"Firenze e il Novecento. Il secolo delle riviste". Giovedì, ultimo appuntamento con "Campo di Marte" e la cultura ermetica

Giovedì prossimo termina il viaggio promosso dall'assessorato alla cultura e dalla Casa Editrice Vallecchi attraverso le grandi riviste del primo Novecento fiorentino, curato da Enrico Ghidetti e da Stefano Mecatti del Comune di Firenze.Il ciclo di incontri è iniziato il 23 ottobre dello scorso anno e quello di giovedì prossimo è l'ultimo dei sei appuntamenti; sarà dedicato alla rivista "Campo di Marte", voluta da Enrico Vallecchi e diretta da Vasco Pratolini e da Alfonso Gatto."È stato un ciclo che ha riscosso un notevole successo di pubblico – ha sottolineato l'assessore Simone Siliani – adottando una formula particolarmente interessante che prevedeva nel pomeriggio un approfondimento culturale-scientifico, un convegno e la sera, presso lo spazio BZF, letture e musiche che cercavano di ricreare l'attenzione non solo storico-critica ma anche artistico-letteraria delle riviste. Si è potuto così ripercorrere i punti salienti di una stagione fondamentale per la cultura del novecento in Italia che ha visto Firenze, quale città centrale e come laboratorio delle nuove tendenze letterario-poetico-artistiche. Dal Futurismo al ritorno all'Ordine dall'Ermetismo alle prime prove di una poetica europea, le riviste nate a Firenze sono state un punto di riferimento per intere generazioni di nuovi giovani intellettuali. Il Novecento è iniziato qui con «Il Leonardo» ed è proseguito con esperienze centrali come «Il Frontespizio», «Solaria» e la breve ma intensa esperienza di «Campo di Marte». Solo comprendendo l'importanza del laboratorio delle riviste del primo Novecento si può inquadrare il ruolo di autori fondamentali come Luzi, Papini, Montale, Pratolini, Parronchi. Il Comune di Firenze ha voluto, con questo ciclo, dare un'occasione ai fiorentini per comprendere quanto importante sia stato il Novecento nella nostra città"."Campo di Marte" fu il "foglio di azione letteraria" degli ermetici, che, in un anno di intensissima attività critico-teorica e artistica, tra il 1938 e il 1939, pose le basi della nuova poesia e della nuova letteratura italiana, completando degnamente il panorama delle grandi riviste fiorentine degli anni Trenta, da "Solaria" a "Letteratura" a "Frontespizio".Gli intellettuali di "Campo di Marte" sembravano richiamarsi all'eterno, rifiutando la storia, eppure il fascismo ne ebbe paura. Esprimevano un dissenso, fondato sulle esperienze del Novecento europeo.Oltre ai due direttori, ne furono protagonisti uomini come Bo, Luzi, Bigongiari, Ferrata, Macrì, Parronchi, insieme ai loro grandi ospiti, primo fra tutti Elio Vittorini e, con lui, Gadda, Montale, Bilenchi (col suo capolavoro, "Conservatorio di Santa Teresa"), Landolfi.La giornata di giovedì 15 aprile, come di consueto, si svolgerà in due momenti. Alle 17,00 nella Biblioteca Comunale Centrale in via Sant'Egidio 21, Anna Dolfi, Alberto Folin, Enrico Ghidetti e Alessandro Parronchi parleranno del tema "Campo di Marte e la cultura ermetica". Dalle 21,30 in poi, nello Spazio espositivo BZF-Vallecchi, in via Panicale 61r, seguirà la serata di letture-spettacolo con testi di Betocchi, Bigongiari, Bilenchi, Gadda, Gatto, Landolfi, Luzi, Montale, Parronchi, Pratolini, Rilke, Valéry, Vittorini letti da Sandra Garuglieri e Massimo Tarducci del Teatro Laboratorio Nove. (uc)