Lunedì prossimo, Firenze festeggia Sant'Anna, la protettrice della libertà
Lunedì 26 luglio sarà celebrata la festa di Sant'Anna, copatrona di Firenze e protettrice della libertà. Si tratta di una delle dodici feste ufficiali della tradizione fiorentina.L'iniziativa, per il quinto anno consecutivo, è organizzata dall'assessorato alle feste e tradizioni fiorentine e prevede alle 20,30 la partenza del Corteo Storico dal Palagio di Parte Guelfa diretto all'Arengario di Palazzo Vecchio dal quale alle 20,50 partirà insieme al Gonfalone di Firenze. Il Corteo raggiungerà prima il Duomo, poi il sagrato della Basilica di Santa Maria del Fiore e poi la chiesa di Orsammichele per la tradizionale offerta e benedizione dei ceri (alle 22,00 circa)."Sant'Anna, madre delle Arti ha sottolineato l'assessore Eugenio Giani è il simbolo della libertà, dell'autodeterminazione dei fiorentini che si rivoltarono all'ultimo dei loro dittatori. Fino all'arrivo dei Medici, Sant'Anna è stata considerata dai fiorentini più importante di San Giovanni. Lo scorso anno molti fiorentini e turisti parteciparono al corteo in notturna e mi auguro che anche stavolta ci sia lo stesso coinvolgimento. Per ricordare le Arti, la Confcommercio lunedì alle 10,30 premierà i migliori pasticcieri".In precedenza, solo Lastra a Signa ricordava Sant'Anna, sua patrona, con una settimana di festeggiamenti e nella serata di lunedì, sfileranno per le strade di Firenze anche rappresentanti istituzionali ed una delegazione dei figuranti della città.Le Arti avevano le loro sedi proprio accanto alla Chiesa di Orsanmichele e Sant'Anna è una dei quattro copatroni di Firenze insieme a S. Zanobi, S. Reparata e S. Antonino.Secondo la tradizione popolare, la venerazione per la figura di Sant'Anna trae origine da un episodio politico particolarmente importante per la città di Firenze del XIV secolo: la cacciata dalla città di Gualtieri di Brienne, noto come il Duca d'Atene che avvenne il 26 luglio del 1343. Con questo provvedimento terminò la tirannia dello straniero che si era impossessato di Firenze l'anno precedente. Per molto tempo, la festa che ne seguì, fu percepita dai fiorentini come una delle più sentite e partecipate poiché Sant'Anna fu vista come "una partigiana della causa della Repubblica" e fu eletta protettrice della città di Firenze.Lo storico Giovanni Villani, nelle sue cronache, ricorda quel periodo "S'ordinò per lo Comune, che la festa di Sant'Anna si guardasse come Pasqua sempre in Firenze" proprio perché in quella circostanza i fiorentini risorsero a vita nuova liberandosi dalla tirannia e tornarono ad essere liberi come il giorno di Pasqua, per i cristiani, segna la Resurrezione, la vittoria del Figlio di Dio sulla morte.Con l'avvento dei Medici, nel Cinquecento, la festa perse il suo splendore e fu dimenticata dalla storia. Da cinque anni, l'Amministrazione Comunale ha riportato in auge questa antica tradizione. (uc)