DS, Comunisti, Democratici, Rifondazione e Verdi: «Niente più sponsorizzazioni alle aziende che attuano pressioni per vendere latte artificiale»
Il Comune si attivi per promuovere una campagna per ridurre il consumo di latte artificiale e promuovere l'allattamento al seno. E non accetti più sponsorizzazioni da quelle aziende che, per vendere latte in polvere, attuano «pressioni commerciali e pubblicitarie vietate dal codice internazionale dell'organizzazione mondiale della sanità».E' quanto chiede una mozione presentata da Gregorio Malavolti, Susanna Agostini, Antongiulio Barbaro e Alessandro Lo Presti (DS), Luca Pettini (Comunisti Italiani), Monica Sgherri ed Enrico Falqui (Rifondazione Comunista), Riccardo Basosi (La Margherita- "i Democratici") e Alessio Papini (Verdi).«L'allattamento materno - si legge nella mozione - produce nel neonato la formazione di anticorpi alle principali malattie e quindi è un sistema di prevenzione primaria che deve essere stimolata culturalmente per il benessere e la salute dell'intera umanità. La scelta di non allattamento al seno, invece, è dovuta anche alle pressioni commerciali e pubblicitarie esercitate dalle compagnie produttrici di sostituti del latte materno».Il documento impegna il Sindaco «a chiedere che il Ministero della Salute promuova attivamente una campagna di formazione ed informazione per incrementare la scelta delle madri per l'allattamento al seno», «a chiedere che i Ministeri della salute e per le attività produttive nominino un comitato di controllo del comportamento commerciale in Italia e nei paesi a basso reddito delle suddette compagnie, indipendente dalle stesse e con l'obbligo di riferire annualmente al Governo ed al Parlamento», «a sostituire i prodotti delle compagnie che violano il codice internazionale nelle macchinette distributrici installate all'interno degli uffici del Comune con prodotti di altri aziende non incriminate», «a non accettare per attività culturali, sportive ed educative, nonché per l'esecuzione di lavori pubblici nell'ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione e la pubblicità di compagnie produttrici di sostituti del latte materno e di altri prodotti, come biberon e tettarelle, in violazione del codice internazionale». (fn)Questo il testo della mozione:Mozione "Per promuovere e sostenere l'allattamento al seno a Firenze e nel mondo"Consiglieri proponenti: Gregorio Malavolti (DS), Luca Pettini (Comunisti Italiani), Susanna Agostini (DS), Monica Sgherri (RC), Riccardo Basosi (Democratici-Margherita), Alessio Papini (Verdi), Antongiulio Barbaro (DS), Alessandro Lo Presti (DS), Enrico Falqui (RC)Il Consiglio Comunale di FirenzePRESO ATTOChe l'allattamento al seno, quando non esistano impedimenti o controindicazioni specifiche derivanti da cause precise di ordine sanitario per madre e/o per figli, è il nutrimento naturale e corrispondente al bisogno fisico della persona neonata;che allattare al seno è un gesto materno insostituibile. Un abbraccio naturale che rafforza la comunicazione affettiva con la genitrice ed aiuta la persona ad un migliore futuro approccio sociale;che, come affermano l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'UNICEF, circa un milione e mezzo di morti infantili (bambini sotto i 5 anni) potrebbero essere evitate ogni anno nei paesi a basso reddito se tutti i bambini potessero essere allattati al seno;che l'allattamento materno produce alla persona neonata una naturale formazione di anticorpi alle principali malattie e che quindi è un sistema di prevenzione primaria che deve essere stimolata culturalmente per il benessere e la salute dell'intera umanità;che nei paesi a basso reddito saranno necessarie più azioni positive anche per garantire il ripristino della salute delle madri attraverso la cura e la prevenzione di malattieche, come l'AIDS, sono trasmissibili fin dal concepimento,che spesso la scelta di non allattamento al seno è dovuta anche alle pressioni commerciali e pubblicitarie esercitate dalle compagnie produttrici di sostituti del latte materno;che nell'esercitare tali pressioni commerciali queste compagnie violano, oltre ai diritti delle persone ad essere nutrite appropriatamente e naturalmente, anche il Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno dell'OMS (1981) e le successive Risoluzioni dell'Assemblea Mondiale della Sanità, sottoscritte da tutti i paesi membri dell'OMS, compresa l'Italia, e dalle compagnie stesse;che il fatto che tali violazioni continuino, nonostante i richiami di governi, agenzie internazionali ed organismi di controllo, è dimostrato anche dalla pubblicazione del rapporto "Il Codice violato", a cura della Coalizione Italiana per il Monitoraggio del Codice, che fa parte dell'International Baby Food Action Network (IBFAN), organizzazione non governativa riconosciuta dall'OMS;CONSIDERATOil successo ottenuto da campagne di sensibilizzazione e pressione portate avanti da singoli cittadini ed Enti Locali nello spingere le compagnie verso comportamenti legali e più etici;che in altri Enti Locali sono già state approvate mozioni analoghe alla presente (tra cui i Consigli Comunali di Roma e Fano, i Consigli Provinciali di Bari, Pesaro ed Urbino)che la città di Firenze si è più volte contraddistinta per la sensibilità e l'attenzione mostrata verso i bisogni delle fasce più deboli della popolazione, oltre ad essere attiva protagonista nelle politiche di promozione della Salute anche attraverso la modificazione degli stili di vita e dei consumi.IMPEGNA IL SINDACOa chiedere che il Ministero della Salute promuova attivamente una campagna di formazione ed informazione per incrementare la scelta delle madri per l'allattamento al seno e dia la massima pubblicizzazione al Codice Internazionale e al Decreto Ministeriale 500 del 1994 in modo da permettere ai cittadini ed ai consumatori di verificarne il rispetto da parte delle compagnie produttrici di sostituti del latte maternoa sollecitare il Ministero della Salute, il Parlamento e le forze politiche affinché procedano ad una revisione del DM 500/94, adeguandolo al Codice Internazionale ed alle successive Risoluzioni dell'Assemblea Mondiale della Sanità, e, se necessario, promovendo una revisione delle corrispondenti Direttive della Commissione Europeaa chiedere che i Ministeri della Salute e per le Attività produttive nominino un Comitato di Controllo del comportamento commerciale in Italia e nei paesi a basso reddito delle suddette compagnie, indipendente dalle stesse e con l'obbligo di riferire annualmente al Governo ed al Parlamentoa sostituire i prodotti delle compagnie che violano il Codice Internazionale nelle macchinette distributrici installate all'interno degli uffici del Comune con prodotti di altri aziende non incriminatea non accettare per attività culturali, sportive ed educative, nonché per l'esecuzione di lavori pubblici nell'ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione e la pubblicità di compagnie produttrici di sostituti del latte materno e di altri prodotti (come biberon e tettarelle) in violazione del Codice Internazionale. In attesa della nascita del Comitato di Controllo la non sponsorizzazione riguarderà le aziende che violano il Codice in maniera conclamata, così come risulta dai rapporti dell'IBFAN, l'ultimo dei quali "Breaking the rules 2001" riporta dati di violazioni da 14 paesi