"Politiche innovative per l'accoglienza dei bambini e ragazzi stranieri". L'assessore Lastri interviene al convegno regionale sui minori

"Le istituzioni locali devono mettere in campo politiche innovative nei confronti dei minori stranieri soprattutto per quello che riguarda l'accoglienza di quelli in stato d'abbandono". L'assessore alla pubblica istruzione e politiche minorili Daniela Lastri è intervenuta così al convegno promosso dalla Regione Toscana e dall'Istituto degli Innocenti che si è svolto questa mattina a Prato. "Preoccuparsi di questi minori, non solo in termini di consistenza numerica ma anche dal punto di vista della specificità e qualità del loro inserimento nella nostra Regione, è fondamentale per il monitoraggio di un fenomeno molto complesso che riguarda non solo problemi economici e demografici, ma investe anche aspetti politici, sociali ed etici di grande rilevanza – ha continuato l'assessore Lastri - . Si deve evitare un approccio troppo generico che non può rispondere efficacemente alle diverse esigenze dei bambini e dei ragazzi stranieri presenti nel territorio della nostra Regione". L'assessore Lastri ha ribadito poi la necessità di un coordinamento delle risorse di accoglienza a livello regionale con una distribuzione di personale e finanziamenti che vada a premiare la progettualità innovativa degli enti locali senza però penalizzarli. "Altrimenti – ha aggiunto l'assessore Lastri – iniziative all'avanguardia come quella del Centro Sicuro e della rete di centri di Pronta Accoglienza in funzione a Firenze rischiano di convogliare sulla città problematiche non assunte da altre realtà locali, sia a livello della Regione Toscana che da altre parti del territorio nazionale".L'assessore Lastri si è poi concentrata sulla presenza dei minori stranieri non accompagnati che, dopo l'aumento costante registrato fino al 2001, si è stabilizzata. Questo fenomeno comporta necessariamente un aggiustamento degli interventi: all'iniziale preoccupazione del collocamento urgente di questi minori è subentrata l'esigenza di qualificare la permanenza di questi ragazzi in Italia, in vista del rimpatrio assistito. "Manca un accordo tra le città sulla tutela dei minori stranieri e sulle procedure di affidamento. Il problema – ha aggiunto l'assessore Lastri – è che la normativa è applicata in modo diverso dalla varie prefetture, questure e via dicendo. Inoltre si verificano casi in cui per il minore inserito in un percorso socio-educativo una volta raggiunta la maggiore età scatta l'obbligo di rimpatrio forzato. Il risultato è che viene vanificato lo sforzo di inserimento del ragazzo che spesso, vista la difficoltà del rimpatrio, rischia di entrare nella rete della criminalità". (mf)