Polemica sul crocifisso, lettera aperta di Ricci (Margherita)
Questo il testo della lettera aperta del consigliere della Margherita Francesco Ricci:«Sono un neo-eletto in Consiglio Comunale per La Margherita e mai, dico mai avrei immaginato di fare il mio primo intervento politico per dire no ad una mozione inerente il simbolo cristiano del crocifisso.Per uno come me che vive la politica come un servizio e che trae stimoli ed energie anche dall'essere credente è stato veramente singolare sentirsi in dovere di prendere una posizione ferma, decisa e convinta contro una proposta che ritengo del tutto strumentale.Mai avrei immaginato che alcuni "politici cattolici" fossero capaci di "giocare" con un simbolo tanto importante per molte persone, di utilizzarlo in modo superficiale e provocatorio con il solo obiettivo di creare confusione e divisione. Dico questo perché l'ordine del giorno del centro destra contenente la proposta di mettere il crocifisso, come simbolo di pace, nella sala consiliare è stato presentato in modo frettoloso e del tutto inopportuno nella tarda serata quando ormai il consiglio comunale stava volgendo al termine ed a margine di una lunga serie di interventi tesi a commemorare l'ormai tristemente famoso 11 settembre 2001.A tale richiesta di voto, il capogruppo DS ha fatto la saggia proposta di discutere ed approfondire i temi contenuti nell'Odg nelle apposite commissioni consiliari per poi votarlo successivamente dopo un opportuno dibattito. La risposta da parte dei proponenti è stata un secco no! Si doveva votare subito.In tale contesto è maturata la scelta de La Margherita e del sottoscritto di dichiararsi fermamente contrario a qualsiasi tipo di gioco politico che tirasse in ballo impropriamente qualsiasi religione.Da cristiano, quale io sono, ho imparato che per dare una buona testimonianza in qualsivoglia materia (dall'essere credente all'essere per la pace
) contano più le azioni personali, l'esempio dato quotidianamente con la propria vita piuttosto che l'ostentazione di simboli che troppo spesso divengono strumento di divisione e di guerra piuttosto che di pace e condivisione.La Croce è simbolo di pace sì, ma ancor più e meglio strumento di pace! Lo è come riconciliazione totale fra uomo e Dio, come ammissione di tutte le ingiustizie del mondo, come vittoria dell'amore sull'odio. Ma ciò può essere compreso e valorizzato solo ed esclusivamente da chi lascia le polemiche e gli schiamazzi consueti ed accede ad una visione profonda dell'intera realtà. Non è dunque il caso in cui ci siamo trovati l'altra sera durante la seduta del Consiglio Comunale.Se proprio sentiamo il desiderio di un simbolo di pace che derivi dalla bibbia e dalla tradizione cristiana credo sia meglio utilizzare per i nostri usi la colomba o il ramoscello di ulivo piuttosto che ricorrere ad un segno, il crocifisso, che dal momento in cui lo usiamo inadeguatamente finisce solo per smascherare i nostri strumentalismi, denunciare le nostre ingiustizie e irridere la nostra superficialità.Mi tornano in mente le parole ed i gesti di Don Milani il parroco di Barbiana che quando a Calenzano si trovò a fare scuola a persone provenienti da diverse esperienze culturali comprese che benchè il crocifisso fosse l'essenza della sua stessa vita e del suo impegno, poteva rappresentare una barriera piuttosto che un ponte e quindi lo tolse dall'aula dove voleva accogliere tutti.Soprattutto in questo momento storico penso che tutti i credenti ed in particolare coloro che credono nel messaggio evangelico debbano riscoprire e consolidare le loro radici e la loro cultura di dialogo non tanto attraverso segni esteriori ma attraverso l'impegno comune per l'unità e l'integrazione dei popoli, per la pace e per lasciare un mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato».(fn)