Agostini (Ds): "Nel 60° anniversario, bene ha fatto l'Anpi a indicare anche il 1° settembre fra le ricorrenze da ricordare"
"Soltanto con la liberazione dell'ospedale di Careggi e di Fiesole, avvenute rispettivamente il 31 agosto e il 1° settembre 1944, la battaglia di Firenze è veramente finita. Per questo bene ha fatto l'Anpi a indicare anche il 1° settembre tra le date da ricordare in occasione del sessantesimo anniversario della liberazione di Firenze". E' quanto dichiara la consigliera diessina Susanna Agostini. "Giustamente l'11 agosto si festeggia la liberazione della città, quando il suono della Martinella' di Palazzo Vecchio è il segnale dell'insurrezione e viene installato il nuovo governo cittadino. E il 1° ottobre Gaetano Pieraccini, medico di Santa Maria Nuova, diventa primo sindaco della città liberata". Infatti dopo l'11 agosto la battaglia, in una città ancora divisa, continua fino a settembre, con il coinvolgimento zona per zona di cittadini e combattenti: da Rifredi, alle Officine Galileo, al Ponte di Mezzo, da Piazza Cavour alle Cure. "Quest'anno, in Toscana, grazie alla sensibilizzazione delle istituzioni locali, si stanno svolgendo tantissime iniziative per ricordare episodi della resistenza che non devono essere dimenticati spiega Agostini . L'obiettivo di queste celebrazioni è quello di ripercorrere gli eventi, come faremo sabato e domenica prossimi nella marcia verso Montegiovi. Abbiamo il dovere di mantenere la memoria attiva, soprattutto garantendo ai giovani una relazione raccontata della storia vissuta da tante persone. Sempre più parliamo di guerra e di pace , dei crimini contro l'umanità, della lotta al razzismo e ad ogni intolleranza, perciò occorre sviluppare iniziative capaci di collegare i valori della resistenza all'impegno di oggi per la democrazia, la libertà, i diritti in Europa ed in ogni parte del mondo. In queste date conclude la consigliera diessina il ricordo, il riconoscimento e il rispetto della verità storica sono sentimenti dovuti, e devono essere rivolti anche alle famiglie dei 205 partigiani caduti, dei 400 feriti, e dei 18 dispersi. E' questo il duro bilancio della battaglia di Firenze, una battaglia per la conquista di democrazia e libertà di tutti". (mf)