25 aprile, domani Firenze onora il sacrificio di due giovani partigiane

Il Comune di Firenze festeggerà il 59° anniversario della Liberazione ricordando anche il sacrificio di due giovani partigiane, Maria Penna Caraviello e Mary Cox, torturate e uccise dai nazifascisti il 21 giugno 1944.Una manifestazione si svolgerà domani pomeriggio in via di Capornia, sopra Careggi, dove c'è la lapide che ricorda il loro sacrificio: proprio lì i nazifascsiti abbandonarono i cadaveri delle due donneLa cerimonia si aprirà alle 16.00 con una performance teatrale a cura dei "Teatri di imbarco" con la partecipazione di Chiara Riondino e subito dopo verrà deposta una corona di alloro alle presenza delle autorità e del Gonfalone di Firenze. Successivamente il corteo si dirigerà verso la "Società di Mutuo Soccorso" di Serpiolle dove interverranno Stefania Collesei e Gina Restaino, rispettivamente presidente e vicepresidente del Quartiere 5, il capogruppo dei DS Ugo Caffaz, l'onorevole Valdo Spini, il console britannico Moira Macfarlane, Ivano Tognarini, presidente dell'Istituto storico della Resistenza e una delegazione dell'Anpi (associazione partigiani d'Italia).Per questa manifestazione dalle 14 alle 19 di domani sarà chiuso un tratto di circa 500 metri di via del Terzollina, dal circolo ricreativo Monterivecchi a via di Capornia.Mary Cox era una professoressa di inglese che metteva a disposizione la propria casa in Via dei Tavolini per riunioni di partigiani. La sera del 19 giugno, durante un incontro che sarebbe dovuto servire a liberare alcuni patrioti prigionieri all'ospedale militare, fu arrestata dalla polizia repubblichina insieme ai suoi compagni. Tra loro si trovava il famoso esponente dei gruppi di azione patriottica Rocco Caraviello. Caraviello fu portato nel Chiasso del Buco vicino a piazza Signoria ed immediatamente assassinato. Mary e gli altri tre che erano con lei furono malmenati e condotti all'hotel Savoia in attesa d i essere trasferiti in via Bolognese, nella famigerata "Villa Triste", dove il maggiore Carità ed i suoi uomini torturavano i partigiani. La mattina successiva i fascisti irruppero a casa di Rocco per cercare materiale propagandistico ed armi. Arrivarono che era ancora buio, verso le due: spaventarono orribilmente i suoi quattro figli lanciando bombe a mano non disinnescate sui letti. Se ne andarono portando via la moglie di Rocco, Maria Penna, accusata di essere una staffetta partigiana. Maria aiutava spesso il marito, recandosi persino al suo posto agli appuntamenti segreti quando per prudenza lui doveva tenersi nascosto. Anche lei fu condotta a "Villa Triste" per essere interrogata e qui fu poi raggiunta dal cugino di Rocco, Bartolomeo Caraviello, che fino all'ultimo aveva tentato di salvarla. Maria Penna e Mary Cox, insieme agli altri, furono fucilate il 21 giugno dopo essere state torturate. I loro corpi furono abbandonati nel punto di via di Capornia dove poi è sorto il monumento che le ricorda. (fn)