Giorno della Memoria, 200 studenti delle medie in Palazzo Vecchio per la proiezione del film L'Isola in via degli uccelli'
Sono trascorsi 69 anni da quando i soldati dell’Armata Rossa si trovarono dinanzi alla scritta ‘Arbeit Macht Frei’ che campeggiava sull’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz. La scritta ‘Il lavoro rende liberi’ apriva le porte dell’inferno al quale erano condannati ebrei, omosessuali, disabili, oppositori. Era il 27 gennaio del 1945 ed è questa la data scelta per celebrare, ogni anno, il Giorno della Memoria. Un’ occasione per ricordare la Shoah e gli orrori nazisti, ma anche per ribadire, ogni anno, la condanna della follia collettiva che ha segnato il Novecento.
Questa mattina, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, quasi 200 studenti delle scuole secondarie di primo grado (Dino Compagni, Papini-San Brunone, Istituto salesiano e Scuole Pie) alla proiezione del film ‘L’Isola in via degli uccelli’. Diretto da Søren Kragh-Jacobsen, l’opera è basata sull’omonimo romanzo, parzialmente autobiografico, di Uri Orlev ed è ambientata nel ghetto di Varsavia nel 1943, con protagonista un ragazzino ebreo.
Erano presenti la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, Silvano Priori, dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana e Daniela Misul,responsabile dei progetti educativi della comunità ebraica di Firenze.
«‘Racconterai ai tuoi figli’», dice in più luoghi la Bibbia – ha sottolineato la vicesindaca nel suo saluto – raccontare quel che è accaduto, è un atto esistenziale, cioè morale, religioso, civile doveroso. Al punto che non farlo sarebbe una colpa. Ricordareè come portare un po’ quel peso anche noi. La memoria non è una questione di retorica, è la nostra carne viva, è lo stare vicini gli uni agli altri, è capire che il male è un’opzione sempre possibile e noi dobbiamo tenere alta la nostra attenzione». (fn)