L'assessore Biagi sulla sistemazione di piazza delle Cure: "Quando ci sarà un progetto apriremo un confronto con cittadini e commercianti"

"Per ora non c'è nessun pronunciamento dell'Amministrazione comunale sulla proposta di risistemazione di piazza delle Cure presentata dai privati. Ciò non toglie che se e quando diventerà una ipotesi di lavoro concreta discuteremo con gli abitanti della zona, i comitati e le categorie economiche". L'assessore all'urbanistica Gianni Biagi interviene nella polemica sollevata nelle ultime settimane intorno alla proposta di risistemazione inserita nel pacchetto del secondo project financing ma, come precisa, non ancora valutata dall'Amministrazione comunale. "Prima di tutto una premessa: la sistemazione della piazza è un'esigenza oggettiva. In secondo luogo è vero che su questo tema è stata presentata una proposta da parte dei privati nell'ambito del project financing ma questo non ha ancora superato il vaglio della dichiarazione di interesse dell'Amministrazione comunale. Una valutazione che è legata al pacchetto complessivo degli interventi tra cui per esempio il recupero delle Murate e il restauro del Tepidarum del Roster". E ad oggi, precisa l'assessore Biagi, non c'è nessun pronunciamento a riguardo dell'Amministrazione comunale né ufficiale né ufficioso. "Tutte le polemiche sull'ipotesi di sistemazione della piazza sono quindi assolutamente destituite di fondamento oltre che inutili. Aprire una discussione sul niente è una esagerazione". L'assessore insiste poi sul coinvolgimento dei cittadini e delle attività economiche perché l'interesse dell'Amministrazione comunale è comunque trovare una soluzione condivisa che raggiunga tre obiettivi: rendere la circolazione più efficiente e allontanarla dalle abitazioni; migliorare le condizioni delle attività commerciali; individuare una sistemazione più adeguata al mercato. "Quando la proposta sarà giudicata interessante – conclude l'assessore Biagi - i primi interlocutori dell'Amministrazione comunale saranno sicuramente gli abitanti della zona, i comitati e le associazioni di categoria. Nessuna prevaricazione, quindi, ma la ricerca di una soluzione condivisa". (mf)