De Zordo: "Felice per la liberazione dei quattro operatori di pace. Adesso termini l'occupazione"

"Sono felice e sollevata per il rilascio di Simona, Simona, Ra'a e Manhaz, i quattro operatori di pace in ostaggio in Iraq dal 7 settembre scorso." Commenta così la notizia della liberazione Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo e aggiunge: "L'opinione pubblica mondiale ha avuto l'occasione di conoscere la storia di quattro persone impegnate con serietà nella costruzione di percorsi di pace tra la popolazione irakena. Simona, Simona, Ra'a e Manhaz hanno dimostrato che la pace è possibile solo se l'impegno dei paesi viene diretto nella costruzione di scuole, ospedali, centri di assistenza; nella formazione di insegnanti, di medici; nella definizione di relazioni virtuose tra fazioni avverse. Simona, Simona, Ra'a e Manhaz hanno dimostrato, insieme agli altri operatori nonviolenti delle ong, che le missioni di pace o sono disarmate o non sono." Ornella De Zordo si è soffermata anche sulle cause che hanno scatenato il sequestro: "Questo rapimento è una metafora della guerra, un conflitto che non avrebbe mai dovuto aver luogo. Non è possibile infatti dimenticare i quasi 15.000 morti civili irakeni, le oltre 1.000 vittime tra i soldati statunitensi, le decine di ostaggi vittime dell'odio innescato da un'occupazione che oltre a non avere senso, sta facendo piombare l'umanità intera in un baratro senza fine. E' necessario che le forze politiche democratiche del nostro paese tornino a ribadire con forza l'assurdità della presenza del contingente italiano in Iraq e a chiederne il ritiro immediato. Con questo spirito partecipo oggi alla manifestazione indetta dal Comitato Fermiamo la guerra di Firenze e chiedo con forza che tacciano le armi". (pc)