Bambini eritrei curati al Meyer grazie al progetto "Firenze-Asmara chilometri 0"
Otto bambini eritrei curati al Meyer in un anno. E' quanto prevede il progetto "Firenze-Asmara chilometri 0" promosso dall'Associazione di volontariato Onlus "Annulliamo la distanza" e cofinanziato dal Cesvot. I primi tre bambini stanno ultimando il ciclo di cure e presto torneranno in Eritrea, altri tre arriveranno a settembre e poi ancora nella prossima primavera. Il progetto oggi è stato illustrato a Palazzo Vecchio dall'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni, da Michele Muffi presidente dell'Associazione e Silvana Monatti responsabile del progetto. Erano presenti anche Marco Evi Martinucci, direttore della cooperazione internazionale dell'Azienda ospedaliera Meyer, e da Luisa Galli, responsabile del reparto infettologia."L'associazione sta svolgendo un lavoro egregio con grande serietà spiega l'assessore Cioni e per continuare su questa strada c'è bisogno del sostegno di tutti. Proprio per raccogliere fondi sono state organizzate, per fine agosto, due serate in piazza del Mercato Centrale. Per il 26 e il 31 agosto, anche grazie alla collaborazione degli operatori del mercato e della piazza, si esibirà Alessandro Calonaci e poi sarà fatta una sottoscrizione tra il pubblico. Si tratta di un'occasione importante per rinnovare la solidarietà nei confronti di questi volontari e dare un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi dell'associazione".In concreto il progetto consiste nell'assistenza e accoglienza di 8 bambini eritrei che saranno curati, in base all'urgenza dei casi e alle patologie, presso l'Ospedale Pediatrico Meyer, che supporta il progetto offrendo le visite mediche specialistiche. Sono i volontari dell'associazione a occuparsi l'accoglienza e il soggiorno dei bambini e dei loro accompagnatori. Le attività di assistenza sanitaria ai bambini (visite, cure, interventi, assistenza ospedaliera e via dicendo) sono finanziate dalla Regione Toscana. I primi tre bambini, affetti da patologie varie legati alla loro sieropositività, sono arrivati a fine giugno, sono ospitati presso un'abitazione nei pressi del Meyer e assistiti dai volontari. In questo specifico caso infatti non è stato possibile (come previsto dal progetto) accogliere anche i loro accompagnatori, dal momento che i genitori dei bimbi sono o in gravi condizioni di salute o deceduti. I bimbi sono stati sottoposti ad esami generici e specifici di vario tipo e sono state iniziate terapie basate sulla somministrazione di farmaci retrovirali, oltre che di antibiotici per curare alcune infezioni correlate alla patologia. Sono state inoltre somministrate terapie contro la tubercolosi ed altri vaccini. Dopo i primi 20 giorni di cura i medici si sono espressi in termini molto ottimisti sull'esito della cura. I bambini, accompagnati da nostri volontari, ritorneranno il 31 luglio ad Asmara, dove dovranno continuare ad assumere farmaci. Della loro assistenza in Eritrea si occuperà "Annulliamo la distanza" attraverso i propri referenti in Africa. Tra circa sei mesi si renderà necessario un altro viaggio dei tre bambini in Italia per verificare l'efficacia della cura dal punto di vista immunitario.Il progetto si inserisce in un rapporto di collaborazione già collaudato tra "Annulliamo la distanza" e l'Ospedale Pediatrico Meyer che, grazie anche al sostegno dell'assessore Cioni, sta garantendo la ristrutturazione del "Mekane Hiwet" di Asmara, unico ospedale pediatrico esistente in territorio eritreo e la creazione di un'unità di pronto soccorso presso la struttura. "I lavori sono quasi terminati annuncia Martinucci . E' stata poi coinvolta l'Università di Firenze per rilanciare la scuola medica di Asmara e a settembre, prenderà avvio in Eritrea una sensibilizzazione alla cura della sieropositività infantile". La dottoressa Galli si recherà ad Asmara per tenere alcune lezioni di formazione per gli operatori sanitari locali e il personale del Meyer offrirà consulenze altamente specializzate anche in merito alle terapie legate alla gravidanza. (mf)