Cerrato (Presidente commissione sviluppo economico): «Nel "Vecchio Conventino" è giusto prevedere sia la residenza che le botteghe artigiane»

«In Oltrarno c'è qualcuno che ha "la puzza sotto il naso" e vuole distruggere lo storico ed importante tessuto sociale, dove ancora convivono artigiani e residenti».Il giudizio del Presidente della commissione sviluppo economico Sabatino Cerrato e riguarda «le assurde obiezioni mosse dal comitato "Oltrarno fuori le mura" e dagli artigiani e artisti del "Vecchio Coventino" contro la possibilità che in questa struttura, oltre al recupero a fini produttivi, sia prevista anche la residenza».«Qualcuno - ha sottolineato Cerrato - non solo ha bocciato questa proposta ma ha addirittura chiesto, a nome degli artigiani e artisti che lavorano nella struttura, il rinvio della cerimonia di inaugurazione dell'atelier di progettazione per il recupero del complesso, affidato alla Fondazione Michelucci».«Questi signori - ha osservato il Presidente della commissione sviluppo economico - non tengono conto che l'insieme delle relazioni lavorative ed affettive che in questa parte importante di Firenze ancora sopravvivono, grazie alla presenza della residenza storica e delle botteghe artigiane, costituisce un vero e proprio sistema. Un sistema che funziona, un luogo dove tanti vorrebbero abitare, dove ci si conosce quasi tutti, dove le esigenze di chi ci lavora e non ci dorme e di chi ci dorme e non ci lavora, hanno il più alto livello di tolleranza. Ci sono artigiani che hanno cominciato ad avere vita difficile da quando il vecchio "sanfredianino" non abita più nei pressi delle loro botteghe ed è stato sostituito da chi, "con la puzza sotto il naso", ha reso impossibile continuare a lavorare in nome di "regole da rispettare a tolleranza zero"».«Ebbene - ha concluso Cerrato - per riaffermare quel principio di convivenza quale migliore occasione che prevedere anche una piccola, ma significativa presenza residenziale nel complesso del Vecchio Conventino? Credo che il comitato e gli artigiani siano a conoscenza che su decine e decine di famiglie sanfredianine, spesso composte da persone sole, incombe lo sfratto esecutivo. Che cosa gli diciamo? Gli troveremo una sistemazione lontano dal loro quartiere, dalle loro strade, dai loro artigiani, dalla loro storia? Inauguriamo e poi cominciamo una serena discussione». (fn)