Vertenza polizia municipale, Barbaro, Cianchi e Imperlati (DS): «Il confronto riparta, se necessario, da una piattaforma condivisa dalle Rsu»
«La confusa vicenda sindacale relativa alla polizia municipale è bene che sia riportata e mantenuta nell'ambito di un confronto, anche serrato se necessario, tra l'amministrazione, la rappresentanza sindacale unitaria, nella quale siedono i delegati di tutte le sigle sindacali eletti da tutti i lavoratori del Comune di Firenze e le organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del contratto nazionale dei dipendenti degli enti locali». E' quanto hanno dichiarato Antongiulio Barbaro, Alberto Cianchi e Paolo Imperlati, consiglieri comunali DS e membri della commissione bilancio e organizzazione di Palazzo Vecchio.«Questo è l'approccio più corretto per affrontare qualunque questione relativa alle condizioni di lavoro e salariali - hanno aggiunto Barbaro, Cianchi e Imperlati - da questo punto di vista ci pare che l'amministrazione abbia fin qui tenuto un atteggiamento di grande correttezza, discutendo e trattando, con ampia disponibilità, sulla base della piattaforma approvata dalla RSU».«Le note polemiche di alcuni consiglieri di centrodestra appaiono invece fuori luogo e strumentali - hanno proseguito i consiglieri diessini - qualcuno di loro non ha resistito alla tentazione di attaccare indebitamente alcune sigle sindacali alimentando così le divisioni tra i lavoratori, di ricercare facile consenso cavalcando talune richieste corporative che rischiano di deprimere le giuste aspettative di tutti i lavoratori, di proporre di fatto lo scardinamento dell'ordinamento interno degli uffici comunali, oggetto peraltro di precedenti ed unanimi accordi sindacali».«I membri del Consiglio comunale possono ovviamente esprimersi su qualsiasi argomento - hanno concluso Barbaro, Cianchi e Imperlati - tuttavia riteniamo che forze politiche responsabili dovrebbero da un lato rispettare la dialettica sindacale tra le parti; dall'altro valutare con attenzione le eventuali conseguenze di talune rivendicazioni sul bilancio comunale, sull'ordinamento degli uffici e quindi sul complesso dei servizi erogati ai cittadini dal Comune, ambiti di specifica competenza del Consiglio comunale. Il centrodestra dovrebbe in particolare spiegare come sia possibile soddisfare gli effetti economici di certe richieste senza violare le norme sul patto di stabilità per gli enti locali, contenute nella legge finanziaria del Governo Berlusconi, in particolare quella che impone un aumento massimo della spesa corrente pari al 6%, rispetto al 2000. A meno che non si pensi che il bilancio del Comune di Firenze possa giovarsi di operazioni fantasiose come quelle che il Ministro Tremonti va proponendo da un anno a questa parte, ed i cui effetti negativi sulle casse dello Stato stanno ormai diventando evidenti e noti a tutti, come da tempo pronosticato dal centrosinistra». (fn)