Seduta aperta del Consiglio di Quartiere 4 domani a Sollicciano
Di carcere e detenuti si parla soltanto di fronte a grandi eventi: discussione in Parlamento sull'indultino, fatti di cronaca in occasione di evasioni, poi il silenzio più assoluto. La vita quotidiana che non cambia, con problemi sanitari, mancanza di lavoro e di attività, carenza di personale. È contro questa "normalità" che il Consiglio di Quartiere vuole combattere, intanto attraverso la provocazione di una seduta aperta (domani 22 aprile alle ore 17,30) che si terrà fuori dalle mura di Sollicciano, in una parte di via Minervini, la strada in cui si trova il penitenziario. Saranno presenti l'assessore Marzia Monciatti, il deputato Giovanni Bellini, il direttore del penitenziario Cacurri, i rappresentanti del personale, mentre Controradio e Novaradio trasmetteranno in diretta la seduta del Consiglio. La seduta si svolgerà, in caso di maltempo, all'interno di un autobus messo a disposizione da Li-nea.Dopo la recente evasione ci troviamo di fronte ad indagini che non hanno ancora accertato nulla e ad un inasprimento delle condizioni di vita per chi non è fuggito, evitando ancora una volta l'occasione di parlare seriamente della realtà carceraria, che mantiene i connotati di un'istituzione totale, un luogo afflittivo di puro contenimento.Le numerose associazioni di volontariato che operano all'interno e all'esterno della realtà carceraria svolgono un lavoro di sostegno e di inserimento dei detenuti, coprendo le notevoli carenze delle istituzioni competenti. Se è vero che oggi tutti deplorano la mancanza di personale, è pur vero che per tale si intende sempre e solo gli agenti di polizia penitenziaria e non anche gli operatori dell'area educativa, che praticamente non esistono. Quello che manca è un'idea del carcere aderente ai principi costituzionali, in cui si giochi la scommessa del reinserimento e non della pena solo afflittiva. La riduzione delle risorse che il ministro Castelli ha operato colpisce addirittura la possibilità di somministrazione dei farmaci necessari e le possibilità di lavoro. Il sovraffollamento ha come conseguenza che la sorveglianza si concentra sulla gran massa di tossicodipendenti ed immigrati poveri e si "distrae" dalla minoranza di detenuti pericolosi, ma ciò è contraddittorio se al tempo stesso si invoca ordine e certezza della pena.L'applicazione delle misure alternative alla detenzione con larghezza di vedute è un altro aspetto ineludibile. Il carcere deve servire ad includere e a reinserire nella società. Paradossalmente, un carcere "aperto" si dimostrerebbe "più sicuro".Un ulteriore impegno da parte del Quartiere 4 sarà sollecitare i Parlamentari fiorentini a far sì che si discuta in tempi brevi della legge quadro atta ad istituire il Garante dei diritti dei detenuti anche a livello nazionale e a rivedere il problema del sovraffollamento, in quanto l'indultino non è servito a niente.(seg-red)