo un gesto forte di rottura rispetto ad un metodo di lavoro, in segno di protesta - ha detto il sindaco - Abbiamo ravvisato il rischio dell'empasse e dello stallo istituzionale, per uscire dal quale avevamo indicato la stipula di una intesa interistituzionale, come atto impegnativo e strategico che ponesse nuove basi per l'attuazione armonica e concertata del processo federalista del Titolo V della Costituzione.Anche grazie al contributo delle Associazioni delle Autonomie è stato possibile scrivere nell'intesa importanti punti cardine come il riconoscimento della pari dignità fra i diversi livelli istituzionali, il riconoscimento dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza come cardini fondanti, e l'avvio concreto del processo di federalismo fiscale, attraverso la costituzione di una Commissione mista, concordata con il Ministero dell'Economia. Viene inoltre previsto – già dal DPEF - l'avvio del processo del trasferimento delle risorse e del personale in relazione alle funzioni legislative e amministrative".Il sindaco ha ricordato che nell'intesa viene definito "che spetterà alla revisione del Testo Unico per l'Ordinamento degli Enti Locali (attraverso una delega al Governo) stabilire le funzioni amministrative fondamentali degli enti locali"."Il federalismo deve essere percepito dai cittadini come straordinaria occasione per lo sprigionarsi della forza delle autonomie, che portano il livello delle decisioni più vicine al cittadino - ha sottolineato Domenici - La grande opportunità che abbiamo davanti – grazie a questa riforma – è quella di riaprire le porte del "palazzo" per far entrare davvero i cittadini. Il rischio, altrimenti, è che le nostre posizioni non abbiano corpo, fiato e gambe. La forza del nostro sistema risiede nelle mille culture, tradizioni, storie che hanno reso il nostro un Paese moderno, che ha saputo riconoscersi nella Repubblica salvaguardando l'autonomia delle città, dei borghi, delle valli. Autonomia e unità: l'autonomia dei Comuni grandi e piccoli e l'unità della Repubblica sono parte dello stesso orizzonte. Per rafforzare la nostra democrazia, renderla più partecipata, consapevole, attiva credo che un sistema dei Comuni più forte e autorevole possa dare un contributo determinante alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese e della Repubblica"."Non è più rinviabile il tema di una migliore e più equilibrata redistribuzione delle risorse e delle modalità del prelievo fiscale se vogliamo attuare l'articolo 119 della Costituzione - ha detto ancora il sindaco - Il rischio concreto, sennò è che si diffonda l'idea secondo cui il federalismo fiscale non è un modo per fare rimanere una quantità maggiore di risorse più vicino al territorio del cittadino o utente che paga le tasse, ciò che lui appunto offre come reddito proprio alla gestione della cosa pubblica, quanto piuttosto l'idea (che riporto, per respingerla) che il federalismo fiscale sia solo una opportunità per aumentare le tasse. La disponibilità mostrata dal Ministro dell'Economia, anche in sede di prima illustrazione del DPEF, ci fa pensare che nei prossimi mesi – in modo concertato – si possa discutere concretamente per avviare e far vivere nel Paese quel processo di federalismo fiscale, necessario per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese grazie anche all'importante contributo delle realtà locali". "L'intesa rappresenta un passaggio importante nel merito e nel metodo. Il DDL La Loggia, rappresenta un primo passo nella direzione giusta per tradurre in prassi concreta la legge costituzionale 3/2001. Ci siamo confrontati a lungo, in seno alla Conferenza Unificata, e sono persuaso che nel corso del dibattito parlamentare ci saranno altre occasioni per approfondire e discutere ulteriormente nel merito"."Il prossimo passaggio - ha concluso Domenici - deve essere quello della integrazione della Commissione Bicamerale per le questioni regionali. Continuiamo a ritenere urgente, come ribadito nel testo dell'Intesa istituzionale, l'integrazione, con rappresentanti delle Autonomie, della Commissione come sede di reale partecipazione al processo decisionale e legislativo, secondo il principio della pari dignità fra tutti i soggetti costitutivi della Repubblica". (ag)