Amato (FI): "Un libro bianco sulle consulenze del Comune". Lettera aperta al sindaco Domenici

Questo il testo delle lettera aperta inviata dal capogruppo di Forza di Italia Paolo Amatao al sindaco Leonardo Domenici. La lettera affronta il tema delle consulenze del Comune e chiede l'istituzione di un libro bianco con l'elenco dettagliato degli incarichi professionali. (lb)Ecco il testo della lettera:"Caro Sindaco,il decreto taglia spese del Governo Berlusconi, comunque lo si valuti, ha l'indubbio merito di aver riportato al centro del dibattito la questione di una più corretta e rigorosa gestione dei nostri soldi.E le martellanti inchieste giornalistiche, condotte da alcuni quotidiani, hanno rivelato l'incredibile quantità di sprechi effettuati in assenza di controlli e grazie alla mancanza di un'etica della responsabilità. E' un male che corrode gran parte degli enti locali, oltrechè l'amministrazione statale; e per definire il quale è stato coniato l'apposito termine di "Sprecopoli".Trovo perciò grave che Lei abbia voluto accusare la stampa di promuovere una campagna di aggressione. Perché, dal Presidente dell'ANCI, mi sarei piuttosto aspettato una dichiarazione di impegno a favore della lotta agli sprechi, in larga parte determinati dell'uso spregiudicato del ricorso alle consulenze esterne. Tanto più che su questa questione, particolarmente sentita dall'opinione pubblica, scarseggia un'adeguata informazione.I cittadini – e, molto spesso, gli stessi enti locali – non sanno, ad esempio, quante sono e quanto costano complessivamente le consulenze affidate. Del resto nel bilancio comunale non c'è una voce univoca che raccolga, in un insieme organico, le molteplici consulenze. Al contrario, queste sono tutte sparse tra i vari capitoli di bilancio, spalmate sulle diverse funzioni amministrative. Trovarle e quantificarle diventa un'impresa.Ragion per cui mi trovo ad apprendere da un articolo di Gianpaolo Pansa, apparso sull' Espresso, che "il Comune di Firenze ha buttato 14 mila euro per uno studio sull'immagine del sindaco" e che "sempre a Firenze, una circoscrizione ha bruciato 8 mila euro per avere un ‘consigliere filosofico'". Consulenze bislacche, alle quali potrei aggiungere quella esoterica sui "Tempi e Spazi" affidata alla dottoressa Cristina Bevilacqua (ora suo assessore alla partecipazione e agli stili di vita!) o quelle patetiche, per un "Nucleo di valutazione sulle società partecipate", affidate ai professori Cristiano Ciappei e Andrea Paci. Per la prima sono stati spesi più di 400 milioni di vecchie lire. Per la seconda, più modestamente, 72 milioni di lire.Intendiamoci, lo scandalo non sta nel conferimento di una consulenza: purchè si capisca la modalità con cui è stata conferita; purchè se ne conosca il risultato; e purchè il suo costo sia comunque compatibile con le esigenze di bilancio.Oggi, i governi locali sono molto personalizzati. E la personalizzazione non porta, purtroppo, a cercare tramiti con la società civile e le sue rappresentanze o i suoi ordini professionali, bensì ad organizzare forme di sistema di potere, dalle quali viene bandito il confronto, la dialettica e lo spirito critico. Per cui prevale quella logica dell'appartenenza che fa sì che le consulenze d'oro – meglio se inutili – siano pagate agli amici politici, ai clienti, a chi bisogna tener buono o a chi bisogna coinvolgere in una rete di potere.Così la politica scade ad attività autoreferenziale, a pura pratica potestativa. Questo, a me pare, il vero scandalo di Sprecopoli.E' poi possibile che non si conoscano i costi e le conclusioni delle consulenze?E' inevitabile che la mancanza di pubblicità o di notizie certe, circa i costi e i risultati delle consulenze conferite, accentui i rischi di sperpero, privilegi ed arbitrio.Modalità, risultati e costi costituiscono, insomma, criteri indispensabili alla valutazione di merito e di opportunità delle consulenze. Eppure, ad oggi, perlomeno qui a Firenze, nulla si sa dei costi, dei risultati e delle modalità in base alle quali sono state conferite infinite consulenze.A nome di Forza Italia, Le chiedo perciò, signor Sindaco, di predisporre un "Libro Bianco" sulle consulenze del Comune di Firenze.Un "Libro Bianco" che contenga il numero preciso di consulenze affidate; che indichi i risultati e le conclusioni di ogni singola consulenza; e che, contemporaneamente, elenchi i nomi e i curricula degli esperti nominati nonché i motivi per cui sono stati scelti, illustrando, nel dettaglio, la modalità seguita ed i costi sostenutiLo ritengo un atto dovuto di trasparenza verso la città.Conto, pertanto, signor Sindaco, sul suo impegno in tal senso.Ovviamente, identico ragionamento farò anche con le società partecipate del Comune. Perché, attraverso queste ultime, il potere dominante ha un'altra possibilità di conferire ulteriori consulenze.Resto in attesa di una Sua risposta"