Inizio anno scolastico, la vicesindaca Giachi alla scuola Lavagnini e Pieraccini

Il testo della comunicazione in Consiglio comunale

Si torna sui banchi di scuola: per gli studenti fiorentini è suona oggi la prima campanella e la vicesindaca Cristina Giachi, assessore all’educazione, stamani è andata a salutare i ragazzi della scuola Lavagnini e Pieraccini, portando loro dei disegni da colorare della tramvia, mentre nel pomerigigo ha fatto una comunicazione in Consiglio comunale sull'inizio dell'anno scolastico 2014-2015.
Di seguito il testo completo:

“È iniziato l’anno scolastico e sono stata nella scuola Lavagnini e Pieraccini, una delle due scuole interessate maggiormente dai cantieri della tramvia. Sono andata a salutare i ragazzi dopo il suono della campanella e sono contenta di aver potuto parlare con loro. Ho visto che molti rappresentanti delle Istituzioni sono andati in giro per le scuole a salutare i ragazzi; il governatore Rossi è andato in una scuola dell’infanzia: sono molto soddisfatta di questo e mi auguro che sia un sì per le numerose domande che gli facciamo per l’integrazione dei fondi per le sezioni Pegaso e i buoni servizio per i nidi. Questa sua presenza mi rassicura molto perché, come voi sapete, sono importanti le partite aperte con la Regione per sostenere ancora di più la possibilità delle famiglie fiorentine di accedere alla scuola dell’infanzia e al nido.
E vengo subito a qualche dato interessante: molti consiglieri di quartiere, appartenenti alle nostre forze politiche, in questi giorni hanno cercato di avere i dati in anteprima dalle strutture, ma io ritenevo più giusto comunicarli prima di tutto a voi, anche se non si tratta ancora di dati definitivi perché un assestamento nelle liste di attesa delle scuole lo avremo soltanto per le scuole dell’infanzia a dicembre, perché questi sono i mesi in cui si hanno le maggiori fluttuazioni per rinunce, spostamenti, e quindi un dato definitivo ci sarà prima delle vacanze di Natale. Mentre per i nidi faremo il punto definitivo a marzo del 2015.
Allo stato abbiamo per quanto riguarda la scuola dell’infanzia in lista di attesa, ed è una lista di attesa del tutto fisiologica, in linea con gli altri anni e che contiamo di assorbire entro dicembre, 51 bambini tra gli aventi diritto residenti in zona. Tra questi 51 ci sono anche coloro ai quali è offerto un posto e magari hanno rifiutato perché non era la scuola che avevano scelto ma una scuola che restava meno comoda e che quindi non era la preferita. È un numero che sarà assorbito: statisticamente durante questi due mesi e mezzo trovano un posto alla scuola dell’infanzia ed è un dato complessivo, che comprende cioè scuola dell’infanzia comunale e statale, quindi tutto il sistema pubblico statale e paritario comunale. È un dato complessivo.
Per quanto riguarda il nido, devo dare prima di tutto un dato positivo che però genera qualche preoccupazione perché dobbiamo lavorare di più: quest’anno per la prima volta è cambiato il trend di richiesta di iscrizione al nido. È un segnale importante: ci sono 95 domande in più ed è un termometro sullo stato di salute delle famiglie, principalmente dal punto di vista economico, e soprattutto sull’occupazione femminile. Come voi sapete, in questi anni abbiamo visto decrescere in modo esponenziale il numero delle domande di iscrizione al nido in conseguenza della crisi economica, perché si tratta di un servizio a domanda oneroso per le famiglie, anche con l’aiuto del contributo comunale dell’agevolazione tariffaria Isee e con il contributo del buono di servizio, e dall’altro lato perché era cresciuta fortemente la disoccupazione femminile. È chiaro che in una famiglia in cui il babbo o la mamma sono disoccupati si tende a non usare il nido e a sfruttare la presenza a casa del genitore per risparmiare. Questo priva il bambino di un’opportunità. Siamo contenti che quest’anno questo trend si inverta, anche se questo ci crea poi il problema di trovare ulteriori posti al nido. Al momento la lista di attesa dei nidi comunali è composta da tutti coloro che vogliono realmente andare all’asilo nido comunale e da tutti coloro che aspirano ad avere un contributo per la scuola paritaria.
Come voi sapete la Regione prevede l’erogazione di un buono di servizio che è collocato dal punto di vista del bilancio nel capitolo sulle Politiche di conciliazione dei tempi di vita familiare, e quindi è dedicato principalmente alle madri, un buono servizio da spendere presso l’asilo nido privato. Quindi, siccome essere nella lista d’attesa dell’asilo nido pubblico è un pre-requisito per chiedere il buono di servizio, la lista d’attesa del nido comunale è ‘gonfiata’ da tutti coloro che ci sono solo per avere accesso alla richiesta del buono servizio.
L’anno scorso i buoni servizio sono stati circa 400 e speriamo che quest’anno la Regione faccia uno stanziamento in grado di rispondere a tutte le richieste di buoni servizio. Per questo dicevo che interpreto la presenza del governatore Rossi in una scuola dell’infanzia come una piena condivisione di queste politiche. Attualmente, contati questi 400 circa che poi auspicabilmente avranno il buono servizio, la lista conta 665 bambini. Quindi,al netto dei buoni servizio quando ci saranno, e sarà chiaro a ottobre, avremo circa 250 bambini in lista d’attesa per il nido comunale. 250 è già di per sé un numero allineato alla lista d’attesa dell’anno passato: abbiamo aperto nuove strutture, i posti sono cresciuti di circa 250 unità dal 2009 ad ora e contiamo di intervenire con l’apertura a gennaio del nuovo asilo nido ex Meyer. E quindi con grande soddisfazione spero di poter venire qui all’anno nuovo a dirvi che abbiamo sfondato verso il basso il muro dei 200 bambini in lista di attesa, che sarebbe un grandissimo risultato tenuto conto che nel 2009 la lista d’attesa ammontava a 911 bambini. Chiaramente auspichiamo di poter rispondere positivamente anche alla domanda di queste famiglie che aspettano un posto al nido. Per questo contiamo molto e sulla possibilità di aprire il ‘nido sperimentale 06’ presso gli Innocenti, nel corso di questo mandato amministrativo, e su alcune interlocuzioni per l’apertura di nidi aziendali che sappiamo in corso e ai quali stiamo dando supporto.
Questo dei nidi aziendali è un tema molto spinoso perché si è diffusa in qualche modo l’idea che sia una pratica da scoraggiare. Diciamo che il Regolamento regionale dei servizi all’infanzia non agevola l’apertura di nidi aziendali. Noi crediamo invece che possa essere una risposta, chiaramente è necessario che vi siano quote di riserva per i bambini del territorio, e quindi che non siano asili nido che isolano i bambini dei dipendenti di quella azienda rispetto al contesto sociale nel quale l’asilo si trova. Faccio un esempio: il nido che abbiamo inaugurato lo scorso anno al Palazzo di Giustizia ha una quota di posti in convenzione col Comune. É il nido dei dipendenti del Ministero di Grazia e Giustizia, ma una quota di bambini è del Quartiere di Novoli presa dalle liste di attesa comunali. Anche lì siamo soddisfatti del lavoro e sappiamo che c’è ancora da fare nonostante l’aumento delle domande la risposta del sistema pubblico è stata buona. I dati totali delle scuole ve li posso da a richiesta. Ve ne dico alcuni che possono essere interessanti come ad esempio il tasso di alunni stranieri nelle scuole pubbliche: nella scuola dell’infanzia abbiamo quasi il 22% di alunni stranieri, nella scuola dell’infanzia comunale il 20%, nell’infanzia paritaria privata il 3,5%; nella scuola primaria pubblica il 20% e nella prima paritaria il 5%. Nella scuola secondaria di primo grado si conferma un dato intorno al 20% degli alunni stranieri: una quota importante degli alunni delle nostre scuole vengono da Paesi diversi dal nostro.
Abbiamo 29 plessi scolastici e una popolazione scolastica totale, tra scuole dell’infanzia, primaria e secondaria, di 33mila 882 ragazzi e di questi circa 22mila hanno accesso al sistema di refezione scolastica. Circa 1.000 ragazzi usufruiscono del trasporto scolastico e 2.300 in totale sono coloro che hanno accesso al servizio di pre e post scuola, che è un servizio importante che aiuta le famiglie che hanno esigenze di lavoro, che devono raggiungere i luoghi di lavoro prima dell’apertura delle scuole o possono riprendere i ragazzi soltanto dopo. Molti sono stati gli interventi sul diritto allo studio e sulle cedole librarie, anche lì li abbiamo dati a vostra disposizione e un dato importante, in aumento purtroppo, è il numero delle domande di sostegno agli alunni diversamente abili. Come sapete il Comune non ha una competenza diretta, non fornisce insegnanti di sostegno ma educatori che accompagnano gli insegnanti di sostegno che dovrebbero essere garantiti dal Ministero. Un lavoro importante è stato fatto dal Ministro Carrozza che aveva immesso molti insegnanti di sostegno, ma ancora la domanda chiede attenzione. E soprattutto quello che ci preoccupa come amministrazione è che il dato è in crescita, sempre di più sono le diagnosi dei disturbi dell’apprendimento diagnosticate anche precocemente, e questo è un bene, ma richiede servii e quindi assorbe molte risorse del Comune.
Il Comune fornisce gli educatori che spesso finiscono per essere degli insegnanti di sostegno al pari degli altri, anche se dovrebbero avere solo un ruolo di coadiutori degli insegnanti di sostegno. In più ci siamo fatti carico negli anni di aiutare i ragazzi e di offrire il sostegno anche per gradi di istruzione che non ci competerebbero come le scuole superiori. Anche lì forniamo degli educatori di sostegno benché la scuola superiore non sia di nostra competenza. Questo dato sta crescendo: ci sono state 560 domande nel 2013 e 611 domande già ora per il 2014-2015 e questo comporta una spesa di circa 5milioni di euro per il Comune. Un impegno importante nel bilancio di parte corrente per un servizio fondamentale e quando si incontrano le famiglie si capisce che questa deve rimanere una priorità per la nostra azione. È troppo importante fornire anche poche ore di aiuto nel fruire della lezione e allentare la tensione che a volte si crea nelle classi e aiutare gli insegnanti.
Un altro dato importante su cui dovremo interventiste ulteriormente con il nostro bilancio sono i Centri di alfabetizzazione: la presenza di alunni stranieri comporta un’attenzione alta sul tema dell’alfabetizzazione loro e delle loro famiglie. I Centri di alfabetizzazione del Comune al momento sono tre, non sappiamo ancora quanti sono gli iscritti per il 2014-2015, le domande si stanno perfezionando in questi giorni, ma nel 2013-2014 erano 1012 gli iscritti. Non abbiamo il dato perché gli alunni vengono assegnati dal dirigente al Centro di alfabetizzazione dopo il test che fanno in questi giorni di inizio scuola. Quindi ancora non c’è il dato definitivo.
Un altro dato che voglio darvi è quello sulla formazione professionale: un altro settore della formazione-educazione che richiede moltissima attenzione al Comune di Firenze dal punto di vista economico. Abbiamo 784 studenti in percorsi di formazione professionale presso i nostri Centri di formazione che sono divisi in due settori: industria e ristorazione. Si tratta di ragazzi presi dalle cosiddette categorie ‘drop out’, usciti dalla scuola che frequentano corsi professionali che hanno anche l’obiettivo di eventualmente e auspicabilmente reimmetterli nel percorso di formazione scolastica dopo aver a loro insegnato un mestiere, un lavoro, nei campi della ristorazione e nel comparto industriale (meccanico, elettricista, carrozziere). Sono corsi molto richiesti, al momento è in corso un processo di revisione nel dialogo con la Regione e con le Provincie e poi la città metropolitana perché il sistema di erogazione dei fondi pubblici su queste partite è molto farraginoso, molto complicato e rende molto difficile rispondere alle doma decrescenti delle famiglie che chiedono questo servizio perché così i ragazzi non sono per strada. Sapere che un ragazzo di 15 anni, in crisi e che non vuole più andare a scuola, ha un punto di riferimento e va ad imparare a fare un mestiere, ma nel frattempo incontra adulti dedicati a lui e che magari gli fanno riscoprire anche un po’ di matematica, di italiano e una lingua straniera, è una garanzia importante che le famiglie chi chiedono. E anche qui siamo in trattativa con la Regione e la Provincia e abbiamo chiesto un aumento dei fondi per poter riattivare tutti i nostri corsi. Vi prego di tenere alta l’attenzione sugli altri Enti locali che partecipano a questo processo perché è importante far pressione e che non cali l’attenzione perché attualmente abbiamo circa 200 ragazzi che non hanno trovato un posto nei corsi che abbiamo potuto offrire loro grazie al trasferimento dalla Regione che avviene sul capitolo della Legge 32 sulla formazione che finanzia queste partite amministrative.
Un’ultima cosa riguarda la condizione delle scuole dal punto di vista dell’edilizia: ci sono ancora dei lavori in corso, qualche famiglia scrive un po’ scandalizzata ma io cerco di spiegare loro, fatelo anche voi, che abbiamo fatto quasi circa 15 milioni di lavori ed è chiaro che la priorità è andata sulle strutture interne (cioè tetti, rifacimenti degli infissi). Ora abbiamo in ponte i cosiddetti lavori autunnali: sono circa un altro milione di euro e sono metanizzazione, efficientamento degli impianti, tutto il lavoro che prepara all’accensione delle caldaie al 1° novembre. Per questo qualche giardino non è agibile, ci sono i lavori. D’altra parte abbiamo dovuto tenere una tabelle delle priorità, necessità data dal fatto di poter aprire le scuole e quindi rendere agibile l’interno delle scuole per il 15 e procedere ora con gli altri lavori. Nessuno spreco e nessuna pigrizia c’è stata in questi lavori e chi ha seguito la comunicazione in estate l’ha visto: i cantieri sono stati aperti regolarmente e i lavori sono andati avanti. Siamo molto soddisfati e ci dispiace che non tutto è a posto e che con queste belle giornate c’è qualche giardino impraticabile e i ragazzi non possono uscire in qualche giardino dove ci sono delle zone occupate dai lavori per mettere o cambiare la caldaia. Però purtroppo è necessario farli ora e non rimandare questi lavori.
Ringrazio tutti per l’attenzione che c’è per la scuola, è un elemento di qualità della nostra vita consociata e civile ed è un punto di onore per tutti, maggioranza e opposizioni. La collaborazione, anche critica, su questi temi è sempre ampissima e vi ringrazio. Ci aspetta un anno scolastico denso di attività e iniziative. Avremo a Firenze il Forum nazionale ‘Scuole aperte’, tra fine novembre e inizio dicembre, del quale siamo particolarmente orgogliosi perché hanno lanciato il tema della scuola aperta alla città ma da noi è una prassi che da anni ormai: nelle scuole nel pomeriggio vanno tanti adulti a fare corsi e attività ad incontrarsi. Ora si tratta di organizzare tutta questa vita perché si tratti di un punto di riferimento per molte famiglie. La scuola è spesso l’unica Istituzione che una famiglia incontra di necessità. É una faccia delle Istituzioni fondamentale nell’avere un rapporto responsabile e maturo con i cittadini.
Il Forum è un’occasione importante come le scuole da cui sono partita, che sono scuole nei pressi dei cantieri della tramvia che può essere una grande occasione educativa per la città. può essere una grande chance. Non mancheranno gli stridori e le frizioni, sarà complesso ma confido nel fatto che come sempre i fiorentini hanno dimostrato si può creativamente trovare il modo per interpretare questa difficoltà e farla diventare un modo per cambiare anche alcune piccoli abitudini di vita”.
Ho aggiunto in sede di replica la presentazione delle chiavi della città il 17 alle 17 nel salone dei 500. Le chiavi sono un patrimonio condiviso e una ricchezza sulla quale il Comune investe per incrementare l'offerta formativa della scuola fiorentina. (fp)