Bilancio, Sgherri (Rifondazione): «La giunta spieghi nei dettagli come vuole salvare la spesa sociale»

«I consiglieri non sono stati messi in grado di capire quali tagli di servizi nel concreto verranno operati e come si vorrà o potrà sopperire ad un bisogno che sicuramente non diminuisce per decreto governativo». E' quanto ha dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri dopo l'approvazione, in consiglio comunale, «della delibera di variazione di bilancio che prevede un taglio di oltre 1milione e 700 mila euro alle spese sociali per anziani, disabili e assistenza domiciliare».«Sia io che la collega Nocentini - ha spiegato la capogruppo di Rifondazione- avevamo chiesto di rinviare la votazione: non sussisteva l'urgenza visto che la scadenza per la ratifica è il prossimo 11 ottobre. Volevamo consentirne una discussione almeno nella commissione per le politiche sociali e della salute. Da qui la nostra decisione di non partecipare al voto».«E' evidente - ha aggiunto Monica Sgherri - che siamo consapevoli della difficoltà di gestire i tagli dei finanziamenti statali che piombano sui bilanci comunali oltre la metà dell'anno. E' però vero che fino a pochi mesi fa l'amministrazione fiorentina si era invece vantata di non volere ricorrere ad effettuare tagli nel settore delle spese sociali. Per questo abbiamo chiesto che, anche se a cose ormai fatte, la commissione per le politiche sociali e della salute abbia un incontro con l'assessore Albini ed eventualmente l'assessore Cioni, per capire come si è arrivati a questa scelta e come si intende comunque trovare una soluzione».«Il bilancio per il prossimo anno - ha concluso la capogruppo di Rifondazione - è in via di preparazione; il sindaco ha proposto un percorso di maggiore apertura rispetto al passato: allo stato attuale dobbiamo denunciare la mancanza di coinvolgimento degli stessi consiglieri. Rifondazione lancia un allarme che non può restare inascoltato: a fronte di riduzione del potere d'acquisto dei salari, di condizioni di precarietà nel lavoro sempre più diffuse, di riduzione dei servizi, mentre si continua a proporre una linea di politica socio sanitaria basata sulla deospedalizzazione e destituzionalizzazione, che condividiamo, non si possono tagliare i finanziamenti alla assistenza domiciliare né ai settori di maggiore sofferenza per le famiglie come anziani ed handicap. Tanto più quando si vuole attivare un percorso di sperimentazione di nuove forme di gestione, come la "società della salute", che come ogni sperimentazione avrebbe invece bisogno di maggiore disponibilità finanziaria». (fn)