Il consiglio degli stranieri propone il "consigliere aggiunto" anche per i cinque Quartieri

Stranieri nei consigli di quartiere: Firenze potrebbe presto adottare questa novità. L'obiettivo è quello di dare voce ai rappresentanti delle comunità di immigrati, consentire loro di partecipare alla vita amministrativa delle cinque circoscrizioni.La questione, a Palazzo Vecchio, sarà affrontata dopo le elezioni di giugno ma dal consiglio degli stranieri sono già arrivati i primi, ampi segnali: la piccola rivoluzione è stata proposta nel parere, obbligatorio, che proprio questo organismo ha rilasciato sulla delibera che sospendeva, in maniera temporanea, l'estensione del diritto di voto, attivo e passivo, per le elezioni dei consigli di quartiere ai cittadini stranieri non comunitari residenti a Firenze da almeno un anno. Una sospensione resasi necessaria dopo che il Ministero degli Interni ha messo in dubbio la legittimità di questa decisione dell'amministrazione comunale.A poco più di quattro mesi dalla sua costituzione, intanto, il consiglio degli stranieri sta proseguendo nel suo lavoro: «questo nuovo organismo, che si è insediato ufficialmente il 14 gennaio scorso - ha spiegato la presidente Divina Biaje Capalad - si è dotato un apposito regolamento e ha varato i suoi gruppi di lavoro. A me ed ai vicepresidenti Abdikarin Mohamed Ahemed e Xhavit Pasholli si sono affiancati quattro coordinatori: Arlena Roduta per i "servizi sociali", Elisabeta Nae, per i "rapporti con le istituzioni", Izzeddin Elzir, per la "pace e cooperazione internazionale" e Saman Perera, per "cultura, sport e tempo libero". In questi mesi abbiamo incontrato i membri della giunta di Palazzo Vecchio e i presidenti di quattro dei cinque quartieri della città. E' l'inizio di una esperienza che serve a farci conoscere e a presentare le nostre idee e proposte».«Studieremo con attenzione l'opportunità dei "consiglieri aggiunti" nei quartieri - ha commentato il vicepresidente Abdikarin Mohamed Ahemed - sarebbe un ulteriore, importante segnale di integrazione. Quanto all'estensione del diritto di voto per l'elezione dei consigli di quartiere, questa possibilità rappresenta un rafforzamento della democrazia che riqualifica le istituzioni di base e contribuisce alla lotta contro il razzismo e la discriminazione. Non vediamo perché si debba negare la possibilità di partecipare alla vita amministrativa della città, che proprio nei quartieri ha un punto di riferimento importante, ai cittadini stranieri regolari, con un lavoro, una casa, che pagano le tasse, che portano i figli a scuola».«Per una vera integrazione è però necessario garantire anche certi servizi sanitari - ha rilevato il vicepresidente Xhavit Pasholli - uno potrebbe essere quello di "supporto psicologico": molti cittadini non comunitari arrivano da paesi dove c'è la guerra o deve esistono tradizioni molto diverse da quelle italiane e per molti di loro l'arrivo in Italia è un vero e proprio choc. Un servizio del genere li aiuterà certamente a superare questi problemi. Stiamo anche studiando la possibilità di realizzare un convenzione con uno studio odontoiatrico della Asl per permettere ai cittadini non comunitari di poter usufruire di queste prestazioni ad prezzo "sociale"».«Uno dei problemi maggiormente sentiti dalle varie comunità, nei cinque quartieri - ha detto la coordinatrice del gruppo "servizi sociali" Arlena Roduta - è quello della casa. Per questo abbiamo incontrato l'assessore Tea Albini e le abbiamo chiesto che l'amministrazione individui cooperative per costruire appartamenti che poi potranno essere venduti ai cittadini non comunitari».«Vorremmo realizzare un progetto di assistenza a livello internazionale - ha proseguito Izzeddin Elzir - far nascere nei paesi dove c'è ancora la guerra apposite strutture dove ospitare donne e bambini. Nei prossimi mesi, inoltre, incontreremo le varie comunità presenti sul nostro territorio: il primi incontro sarà con la comunità cinese, il prossimo 31 maggio».«Dopo l'estate realizzeremo anche un corso di lingua italiana per stranieri - ha aggiunto Saman Perera - non ci può essere vera accoglienza senza la capacità di garantire, a chi viene a vivere qui, una buona conoscenza dell'italiano: esprimersi bene è un fondamentale per conoscere e fare valere i propri diritti».«Quanto prima - ha concluso Elisabeta Nae - incontreremo anche il questore Vincenzo Indolfi ed il responsabile dell'ufficio immigrati, Paolo Pomponio».In programma, nelle prossime settimane, ci sono alcune feste: il prossimo 30 maggio, dalle 18 alle 24, la comunità dello Sri Lanka si ritroverà allo "spazio multiculturale" sul lungarno Pecori Giraldi. Sempre il 30 maggio la comunità filippina, per festeggiare il primo anniversario dell' "Associazione immigrati Filippine", ha organizzato una festa al campo dell'Assi Banca Toscana, in viale Michelangelo.Per il 23 e il 30 maggio, infine, è stato organizzato un torneo di calcio a 7, al campo sportivo delle Cascine del Riccio. Otto le squadre partecipanti: Sri Lanka A, Sri Lanka B, Eritrea "Bubu", Senegal "Leoni del Teranga", Somalia "Samali Stars", "Aquila Albana", Toscana Albania, Tunisia "Arianna". (fn)