Oltre 250 insegnanti a convegno sul tema della continuità educativa e il buon utilizzo del portfolio, per proseguire la qualità della scuola

Nuovi strumenti di valutazione entreranno nelle aule scolastiche. In particolare, la novità si chiama il "portfolio delle competenze individuali", che è stato oggetto di discussione stamani, durante un convegno all'Istituto degl'Innocenti, a cui hanno partecipato oltre 250 insegnanti della scuola dell'infanzia comunale, statale e alcune paritarie. Erano rappresentate città come Roma, Milano e altre dell'area provinciale di Firenze.L'iniziativa era promossa dal Comune di Firenze – Assessorato Pubblica Istruzione - dall' Associazione Proteo Fare Sapere di Firenze e la rivista "bambini".All'incontro erano presenti l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Latri, Donatella Savio, psicopedagogista, collaboratrice dell'Università di Pavia e Giovanna Zunino, del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.Il portfolio è un curriculum nel quale verrà "registrato" l'iter scolastico dell'alunno, a partire dalla scuola dell'infanzia fino all'ultimo anno della scuola dell'obbligo."L'indicazione che vogliamo dare alle scuole – ha spiegato l'assessore Lastri – è di gestire in modo non burocratico lo strumento del portfolio, anche per evitare che diventi una semplice scheda di valutazione. Vorremmo, invece, che questo sia il curriculum dell'apprendimento, e un'occasione per mettere a profitto proprio la continuità educativa."Il Comune sta promuovendo momenti di confronto con le scuole e "realizziamo – ha ricordato l'assessore Lastri – protocolli d'intesa sulla programmazione scolastica, come sull'offerta formativa, e su tutte quelle iniziative che integrano il rapporto fra scuola e Comune, condividendone le reciproche esperienze"."Al primo posto – ha spiegato l'assessore – mettiamo l'obiettivo di avere più scuole dell'infanzia. Il Comune di Firenze in questi anni la sua parte continua a farla lavorando sullo sviluppo, sui servizi e sulla qualità. Viceversa lo Stato, che ha le competenze per farlo attraverso la legge 53, non lo sta attuando, in quanto non mette a disposizione le risorse economiche necessarie".Dopo aver elencato gli elementi che costituiscono gli aspetti più importanti delle scuole, l'assessore ha affermato che "bisogna gestire la riforma Moratti in modo democratico cioè con un taglio egualitario, puntando sulla libertà di insegnamento, sulla autonomia scolastica, sulla partecipazione consapevole delle famiglie, conoscendo e tutelando il valore dell'esperienza pedagogica accumulata in questi decenni. Puntando senza timidezze sulla qualità, in continuità con gli "Orientamenti del '91, per arginare la deriva della legge "Moratti".Per fare questo, secondo l'assessore, bisogna lavorare prima di tutto sulla continuità educativa, ovvero abbattendo quelle barriere ogni qualvolta si cambia ordine e grado di scuola, in modo da evitare qualsiasi trauma di cambiamento al bambino."La continuità educativa- prosegue la Lastri - è l'elemento strutturale di una scuola di qualità, un indicatore indispensabile per uno sviluppo coerente del percorso formativo, che deve garantire la valorizzazione delle competenze dei bambini e l'esperienza degli insegnanti.".Da tempo, e soprattutto a Firenze, si è lavorato su progetti e sperimentazioni di continuità educativa. "Lo abbiamo fatto – ricorda l'assessore – in relazione ai nidi e alle scuole d'infanzia comunali e statali, e con le scuole elementari. E attraverso il gruppo di lavoro costituitosi vogliamo interrompere il livello sperimentale della continuità e farlo diventare un sistema".Giovanna Zunino, del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, ha illustrato le modalità per costruire un portfolio utile al percorso educativo del bambino, mentre Donatella Savio, psicopedagogista dell'Università di Pavia, tra le altre cose, ha messo in evidenza una delle novità interessanti da gestire, come far partecipare il bambino a tutto il percorso della valutazione.(pc)