Aeroporto, Barbaro (DS): «Sulla variante di Castello nessun emendamento. Le prospettive dello scalo sono legate alla qualità»
«La variante al Piano di Castello non fu emendata in modo "furbesco", come sostenuto dal collega Enrico Bosi, ma trasparentemente per consentire al consiglio comunale appena insediato di discutere meglio delle prospettive dello scalo "Vespucci" alla luce dei nuovi assetti societari in AdF spa, delle prescrizioni imposte dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito della procedura di "valutazione di impatto ambientale" al piano di sviluppo fin qui noto. Forse il collega Bosi si esprime in tal modo perché all'epoca non faceva parte del consiglio comunale». Questo il commento di Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, all'annuncio da parte del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi di una mozione sul tema dello sviluppo dell'aeroporto.Secondo Barbaro «l'ingresso di un partner privato, "Acquisizione Prima", in AdF spa ha imposto, correttamente, una pausa di riflessione per consentire una valutazione pacata delle prospettive dello scalo fiorentino, che tenga conto delle attuali dinamiche del mercato regionale e nazionale dei collegamenti aerei, delle ulteriori infrastrutture per la mobilità di massa in corso di realizzazione nell'area fiorentina, delle numerose prescrizioni e condizioni che devono comunque essere rispettate se si riterrà necessario procedere all'attuazione del piano del 1998».«D'altra parte - ha aggiunto il consigliere diessino - per procedere alla realizzazione di alcune delle opere previste dal piano, in particolare da discussa "pista di rullaggio", è necessario che il Ministro delle Infrastrutture convochi l'apposita conferenza dei servizi prevista dalle norme vigenti in materia di opere pubbliche: in tale sede, il Comune, previa discussione in consiglio comunale, potrà esprimere la propria posizione, dando mandato al sindaco di procedere e con quali vincoli. In ogni caso, è necessario che la discussione sia imperniata su un punto fondamentale: per la sua collocazione al centro della Piana, a poche centinaia di metri da abitati preesistenti e con rilievi orografici proprio su una delle rotte di decollo/atterraggio, lo sviluppo dello scalo "Vespucci" deve avvenire nel rispetto delle compatibilità ambientali, favorendo la qualità dell'accoglienza e dell'accessibilità per gli utenti ed il rispetto per la vita dei tanti abitanti della zona circostante, ponendo perciò in secondo piano le pur comprensibili esigenze quantitative».«Quanto all'interramento dell'autostrada, citato da Bosi - ha concluso l'esponente dei diesse -mi pare che siamo alle solite: si scambiano desideri propri per progetti concreti. Nessunaipotesi in tal senso è mai stata concretamente avanzata, nemmeno da AdF spa, non si capisce chi dovrebbe pagare né quali sarebbero i vantaggi concreti, mentre sono chiari i problemi che si verrebbero a determinare sulla funzionalità dell'autostrada Firenze-Mare». (fn)