Approvato dalla giunta progetto per una movida responsabile'
Migliorare la qualità della vita notturna, contribuire alla sperimentazione di mezzi innovativi di sensibilizzazione, prevenzione e educazione per la gestione del divertimento. È il progetto sulla ‘movida responsabile’ proposto da Anci e fatto suo dal Comune con un’apposita delibera,approvata questa mattina dalla giunta.
Si parte anzitutto con lo Uan Cafè (Urban After Night Café): all’interno del Centro Java (in via Pietrapiana) sarà organizzato un servizio fisso sul modello di un caffè, una sorta di primo bar ‘dopo sbornia’, aperto nelle notti del fine settimana dalle 2 alle 6 per offrire gratuitamente ai giovani reduci da folli serate in discoteca tisane, caffè e altre bevande analcoliche. Il tutto in un’atmosfera rilassante, tra luci soffuse, poltrone e divani dove riposare e ritrovare la lucidità in attesa di rimettersi alla guida.
All’interno del progetto, però, sono previsti anche interventi e azioni di mediazione tra frequentatori dei locali notturni e residenti per garantire il rispetto delle condizioni di vita dei residenti e migliorarele condizioni di lavoro degli operatori della notte.
Inoltre, si punta a costituire un punto di monitoraggio e di orientamento per i frequentatori delle notti fiorentine, sia residenti che di altre province toscane.
Otto le azioni previste. Anzitutto un’attività di consulenza e supporto nella ricerca di modelli e di praticheutili per la gestione dei fenomeni legati alla frequentazione notturna delle piazze cittadine. Poi incontri di formazione con i tutor di alcune università e scuole per cittadini Usa per sensibilizzare un gruppo tutor sulle tematiche legate all’abuso di alcol da un punto di vista di salute pubblica e sicurezza, oltre che delle normative in vigore.
Una terza azione punta a realizzare una ricerca qualitativa e quantitativa sulla movida. L’obiettivo è quello di fornire dei dati sia su numeri che su caratteristiche socio-antropologiche sul popolo della notte che frequenta piazze e locali notturni. Non si dimentica, inoltre, la formazione di gestori, baristi e staff dei locali notturni che aderiscono all’iniziativa sulla somministrazione e vendita responsabile dell’alcol e la gestione dei conflitti.
C’è anche un’attività di informazione e mediazione con i gestori dei minimarket, con l’impiego di mediatori linguistico-culturali, per individuare gli esercenti collaborativi e renderli partecipativi nel percorso di individuazioni di buone prassi applicabili per limitare le ricadute negative in termini di salute e sicurezza della vendita di alcolici in orari notturni. La sesta azione riguarda il coinvolgimento comitati e residenti, la settima la formazione-sperimentazione sul campo dell’équipe di mediatori artistici per contattare, sensibilizzare e responsabilizzare il più ampio numero di persone e gruppi che frequentano i locali della movida sul vivere la notte nel rispetto dei residenti, soprattutto per quanto concerne l’aspetto sonoro, in maniera artistica, poetica ed umoristica. L’ultima azione punta ad usare un evento come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi educativi e di prevenzione rispetto ai temi del bere responsabile, del rumore notturno, della violenza, ecc. e decongestionare le zone calde della movida. Protagonisti di questa ‘azione’ gli ‘artisti in strada’ (mimi, clown, ballerini), che rimetteranno in discussione le cattive abitudini e, grazie all’effetto sorpresa, alle capacità di suscitare stupore e di catturare l’attenzione, coinvolgeranno il pubblico per predisporlo positivamente alla ricezione dei messaggi di prevenzione e promozione di buone prassi di convivenza.
Il principale risultato atteso è quello di avviare una sperimentazione che possa, dopo la valutazione e l’elaborazione dei dati raccolti, rappresentare un’assoluta innovazione di metodologie di intervento e di mediazione. Questo investimento di tipo sociale e culturale, potrà essere ulteriormente affinato e perfezionato dopo questa fase iniziale fino a diventare un vero e proprio modello esportabile e riproducibile in diversi contesti e aree della Regione.
Giovedì prossimo, intanto, la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi sarà al consolato Usa. In quell’occasione presenterà un decalogo di regole, elaborato con l’ ‘Ufficio città sicura’ del Comune’, per il ‘buon uso’ della città e del suo spazio pubblico da condividere con le istituzioni scolastiche locali, soprattutto straniere, e leassociazioni.
«Crediamo che solo la collaborazione con le istituzioni scolastiche – ha sottolineato la vicesindaca – possa portarci a educare i cittadini ‘temporanei’, cioè quei giovani stranieri che si trovano nella nostra città principalmente per motivi di studio, al rispetto della sua bellezza e dei suoi abitanti». (fn)