Bilancio di genere, stamani la presentazione del progetto pilota del Comune di Firenze
“Nuove sfide per una nuova era nel bilancio di genere”. È questo il titolo del progetto pilota sul tema del bilancio di genere promosso dalla VIII commissione consiliare Pari Opportunità insieme all’assessorato alle Pari Opportunità, alla direzione Cultura e alla direzione Risorse Umane del Comune di Firenze. Questa mattina il progetto è stato al centro del seminario “Bilancio di genere. Processi di innovazione per l’inclusione di genere” che ha visto la partecipazione dell’assessora alle pari opportunità Cristina Giachi, della presidente della commissione Pari Opportunità Federica Giuliani, dal direttore generale del Comune Antonella Manzione e di Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato.
“Il lavoro che viene presentato questa mattina rappresenta un salto di qualità per quanto riguarda il bilancio di genere – esordisce l’assessora Giachi – perché è stata privilegiata una prospettiva innovativa, che colloca al centro il ruolo di coloro che propongono l’azione amministrativa. Non ci siamo preoccupati di dare solo un prodotto ‘bilancio di genere’, al contrario si è cercato di arrivarvi in modo meno diretto ma più interessate: ovvero facendo assumere consapevolezza e senso agli operatori e ai dipendenti che devono lavorare all'elaborazione del bilancio di genere, per fra predisporre a loro le linee guida. L’aspetto innovativo sta quindi nell’aver declinato il bilancio di genere non solo dal punto di vista dei suoi destinatari ma anche da quello di chi materialmente lo deve realizzare perché in questo modo si muove un passo veramente deciso e fondamentale verso una piena realizzazione delle pari opportunità”.
“Gli enti locali rappresentano gli ambiti privilegiati per attuare i principi dell’uguaglianza proprio perché più vicini ai cittadini – sottolinea la presidente Giuliani –, i livelli d’intervento più idonei per combattere il persistere ed il riprodursi delle disuguaglianze e per promuovere una società veramente equa, in quanto nelle sfere di loro competenza possono intraprendere e realizzare azioni concrete a favore dell’uguaglianza fra i generi. La parità di genere è un valore fondamentale per la stessa democrazia e le autorità locali possono avere un ruolo centrale perché hanno una forza propulsiva maggiore per permettere la sua affermazione, attraverso l’azione concreta delle amministrazioni che producono un impatto immediato sui cittadini e nella vita quotidiana della gente. Di qui il desiderio di portare anche all’interno dell’amministrazione il bilancio di genere, anche se un primo step, perché strumento di buon governo rispetto ad un obiettivo di equità fra i generi; facendo tesoro delle esperienze che si sono avute dal 2006 in questi anni ma ponendosi con un atteggiamento nuovo. Infatti abbiamo voluto provare ad operare non tanto su numeri o schemi ma piuttosto sulle persone, su chi lavora concretamente, che sono poi coloro che traducono l’azione politica. E grazie ad un bando regionale ed un piccolo contributo della Regione Toscana per il bilancio di genere e al sostegno dell’assessore Meucci che guidava la formazione professionale, sono state impegnate le risorse necessarie per questo progetto che viene presentato oggi”.
Nel corso del seminario, seguito anche da numerosi rappresentanti del Comune di Firenze, come gli assessori all’urbanistica Elisabetta Meucci e al bilancio Alessandro Petretto, e di altre amministrazioni locali, tra cui Trieste, Reggio Emilia, Forlì, Massa, Impruneta e via dicendo, Annamaria Di Fabio, responsabile del laboratorio di ricerca e intervento LabOproCCareer dell’Università di Firenze, ha illustrato il progetto fiorentino. Un progetto pilota con un duplice obiettivo: da un lato facilitare realizzazioni innovative del bilancio di genere all’interno dell’ente, come sfida per la valorizzazione del capitale umano e sociale nel XXI secolo per il potenziamento di una cultura di genere evoluta, sistematica, integrata e professionalmente inclusiva; dall’altro incoraggiare lo sviluppo di metodologie e linee guida innovative nella complessità del contesto odierno in continuo cambiamento, per individuare il potenziale di genere come base per la realizzazione del principio di uguaglianza e di parità per tutte le cittadine e per tutti i cittadini.
Il primo aspetto innovativo introdotto dal progetto pilota riguarda la strutturazione del percorso con la prima fase dell’intervento formativo, che ha previsto un lavoro per l’acquisizione di consapevolezza sul Sé e sul Sé di genere. Questa modalità di intervento ha preceduto la produzione degli indicatori del bilancio di genere,con lo scopo di sviluppare nei partecipanti la consapevolezza dell’importanza di costruire una prospettiva di genere condivisa, libera da pregiudizi e stereotipi di genere, inclusiva,centrata sulla co-costruzione e sulla ristrutturazione creativa per promuovere la realizza-zione del bilancio di genere dell’ente come strumento per favorire la realizzazione del principio di uguaglianza e di equità. Il bilancio di genere si configura pertanto come uno strumento di natura economica, ma anche e soprattutto come un mezzo per la promozione di reali politiche di genere nell’ente. Il progetto pilota ha anche portato alla produzione di linee guida per l’innovazione nel bilancio di genere con una duplice articolazione: secondo una prospettiva di innovazione metodologica e secondo una prospettiva di semantica dell’innovazione. La prospettiva di innovazione metodologica nella realizzazione degli indicatori di bilancio di genere ha sottolineato in particolare l’importanza di tenere in considerazione molteplici aspetti che non sono stati esaminati complessivamente nelle esperienze di bilanci di genere già realizzati. In particolare si è sottolineata la necessità dell’uso di indicatori differenziati (latenza, frequenza, durata, intensità), della valutazione differenziata dell’efficacia con differenti modalità (soddisfazione percepita, efficacia percepita, efficacia ancorata a indicatori oggettivi), di azioni articolate sulla base di livelli differenziati di prevenzione(primaria, secondaria, terziaria). Secondo la prospettiva della semantica dell’innovazione vengono introdotti invece significativi spunti di riflessione relativi all’importanza della prevenzione primaria, alla lotta contro la “contraffazione di genere”, all’attenzione alle politiche di tutela, ad azioni di reale empowerment femminile, all’assunzione della prospettiva dell’importanza di lavorare con il maschile, al non confondere la gentilezza di genere con lo stereotipo, al focalizzarsi sul sapere essere di genere, al passaggio dall’eccellenza delle buone pratiche al radicamento nella comunità, fino a una prospettiva etica nel bilancio di genere. La produzione di queste linee guida per l’innovazione nel bilancio di genere, nella loro duplice articolazione come metodologia dell’innovazione e come semantica dell’innovazione, rappresentano un punto di partenza per favorire una circolarità virtuosa e progressivamente condivisa in termini di realizzazioni del bilancio di genere come strumento per utilizzare al meglio le risorse dell’ente, valorizzare le risorse e promuovere il benessere di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.(mf)