Fondazioni bancarie, lettera aperta di Toccafondi (ApF)
Questo il testo della lettera sulle fondazioni bancarie che il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi ha spedito a consiglieri comunali, provinciali e regionali del centrodestra nonchè agli onorevoli eletti in Toscana e ministri e sottosegretari toscani:«Firenze, 13 maggio 2002Caro amico,da qualche mese attraverso la riforma proposta da Giulio Tremonti si sta andando verso la consegna di queste ai partiti (il 70-75% dei membri degli organi dovranno essere nominati dagli enti locali: Comuni, Province, Regioni), vincolandone l'azione (10% delle erogazioni ad opere pubbliche). Inoltre il 75% del reddito dovrà essere impiegato in tre settori, anche se la scelta sarà comunque vincolata solo tra settori previsti dalla legge.Così si indebolirà solo la società civile offendendo la stessa idea che ha fatto nascere le fondazioni.All'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per fare un esempio concreto, l'emendamento sposterebbe il timone del comando nelle mani degli enti locali che quindi potrebbero avere mano libera per destinare decine di miliardi di utili per finanziare iniziative che interessano gli enti pubblici.Se da un lato la proposta è del tutto illogica rispetto ai programmi del centro destra, assordante è il silenzio del centro sinistra.Da una parte la Regione Toscana chiede di contare di più ma non difende l'autonomia delle fondazioni, dall'altra il Sindaco di Firenze, anche nella sua veste di Presidente nazionale dei sindaci d'Italia, semplicemente ha deciso di non intervenire.Faccio un appello a tutti gli eletti nella coalizione del centro destra in nome della lotta al centralismo e allo statalismo che rappresenta un punto centrale dei nostri programmi. Siamo stati eletti con programmi che combattono una certa visione dello Stato: lo Stato che toglie spazi alla società, che vuol gestire, che vuol sostituirsi all'iniziativa libera delle persone.Le fondazioni sono enti privati, e quindi fuori dalla politica, sono espressione del pluralismo e della società civile. Non si può dirigere centralmente una fondazione, che nasce dal basso. Ecco quello che si rischia di fare con la proposta di Tremonti.SalutiGabriele Toccafondi»(fn)