Gli strumenti di comunicazione del Quartiere 4 al vaglio di una ricerca universitaria
Si può intendere la comunicazione pubblica (indicando con questo termine l'attività di informazione e - in senso lato - il dialogo tra Amministrazioni e cittadini) come un obbligo di legge e come tale "subirla". Oppure si può vedere in essa una straordinaria opportunità. Non solo: si può espletare la funzione della comunicazione in molti modi, dalla sterile emissione di circolari e locandine, ad una più integrata e complessa attività che si svolga su più canali e magari rivolgendosi in maniera diversificata a diversi target. Infine, si può comunicare e non chiedersi mai se lo si è fatto in modo adeguato, o invece si può scegliere di effettuare una verifica, teorica o pratica, per avere quello che alcuni chiamano feedback, un riscontro che serva anche a pianificare le attività future.Il Quartiere 4 del Comune di Firenze (Isolotto Legnaia) ha scelto, dei tre aspetti visti sopra, le prime tre opzioni e, per la verifica, ha affidato al dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università di Siena, sotto la guida del professor Omar Calabrese, uno studio di analisi delle proprie attività di comunicazione svolte nell'ultimo decennio."La legge sulla comunicazione pubblica - ha dichiarato Calabrese, presentando i risultati del progetto - impone agli Enti di intraprendere delle attività di comunicazione e informazione rivolte ai cittadini. Lo scopo del legislatore è stato chiaro e, aggiungerò, sacrosanto. Mentre, infatti, c'è chi intende la comunicazione pubblica come un procedimento di persuasione, a tutto vantaggio della parte politica che governa l'Ente che comunica, si deve invece guardare all'informazione come a un diritto fondamentale dei governati. Lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune e perfino il Quartiere compiono atti che interessano e che influenzano la vita privata di tutti; conoscerli per tempo e in tutte le loro implicazioni, significa rendere più semplice e più facile la vita quotidiana. Il rischio della manipolazione, ovviamente, esiste. E perciò forte deve essere la vigilanza contro ogni forma di abuso; la comunicazione obbligatoria nasce per favorire la trasparenza amministrativa, ma deve essere il primo oggetto della trasparenza".L'analisi ha preso in considerazione i principali strumenti di comunicazione messi a punto dal Quartiere 4: il mensile "In-forma Quartiere 4" (esce dal giugno 1993, in collaborazione con l'editore Edimedia di Sesto Fiorentino e raggiunge in 35.000 copie - gratuitamente a domicilio ma anche negli esercizi commerciali e negli espositori collocati nei punti di maggiore affluenza di pubblico- i 70.000 abitanti del quartiere), la trasmissione radiofonica "L'Altracittà" (in onda dal 1997 ogni settimana su Novaradio, in collaborazione con l'Associazione Il Muretto), l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (in funzione a Villa Vogel dal 1999, con oltre 11.000 contatti nel solo 2003), i comunicati stampa, il circuito degli espositori ecc.La ricerca è consistita sia in una valutazione oggettiva degli strumenti che in un dettagliato riscontro di customer satisfaction (termine con cui si intende il livello di soddisfazione dei destinatari di un'iniziativa), attraverso la somministrazione di centinaia di questionari ai cittadini del Quartiere 4. I questionari sono stati raccolti in centri commerciali, biblioteche, circoli ricreativi e in altri luoghi di aggregazione del territorio, cercando di entrare in contatto trasversalmente con tutti i settori della società e con tutte le fasce di età."Il mensile In-Forma Quartiere 4'- ha precisato Chiara Giani, la giovane allieva di Calabrese che ha condotto la ricerca - ne è uscito come punta di diamante del communication mix messo a punto dall'amministrazione: tutti lo conoscono e quasi tutti ne hanno un'opinione buona o ottima. Tale giudizio si motiva con la familiarità di questo mezzo, ormai parte integrante del rapporto tra Quartiere e cittadini, ma anche per le sue caratteristiche, potendo contare oggi su un dialogo costante con i propri lettori: non più comunicazione (dal) Quartiere (ai) cittadini, ma TRA di loro, in maniera bilaterale; non più eco di comunicazioni già avvenute e emanate anche altrove, ma organo primario per la diffusione delle informazioni e portavoce' dell'amministrazione".La formula mista pubblico-privato di gestione del mensile ha rappresentato il primo esempio di free-press a livello di quartiere con un distinguo tra l'informazione istituzionale (ben riconoscibile dalla testatina "Una città nella città") e non, che ne ha consolidato la credibilità, l'affidabilità e contribuito alla fidelizzazione del lettore (83,8% la percentuale di cittadini che conosce, legge e apprezza il giornale). Un risultato che dimostra quanto i cittadini abbiano necessità di questo tipo di informazione, quale primo livello di rapporto e confronto, anche per ottenere risposte concrete ai bisogni quotidiani.Il presidente del Quartiere 4 Eros Cruccolini, commentando con soddisfazione i risultati della ricerca, ha sottolineato: "Siamo contenti ma non appagati. Sottoponendo i nostri strumenti di comunicazione a questa verifica ci siamo messi in gioco a 360°, proprio perché non basta fare le cose ma occorre anche accertarsi della loro efficacia. Da undici anni ogni mese raggiungiamo a casa i cittadini del Quartiere 4 con un giornale che non si è mai caratterizzato come un organo di propaganda politica ma piuttosto come uno strumento di pubblica utilità e, insieme, come un riferimento per la vita della comunità. Ci conforta la constatazione di essere riusciti nell'intento ma, proprio per questo, non possiamo permetterci di dormire sugli allori. Contiamo di avvalerci dei suggerimenti di questa ricerca per andare avanti in questa direzione e migliorare quegli aspetti che ancora non ci sembrano all'altezza".Scopo dello studio, infatti, non era solo la verifica di quanto fatto ma anche fornire una base per le attività future: "Sulla base di questi dati, sarà possibile nell'immediato futuro, impostare bene, o per lo meno sulla base di cognizioni ben configurate, un piano di comunicazione, che costruisca, sulla base di un giusto rapporto tra costi e benefici, la scelta e la pianificazione dei mezzi, il tipo di linguaggio da usare, le forme di redazione e la partecipazione di tutti all'informazione", ha affermato il prof Calabrese. Partecipazione' è d'altronde un termine chiave, o forse addirittura è l'altra faccia dell'informazione. "A questo -ha concluso Calabrese- serve l'informazione pubblica: a rendere vivo il senso di cittadinanza, che è un dovere e insieme un diritto, ma in primo luogo è un sentimento, quello di appartenere ad una comunità".Nel frattempo, a partire dal giugno 2003, al compimento del decimo anno di pubblicazione del mensile In-Forma Quartiere 4, i residenti del Quartiere ricevono in abbinata al tabloid il nuovo mensile In-Forma Firenze distribuito in 200.000 copie dall'editore Edimedia anche negli altri quartieri di Firenze. Un ampliamento dell'informazione con un ulteriore rafforzamento della specificità del giornale di Quartiere. La ricerca è interamente scaricabile sul Portale Internet Quartiere 4: www.comune.fi.it (cliccare su quartieri). (seg-red)