L'architetto De Carlo oggi pomeriggio alle Piagge per presentare il Piano guida ai cittadini

L'Arno come una risorsa da sfruttare, una nuova idea per l'utilizzo dell'ex inceneritore di San Donnino, un campo da golf, aree pedonali e percorsi ciclabili e una serie di servizi per "far venire qui i cittadini di altre parti di Firenze".Sono questi i punti chiave del programma guida per la riqualificazione delle Piagge che l'architetto Giancarlo de Carlo ha presentato oggi ai cittadini del quartiere dopo l'approvazione di ieri da parte della giunta comunale. Nella tensostruttura di via Lombardia erano presenti anche l'assessore alle politiche della casa e la presidente del quartiere 5 oltre a un centinaio di persone. "Le Piagge non sono il Bronx – ha sottolineato l'architetto De Carlo – né lo Zen di Palermo né il Corviale di Roma. La situazione qui è ben diversa, c'era solo da mettere in comunicazione le persone. L'Amministrazione comunale ha dimostrato di voler fare le cose e gli esempi sono rappresentati dai numerosi cantieri presenti in tutta la zona che cambieranno in meglio il volto di questa parte di città"."Trasformare le Piagge significa eliminare i difetti che adesso sono presenti e che sono stati identificati – ha proseguito l'architetto De Carlo – e compensarli attraverso interventi di scala minima, che non distruggano l'equilibrio ambientale, ma che agiscano in modo da rendere le Piagge una zona confortevole, funzionale, razionalizzata, interessante, dove la gente si trovi bene e soprattutto dove la gente sia in grado di riconoscere la propria identità".Il problema principale delle Piagge finora, ha spiegato De Carlo, è stata l'assenza "di una struttura organizzativa: è stato fatto un po' come se fosse un'area disponibile, quindi senza un'idea generale, ma collocando le cose che bisognava mettere da qualche parte e quello sembrava il luogo migliore". Oggi, comunque, ha ribadito De Carlo "l'Amministrazione è in grado di razionalizzare di nuovo, rimettendo a posto la zona con integrazioni e aggiunte", riconoscendo anche al Piano strategico il ruolo di uno "strumento serio"."La cosa che mi ha impressionato di Firenze – ha concluso De Carlo – è che gli uffici urbanistici hanno lavorato molto seriamente e stando zitti, che è la cosa migliore, e adesso ci troviamo davanti un patrimonio, anche di persone, che sono cresciute dentro questa esperienza. Ho parlato con persone competenti, entusiaste e desiderose di fare le cose". (fd)