Marzullo e Pieri: «Si esponga a Palazzo Vecchio striscione con le foto dei quattro ostaggi in Iraq e la scritta "Liberate la Pace"»
Uno striscione con le foto dei quattro ostaggi in Iraq e la scritta in italiano ed arabo "Liberate la Pace" esposto sulla facciata di Palazzo Vecchio. E' quanto chiede una una risoluzione «sulla strage in Ossezia e sui rapimenti in Iraq» è stata presentata dal presidente della commissione per la pace e la solidarietà internazione Lorenzo Marzullo e dal vicepresidente Leonardo Pieri.Nel documento si ribadisce «la netta condanna del terrorismo e della barbarie» e si ricorda «la durissima repressione militare portata avanti da molto tempo nei confronti della popolazione cecena e l'inasprirsi della azioni di guerra in Iraq con bombardamenti e vittime tra la popolazione civile». Inoltre si sottolinea che «le guerre non estirpano, ma alimentano il terrorismo in una spirale perversa» e che «nessuna causa, al tempo stesso, può giustificare l'uccisione di bambini e civili innocenti».«Il terrorismo - scrivono Marzullo e Pieri - non rappresenta un'alternativa né uno strumento di liberazione dei popoli, ma è speculare alla guerra, riproducendone metodi e strumenti di morte. Guerra e terrorismo impongono l'unico linguaggio che conoscono: la distruzione dell'altro, espropriando così interi popoli del diritto ad esprimersi e decidere del proprio futuro».Nella risoluzione si «rinnova la solidarietà alla popolazione ed ai bambini di Beslan, al popolo russo ed a tutti i popoli della regione caucasica, esprimendo la disponibilità per concreti atti di sostegno»; si «manifesta orrore e raccapriccio per la barbara uccisione del giornalista Baldoni e dei due ostaggi americani» e «si reclama la liberazione immediata delle due volontarie italiane e di tutti i sequestrati in Iraq»;«Il nostro documento - hanno spiegato Marzullo e Pieri - prende atto delle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Ciampi e del clima di angoscia legato alle stragi compiute dal terrorismo, dai lutti e dai massacri provocati dalla guerra ed ai sequestri che vedono Simona Pari e Simona Torretta, ancora nelle mani dei terroristi».«Ci sentiamo di condannare fermamente la guerra il terrorismo - hanno aggiunto - che compiono queste quotidiane barbarie e di promuovere iniziative che favoriscano la liberazione degli ostaggi e la costruzione duratura della pace nel mondo. Costruiamo la pace, ostaggi liberi, truppe a casa». (fn)Questo il testo della risoluzione:TipologiaSoggetto proponente: Pieri Leonardo, Marzullo LorenzoOggetto: risoluzione sulla strage in Ossezia e sui rapimenti in Iraq. LIBERATE LA PACEIl Consiglio Comunale di FirenzeDi fronte alla terribile strage di Beslan, di fronte alla orribile uccisione del giornalista Baldoni e dei due ostaggi americani, al rapimento in Iraq di quattro cooperanti di "Un Ponte per
", tra cui due cittadine italiane;Ribadendo la netta condanna del terrorismo e della barbarie;Considerata la durissima repressione militare portata avanti da molto tempo nei confronti della popolazione cecena e di fronte all'inasprirsi della azioni di guerra in Iraq con bombardamenti e vittime tra la popolazione civile;Confermando altresì la propria irriducibile opposizione alla guerra, rafforzata anche dalle autorevoli dichiarazioni rese in questi ultimi giorni dal Segretario generale dell'ONU Kofi Annam, che non ha esitato a dichiarare illegittima la guerra all'Iraq;Consapevole che:- le guerre non estirpano, ma alimentano il terrorismo in una spirale perversa;- nessuna causa al tempo stesso può giustificare l'uccisione di bambini e civili innocenti;- il terrorismo non rappresenta un'alternativa né uno strumento di liberazione dei popoli, ma è speculare alla guerra, riproducendone metodi e strumenti di morte;- guerra e terrorismo impongono l'unico linguaggio che conoscono: la distruzione dell'altro, espropriando così interi popoli del diritto ad esprimersi e decidere del proprio futuro;Il Consiglio Comunale di FirenzeRinnova la solidarietà alla popolazione ed ai bambini di Beslan, al popolo russo ed a tutti i popoli della regione caucasica, esprimendo la disponibilità per concreti atti di sostegno;Manifesta orrore e raccapriccio per la barbara uccisione del giornalista Baldoni e dei due ostaggi americani;Reclama la liberazione immediata delle due volontarie italiane e di tutti i sequestrati in Iraq;Impegna il governo italiano a prendere tutte le iniziative utili alla liberazione dei sequestrati;Ritiene necessario a questo scopo la cessazione dei bombardamenti e di tutte le azioni di guerra in territorio irakeno da parte delle forze della coalizione, che ancora in queste settimane continuano a mietere vittime civili e produrre nuove distruzioni;Conferma la richiesta già avanzata anche prima della vicenda degli ostaggi del disimpegno e del ritiro di tutti i contingenti militari occupanti coinvolti nelle azioni di guerra preventiva, quale condizione necessaria ed elemento concreto di svolta per favorire una reale transizione democratica in Iraq gestita da tutte le componenti del popolo irakeno e garantita da una forza internazionale di pace;Sottolinea con forza la necessità di soluzioni politiche unico vero antidoto al terrorismo per dare reali risposte ai diritti dei popoli, ponendo fine alle azioni di guerra preventiva portate avanti da Bush ed alla repressione armata delle istanze indipendentiste condotta da Putin;Chiede al Presidente del Consiglio di inviare la presente risoluzione al Governo Italiano ed all'Unione Europea ed al Presidente della Giunta di esporre sulla facciata di Palazzo Vecchio uno striscione con le foto dei quattro ostaggi e la scritta in italiano ed arabo "Liberate la Pace".