Legge sulla procreazione assistita, dal Comune arrivano adesioni alla campagna referendaria
Questo il testo dell'appello sottoscritto da Susanna Agostini, Tea Albini, Cristina Bevilacqua, Stefania Collesei, Ornella De Zordo, Daniela Lastri, Claudi Livi, Lucia Matteuzzi, Titta Meucci, Anna Nocentini, Monica Sgherri, Anna Soldani, Vania Valoriani:«La legge sulla procreazione assistita, entrata in vigore il 10 marzo di quest'anno, è la peggiore legge che potesse essere pensata su questo argomento delicato che interessa tutti noi.E' una legge che attacca l'autodeterminazione della donna e che introduce norme che incrinano la laicità dello Stato e, in nome di un diritto dell'embrione che mai potrà svilupparsi se non troverà una donna capace di accoglierlo, toglie alle donne la responsabilità di procreare, nega la revoca del consenso, imbriglia e riduce la scelta terapeutica del medico non a ciò che è meglio per la paziente ma a ciò che è consono ad un indirizzo di Stato.E' una legge crudele, contro la salute delle donne, che costringe a ripetere cicli di trattamento riducendo il numero di successi; contro i bambini, che nasceranno in numero sensibilmente inferiore in seguito ai trattamenti; contro la ricerca scientifica, vieta l'utilizzo delle cellule staminali embrionali per la cura di malattie degenerative.Infrange, con una pesantezza senza precedenti, il cardine della laicità dello Stato in base al quale la libertà di ciascuno ha il limite nel rispetto dell'altrui libertà, e apre la strada ad un attacco pesante alla legge 194.Per questo le sottoscritte aderiscono alla campagna referendaria nel rispetto della diversità di opinione circa i quesiti proposti, per l'abrogazione totale o la modifica delle parti più vergognose della legge.Invitano quindi tutto il consiglio ad aderire e a mobilitarsi affinché non sia solo possibile raggiungere le 500 mila firme necessarie per la presentazione dei quesiti, ma soprattutto perché queste referendum possano essere un'altra grande battaglia per la difesa dei diritti civili di ciascuno di noi».(fn)