Giocoli e Pieri (FI): «Niente stadio alla Fiorentina se Cecchi Goririmarrà il maggiore azionista della squadra viola»

«Niente concessione dello stadio Artemio Franchi e dei campini sussidiari alla Fiorentina per la prossima stagione sportiva qualora il maggior azionista della Fiorentina dovesse rimanere Vittorio Cecchi Gori».Lo chiedono, in una mozione, due consiglieri di Forza Italia, Bianca Maria Giocoli e Massimo Pieri.«L'amministrazione comunale - si legge nella mozione - è proprietaria dell'impianto dello stadio Artemio Franchi e dei campini sussidiari attualmente utilizzati senza regolare contratto di affitto dalla "AC Fiorentina spa". In più occasioni nel corso degli ultimi mesi la Fiorentina si è resa morosa per il pagamento dei canoni di locazione, costringendo il Comune a ricorrere anche a procedimenti per il recupero di quanto dovuto. La situazione negativa della squadra ha creato anche non poche difficoltà di rapporto e comunicazione tra la proprietà della società e i sostenitori della squadra, e più in generale malessere nell'opinione pubblica della città».Secondo i due consiglieri di Forza Italia «i tifosi e la città vedono in Vittorio Cecchi Gori, proprietario del pacchetto azionario di maggioranza della società, l'ostacolo primario alla rinascita della squadra e ad un nuovo e rinnovato impulso di sostegno e incitamento. E l'amministrazione non può consentire un utilizzo di un bene di sua proprietà che non sia consono al prestigio della città e oltretutto non ripagante in termini di ritorno economico visto il mancato ammortamento delle ingenti spese correnti di manutenzione che sono a carico del Comune».«Solo l'auspicato cambiamento del maggior azionista della società - sottolineano Pieri a la Giocoli - è la condizione imprescindibile per un rinnovo della concessione dello Stadio Franchi».«E per ribadire che Cecchi Gori deve lasciare la Fiorentina - hanno concluso i due consiglieri del centrodestra - saremo presenti con le nostre famiglie alla fiaccolata dei tifosi del 18 aprile prossimo». (fn)Palazzo Vecchio, 13 aprile 2002MOZIONEOggetto: invita il Sindaco a non concedere lo stadio A.Franchi e i campini sussidiari all'AC Fiorentina per la prossima stagione sportiva qualora il maggior azionista della Fiorentina dovesse rimanere Vittorio Cecchi GoriSoggetti proponenti: Bianca Maria Giocoli – Massimo PieriIL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che l'Amministrazione Comunale è proprietaria dell'impianto dello stadio Artemio Franchi e dei campini sussidiari attualmente utilizzati senza regolare contratto di affitto dalla AC Fiorentina S.p.a; considerato che in più occasioni nel corso degli ultimi mesi la Società AC Fiorentina si è resa morosa per il pagamento dei canoni di locazione, costringendo il Comune a ricorrere anche a procedimenti monitori per il recupero di quanto dovuto; considerato che la situazione negativa della squadra ha creato anche non poche difficoltà di rapporto e comunicazione tra la proprietà della Società e i sostenitori della squadra, e più in generale malessere nell'opinione pubblica della città; considerato che i tifosi e la città di Firenze vedono nella persona di Vittorio Cecchi Gori, proprietario del pacchetto azionario di maggioranza della Società, l'ostacolo primario alla rinascita della squadra e ad un nuovo e rinnovato impulso di sostegno e incitamento; considerato che l'Amministrazione Comunale di Firenze non può consentire un utilizzo di un bene di sua proprietà che non sia consono al prestigio della città e oltretutto non ripagante in termini di ritorno economico visto il mancato ammortamento delle ingenti spese correnti di manutenzione che sono a carico del Comune; considerato che solo l'auspicato cambiamento del maggior azionista della Società rappresenta la condizione imprescindibile per un rinnovo della concessione dello Stadio FranchiINVITA IL SINDACOA non concedere lo stadio Artemio Franchi e i campini sussidiari all'AC Fiorentina per la prossima stagione sportiva qualora il maggior azionista della AC Fiorentina dovesse rimanere Vittorio Cecchi Gori, in quanto elemento che comporta in re ipsa l'antieconomicità della concessione del bene.Bianca Maria Giocoli Massimo Pieri