Agostini (Presidente della commissione sanità): «L'ospedale San Giovanni di Dio manterrà il suo nome per rimanere un importante riferimento sociale, sanitario, culturale e storico della città»

«Abbiamo chiarito in commissione la pianificazione e la funzione delle strutture sanitarie e sociali. I consiglieri che ritenevano opportuno il permanere, in Borgognissanti, di una struttura sanitaria protetta hanno ritenuto opportuno rivedere le proprie posizioni ed hanno condiviso le motivazioni e la qualità della proposta complessiva di razionalizzazione dei servizi». E' quanto ha dichiarato la Presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini a proposito del trasferimento dei cinquanta utenti residenti nella residenza protetta del vecchio ospedale di San Giovanni di Dio nella nuova struttura in via dell'Osteria, alle Piagge.«Firenze - ha aggiunto l'Agostini - si avvia alla sperimentazione della "Società della Salute", strumento all'interno del quale l'amministrazione comunale potrà intervenire nell'organizzazione delle risposte appropriate ai bisogni e delle offerte di nuovi sevizi sociosanitari. Continueremo perciò a confrontarci sui contenuti da valorizzare all'interno della politiche di erogazione del servizio sanitario e sociale.A Firenze gli anziani sono un quarto della nostra popolazione ed hanno bisogno di luoghi di incontro, centri diurni, palestre per il mantenimento fisico, servizi a domicilio e altri importanti servizi per rimanere il più possibile nelle proprie case e con i propri familiari. Sarà la scommessa del presente e del futuro quella di garantire una qualità della vita alta evitando l'istituzionalizzazione e favorendo il benessere di interi nuclei familiari».«Garantiremo - ha concluso la Presidente della commissione per le politiche sociali e della salute - che all'interno della storica struttura di San Giovanni di Dio rimangano funzioni culturali, sanitarie specialistiche che sono di importante riferimento socio-sanitario per la nostra città. Inoltre è nel desiderio di molti che lo stesso nome dell'antico presidio ospedaliero non venga dimenticato e con un apposito richiamo ci impegneremo a fare sì che il rispetto della memoria venga mantenuto». (fn)