Immigrazione, un incontro al quartiere 2 sui profughi Rom e la questione del rimpatrio
Far conoscere all'opinione pubblica la realtà di Voice of Roma che ha molti legami con Firenze e il mondo dell'associazionismo, documentare in parte la realtà del Kosovo, la situazione dei profughi e la necessità di dotarsi di una legislazione specifica per i richiedenti asilo e i profughi.Questi gli argomenti affrontati questa mattina dall'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti che insieme all'associazione Amengià e a "the Voice of Romà", ha presentato l'incontro che si terrà questa sera presso l'Aula Magna del quartiere 2, in via Nicolodi 2. Il tema al centro del dibattito "La mancanza di libertà delle minoranze etniche in Kosovo e la questione del rimpatrio". E su questo ha dato anticipazioni Shani Rifati, il Rom presidente di "the Voice of Roma" che ha anche raccontato la sua storia personale, simbolo di "integrazione e autonomia", senza rinunciare alla propria appartenenza, ma anzi cimentandosi nella difesa e nel riscatto del suo popolo."Il nostro paese, - ha detto l'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti- si deve dotare, come tutti i paesi europei, di una legislazione specifica per i richiedenti asilo. Invece, - ha sottolineato la Monciatti- siamo di fronte ad una situazione che tagli anche i fondi messi a disposizione nella passata legislatura con i progetti 8xmille"L'assessore ha poi fatto presente che non includere questa situazioni di marginalità che pure esistono, aumenterà di fatto le situazioni di emergenza. Questa mattina è stato presentato anche il lavoro fatto dalla professoressa Cardini del Liceo scientifico Gobetti di Bagno a Ripoli. Un lavoro fatto sul campo dai suoi studenti, insieme all'associazione Amenja e tanti giovani del Poderaccio. Tutta questa documentazione del lavoro fatto sarà poi parte di una mostra che l'assessorato organizzerà in settembre a Firenze.(lb)Si allega il comunicato stampa dell'associazione Amengià e di Voice of RomaUn Rom dal Kosovo, Sani Rifati, è arrivato nel 1989 a Firenze e ha vissuto al Poderaccio per circa un anno.Quattro anni dopo si è sposato con una donna americana ed è andato a vivere in California.Insieme hanno iniziato ad occuparsi della situazione dei Rom in particoplare dei Rom del Kosovo.Successivamente hanno fondato l'associazione "Voice of Roma" con l'intento di educare riguardo alle violazioni dei diritti umani e alla storia e alla cultura dei Rom, oltre a procurare aiuti umanitari e assistenza.Questo impegno si è approfondito quando c'è stata un escalation del conflitto e durante l'intervento della NATO.Nel periodo successivo ai bombardamenti della NATO, come più di 100.000 Rom, anche la famiglia di Sani è dovuta sfuggire alla pulizia etnica compiuta dagli albanesi, mentre le forze internazionali di pace (KFOR) non ostacolavano in nessun modo la distruzione delle loro case."Voice of Roma" ha pubblicato alcuni mesi fa, in collaborazione con Paul Polansky e interpreti Rom che vivono in Kosovo, un rapporto assolutamente inedito con una ricerca costata tre anni di lavoro: "La situazione attuale dei Rom in Kosovo".Questo libro include statistiche e analisi della continua distruzione e scomparsa delle comunità Rom in Kosovo.Dal 1° al 12 maggio una delegazione di "Voice of Roma" dagli Usa e rappresentanti dall'Europa di organizzazioni che si occupano di diritti umani e di assistenza ai profughi, hanno visitato le comunità Rom e i campi IDP in Kosovo.Hanno portato il loro supporto e un messaggio di solidarietà al 25% del provato popolo Rom che resta in Kosovo rispetto alla popolazione Rom prima della guerra, che cercano di sopravvivere fra continui pericoli: non possono infatti muoversi liberamente, non possono parlare la propria lingua, non c'è per loro nessuna possibilità di trovare un lavoro e nessuna possibilità di ricostruire le loro case.Le delegazioni fra le altre cose sono state testimoni:1) Nel villaggio di Proece della vita di 51 famiglie che possono muoversi solo in un area di 5 Kmq e non possono uscire al di fuori di quest'area, a rischio della loro vita, neppure per fare la spesa, nonostante la massiccia presenza di soldati del contingente internazionale di pace.2) Della vita dei Rom che vivono da oltre tre anni nei campi di accoglienza (IDP) nell'impossibità di tornare alle loro case e con gli aiuti umanitari che diminuiscono sempre di più: non possono vedere nessuna speranza per il futuro.3) Con Sani sono andati nel quartiere in Pristina dove lui è cresciuto, per constatare quello che rimane delle 150 case dei Rom che sono state distrutte o che sono state occupate dagli albanesi.Fra le altre cose, "Voice of Roma" ha chiamato Esma Redzepova , la regina del canto dei Rom, candidata al premio Nobel per la pace, dalla Macedonia per fare tre concerti umanitari in Kosovo: in occasione della più grande festa annuale dei Rom ha fatto questo per sollevare lo spirito di un popolo martoriato.In questi momenti ci sono alcuni paesi europei che stanno facendo programmi di rimpatrio per i profughi Rom.E' evidente che non ci sono le condizioni elementari di sicurezza per tornare in questo momento in Kosovo.Anche in Italia ci sono migliaia di profughi. Sarà nostra responsabilità capire questo e dare in qualche modo la possibilità di vivere nei paesi europei a queste persone finchè non ci saranno le condizioni di sicurezza che gli permettano di tornare a vivere nella loro terra.Questo pomeriggio "Voice of Roma " in collaborazione con l'Associazione "Amengià" organizzano un incontro dal titolo "Profughi Rom. La mancanza di libertà delle minoranze etniche in Kosovo e la questione del rimpatrio." al quale parteciperà l'Assessore Marzia Monciatti.Inoltre Sani Rifati presenterà I risultati del viaggio delle delegazioni di "Voice of Roma" in Kosovo, anche in Germania e Olanda nelle prossime settimane.