"Rinascimento al femminile a Firenze": due serate a teatro allo Spedale degli Innocenti con gli attori-animatori del Museo dei Ragazzi
Le pièce teatrali realizzate dagli animatori del Museo dei Ragazzi, per due sere, lasciano la "loro sede naturale", cioè le sale di Palazzo Vecchio e sono messe in scena nel Chiostro dello Spedale degli Innocenti, Cortile degli Uomini, in piazza Santissima Annunziata.Quattro pièce che mettono in scena, secondo la formula delle vite parallele, storie di figure femminili rappresentative della condizione della donna nella Firenze dell'età della Controriforma.Ogni pièce sarà seguita da un confronto fra il pubblico, gli storici e gli animatori-attori.Giovedì e venerdì dalle 21,00 due ore di spettacolo con ingresso gratuito e con una novantina di posti a disposizione per ogni sera. È necessario prenotarsi telefonando allo 055/2768214."Il Rinascimento al femminile ha spiegato l'assessore alla cultura Simone Siliani è uno dei prodotti più evoluti e interessanti della più complessa attività di animazione culturale dei musei comunali che va sotto il nome di «Emozioni da museo», avviata dall'associazione Museo dei Ragazzi, che ha cambiato il volto dei musei comunali facendone sempre più un'istituzione complessa preposta non solo alla conservazione del patrimonio artistico ma anche alla sua comunicazione ai cittadini con linguaggi contemporanei, alla formazione continua dei cittadini che è la missione più adeguata dei musei moderni. Queste pièce teatrali sono il risultato di un'attività di ricerca sulla condizione delle donne nella Firenze del Rinascimento e vengono rappresentate in una forma che richiede anche un confronto attivo con gli spettatori che così possono meglio comprendere il nostro passato in relazione con la nostra vita quotidiana".Giovedì 23 settembre:"Storia della balia Cassandra e della madre Francesca da Settignano". Le vicende della popolana Francesca e di Cassandra, balia dei figli del duca Cosimo I, illustrano l'oscura vita di lavoro che le donne conducevano nell'Europa dell'età moderna. Anonime esistenze di fatica e di tribolazione di esseri umani che la grande Storia non prende in esame."Storia di Lucrezia de' Medici e della madre Eleonora di Toledo". Lucrezia è la quinta figlia di Eleonora di Toledo e di Cosimo I de Medici. All'età di quattordici anni va in sposa ad Alfonso d'Este, già promesso alla sorella Maria. Dopo le nozze il principe parte immediatamente per la corte francese, mentre Lucrezia rimane a Firenze, in famiglia. Raggiunge Ferrara nel 1560, essendo il marito divenuto Duca, muore, all'età di diciassette anni, lunedì 21 aprile 1561. La sua vicenda personale è significativa del ruolo che le strategie matrimoniali rivestono, presso le classi dominanti, nella legittimazione e nel consolidamento del potere.Partecipano Fabio Giusberti (docente dell'Università di Bologna), Lucia Sandri (dell'Istituto degli Innocenti) e Guido Guerzoni (docente dell'Università Luigi Bocconi).Venerdì 24 settembre:"Storia della monaca Costanza e della vedova Dianora". A Firenze, nel 1574, c'erano circa 63 conventi femminili, fonte di prestigio per la città e rifugio per tutte coloro che non potevano assolvere al ruolo di moglie e di madre per cui Dio le aveva create. Non c'era una grande differenza nella loro condizione di vita con quanto prescriveva per le vedove Cherubino da Spoleto nella sua "Regula et modo del viver nel stato viduale (vedovile)": "Sia dunque il manzar della vedua sobrio et lo vestire rude et grosso et el dormir duro
""Storia della schiava ottomana Asmà". Dall'archivio della Guardaroba medicea sappiamo che la duchessa Eleonora di Toledo, nel 1550, possedeva nove schiave. Fra queste, una era ottomana. In questa pièce teatrale è rappresentata una situazione frequente nelle corti italiane ed europee: la presenza di schiavi e schiave al servizio di principi e signori del Rinascimento.Partecipano Giulia Calvi (docente dell'Università di Siena)e Franco Angiolini (docente dell'Università di Pisa). (uc)