Checcucci (AN): «Il piano motorini è stato elaborato su dati ormai vecchi e privi di fondamento scientifico»
Il piano motorini è stato elaborato su dati ormai vecchi privi di fondamento scientifico. E' quanto sostiene la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«La "conta dei motorini" - ha spiegato la Checcucci - è stata effettuata per cinque ore e mezzo in un giorno non meglio identificato del marzo 2000 senza contare che siamo all'oscuro su chi e su quanti hanno effettuato questa conta, la loro competenza specifica e se questi addetti si sono anche occupati dei dati registrati durante "l'intervista" agli utenti delle due ruote».«Questa rilevazione - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - per le modalità di esecuzione, per l'incertezza dei parametri e delle metodologie adottate, per l'incongruenza dei dati e per le conclusioni assolutamente prive di riscontri oggettivi, viziati probabilmente da interpretazioni personalizzate, la rende scientificamente infondata e priva di quella attendibilità che dovrebbe derivarne».Secondo la Checcucci «l'unico elemento del piano motorini che trova attuazione è il divieto. Infatti, le previsioni del piano, restano tutte lettera morta. Per quanto riguarda i parcheggi, per adesso solo identificati, non è dato sapere niente in merito ai tempi della loro concreta realizzazione né sulla prevista capienza. Stesso discorso vale per l'incremento dei bussini elettrici e per le biciclette. Quando e in che modo sarà attuato?».«Il quadro economico poi, al di là di alcune previsioni di spesa non molto chiare, come il costo del personale a carico dell'amministrazione - ha osservato la consigliera di Alleanza Nazionale - evidenzia dati misteriosi per quanto riguarda l'onere gestionale dei bus elettrici. Secondo i dati forniti per i "vecchi" bus il costo di sola gestione annua è di 105.277 euro ciascuno, contro i 99.602 di quelli nuovi: ciò dimostra una sostanziale coincidenza degli alti costi gestionali dei mezzi elettrici. Le cifre sono però palesemente incongruenti: un mezzo nuovo ha un costo di acquisto di 139.443 euro, un mezzo "vecchio" ha un costo di gestione pari a 105.277 euro, cifra che andrà indubbiamente ad aumentare con il passare del tempo e dei chilometri percorsi, in ragione anche dell'usura di molte componenti che incominciano a deteriorarsi con l'accumularsi dei chilometri. Dai dati che ci fornisce il Comune di Firenze, sembrerebbe operazione commercialmente economica rivendere ogni anno i bus elettrici ad un valore residuale di soli 34.166 euro e la cosa appare senza dubbio assurda: nessun veicolo si deprezza del 75,5% nell'arco di un solo anno, perché se così fosse dopo altri 3-4 mesi il costo residuale sarebbe pari a zero euro, con chiara contraddizione di quello che è la reale rappresentazione economica nel settore».«Nel piano motorini infine - ha concluso la Checcucci - si fa riferimento ancora una volta al fatto che le due ruote producono le cosiddette polveri sottili, uno dei più pericolosi inquinanti. Anche questa è una asserzione assolutamente infondata perché, ad oggi, su questo argomento non esiste alcuno studio effettivo. Si continua così a fare del vero e proprio "terrorismo psicologico". L'amministrazione presenti invece alla città un piano motorini degno di questo nome e comunichi le sue intenzioni, a lungo periodo, sugli scooter Euro1 per evitare che i cittadini acquistino un motorino che domani dovrà rimanere in garage. Su questa questione l'unico normativa da prendere in seria considerazione è quella europea, pertanto sarebbe meglio che, invece di precorrere i tempi e creare incertezza tra gli utenti, l'amministrazione, nelle sue scelte, si rapportasse soltanto a questa normativa». (fn)