Firenze Mostre, Toccafondi (ApF): "Inspiegabile il voto del centro sinistra sul mio emendamento allo statuto della società"
"Non capisco davvero la ragione per cui il mio emendamento allo statuto di Firenze Mostre non sia stato approvato, soprattutto dopo il parere favorevole dello stesso assessore alla cultura Simone Siliani". E' quanto dichiara il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi in merito all'esito della votazione sull'emendamento alo statuto della società che gestisce gli eventi espositivi a Palazzo Strozzi. "La mia modifica chiedeva soltanto una maggior trasparenza e allargava la possibilità di accesso a tutti gli atti da parte dei consiglieri comunali. Ma aggiunge Toccafondi -, nonostante il parere favorevole dell'assessore Siliani annunciato in commissione cultura e ribadito nel corso della seduta nel Salone dei Duecento, il consiglio non ha espresso un parere sull'emendamento: 14 consiglieri di maggioranza di centro sinistra tra i quali il sindaco Leonardo Domenici hanno votato contro e altrettanti hanno votato a favore. Si è creata quindi una situazione di parità che a norma del nostro regolamento equivale a una bocciatura. Una situazione continua Toccafondi che su un emendamento di questo tenore così è francamente incomprensibile".Il testo bocciato recitava infatti "i consiglieri comunali hanno diritto di prendere visione e ottenere copia dei documenti nonché di ottenere tutte le altre notizie e informazioni in possesso della società utili all'esercizio del mandato. Il diritto di accesso è finalizzato, in particolare, alla verifica della corretta esecuzione, da parte della società, degli esercizi formulati dal Comune di Firenze"."La presa di posizione del centro sinistra su un atto che riguarda la possibilità di accesso agli atti dei consiglieri precisa Toccafondi che può avere due motivazioni: o è dettata da miopia, anche alla luce del fatto che un emendamento identico sulla società AdF, trovò i voti favorevoli anche del centro sinistra oppure, come è più probabile, dal fatto che non si sono neanche degnati di leggere l'emendamento. E' questo il clima conclude il capogruppo dell'ApF in cui sta per iniziare la campagna elettorale". (mf)