Regolamento urbanistico, il vicesindaco Nardella: "Un risultato storico per il futuro di Firenze"
“Il Regolamento Urbanistico arriva in tempi record: è un risultato storico”. Lo ha detto il vicesindaco reggente Dario Nardella, commentando la presentazione dell’atto oggi all’esame del consiglio comunale per il voto di adozione. “Questi 5 anni sono stati straordinari – ha aggiunto Mardella - perché nel 2011 abbiamo approvato il Piano strutturale a volumi zero, che è l’architrave su cui si costruiscono le regole della pianificazione urbanistica, mente tra oggi e domani adotteremo il Regolamento urbanistico e approveremo il Regolamento edilizio”. “Si tratta di due strumenti indispensabili per lo sviluppo della città - ha continuato - perché non parlano solo di regole urbanistiche, ma anche dello sviluppo della città: in questi atti si parla infatti anche di economia, lavoro, di grandi opere pubbliche. Gli strumenti per far ripartire Firenze e l’economia della città ci sono tutti, ora dobbiamo metterci al lavoro per coinvolgere, imprese, lavoratori e cittadini”. “Con il Regolamento urbanistico esercitiamo il diritto di cambiare le città, che sono organi complessi in continuo movimento, basati sulla vita quotidiana dei cittadini che le animano - ha aggiunto Nardella - e compito della politica è governare la loro trasformazione”.Il vicesindaco reggente ha continuato sottolineando anche che “con il Regolamento urbanistico mettiamo un altro tassello nella costruzione del futuro di Firenze e sono convinto che la passione, la determinazione e la competenza con cui tutti voi avete lavorato, a partire dall’assessore Meucci, sono la migliore garanzia di un buon avvio. Sarà poi compito di ciascuno di noi di fare in modo che questo cammino vada avanti senza fermarsi, senza esitare. È un cammino ambizioso, che vale per i nostri figli, per le generazioni che verranno perché le trasformazioni vere richiedono anni e sacrifici. Firenze ha già vissuto in passato profonde trasformazioni: nella metà dell’800 visse una grande trasformazione urbana, potremmo dire la più grande dell’età moderna con i viali del Poggi, le grandi architetture, una trasformazione indotta anche dal ruolo che le fu affidata di capitale politica e istituzionale del Regno unito. Oggi è come se quel ruolo lo riconquistassimo. Non siamo capitale istituzionale, ma riaffermiamo il nostro ruolo di capitale europea, di capitale culturale e politica del nostro Paese. Dobbiamo sostenere questa ambizione con una riforma urbanistica che nelle sue ambizioni è paragonabile a quella grande trasformazione della metà dell’800”.Da parte sua, l’assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci ha svolto una lunga relazione, che ha toccato in concreto tutti i tempi di questo atto fondamentale e complesso.“Il Regolamento Urbanistico che oggi approda per l’adozione in consiglio comunale è un atto fondamentale per la nostra città, che disegna davvero il futuro di Firenze e rende concreti gli indirizzi del Piano Strutturale ‘a volumi zero’. Un atto fondamentale, che porta con sè un impatto economico enorme: 750.000 mq di superficie in movimento, 1,5 miliardi di euro per gli interventi, 2mila posti di lavoro per 5 anni. Dalle aree in trasformazione si ricaveranno 60 milioni di euro in oneri di urbanizzazione, destinati alle infrastrutture pubbliche; la dotazione di servizi collettivi sarà di quasi 40mq. ad abitante, più del doppio di quanto previsto dalle norme”.“Quello che abbiamo voluto delineare non è il disegno della città che ci piacerebbe, ma quello della città che si realizza davvero: previsioni ‘fattibili’ non perché potrebbero realizzarsi, ma perché si concretizzano effettivamente – da detto ancora l’assessore - Per questo occorreva misurarsi con tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, spesso portatori di interessi non coincidenti: da qui l’importanza che abbiamo voluto dare ai percorsi partecipativi, sia informali che formali. Solo qualche dato: 5 convegni tematici (in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica e l’Agenzia Fiorentina per l’Energia); una ventina di incontri con vari enti ed associazioni (compresi gli ordini ed i collegi professionali); un questionario online che ha coinvolto 1.700 cittadini; 985 contributi specifici ricevuti”.“Gli spazi di nuova destinazione erano stati quantificati dal Piano Strutturale in oltre un milione e 200mila mq: una destinazione che ovviamente il Regolamento Urbanistico doveva articolare in dettaglio. Per gli interventi oltre i 2mila mq abbiamo dettato prescrizioni precise, ricorrendo ad una procedura di evidenza pubblica, mediante un avviso con cui gli interessati alla trasformazione di un immobile sono stati invitati a fornire le caratteristiche ed i principali dati tecnici del progetto. Attenzione: non c’è stata alcuna concessione alle pressioni della rendita immobiliare, né si è instaurata alcuna negoziazione. Si è semplicemente svolta una ricognizione, senza alcun vincolo di accettazione da parte dell’amministrazione, nel segno della trasparenza”.“E proprio accanto ai principi della trasparenza, sostenibilità e fattibilità, è da sottolineare un altro criterio che ci ha guidato: quello della semplificazione. Non solo delle procedure ma anche formale, grazie ad oltre 200 schede-norma nelle quali sono descritte destinazione di progetto, superficie, modalità e tipo di intervento consentito, prescrizioni, mitigazioni, fattibilità idraulica, geologica e sismica.Nel quadro della semplificazione, voglio anche sottolineare l’importanza del provvedimento che oggi presentiamo insieme al Regolamento Urbanistico, ovvero il nuovo Regolamento Edilizio. Si è razionalizzato il testo vigente, depurandolo di quanto è già disciplinato dalle norme statali e regionali ed eliminando adempimenti che appesantivano le procedure. Il risultato è ben sintetizzato da poche cifre: si passa da 245 a 105 articoli e da 10 allegati a 3 allegati, con una semplificazione sostanziale perfezionata insieme agli ordini professionali”.L’assessore Meucci si è poi soffermata sulle principali trasformazioni che il Regolamento prevede.“La parte di città in cui è prevista la maggior parte delle trasformazioni è l’UTOE 12, che interessa il nucleo storico e l’espansione ottocentesca, con oltre 20 aree con variazione della destinazione d’uso attraverso interventi conservativi di immobili, con SUL (superficie utile lorda) maggiore di 2mila mq. (ricordo che in questi casi privati devono destinare una quota non inferiore al 20% alla residenza per l’affitto o altra forma di edilizia convenzionata). Le destinazioni d’uso dei contenitori di valore storico confermano la prevalenza di quella residenziale, anche tenendo conto delle recente ripresa demografica, in gran parte dovuta a movimenti migratori di origine extra comunitaria. Le analisi su cui il Regolamento Urbanistico si è fondato, suggeriscono da un lato la rilevanza degli spazi pubblici come spazi da potenziare e qualificare, anche come opportunità di incontro e integrazione; e dall’altro evidenziano che i progetti devono andare di pari passo con uno sviluppo della cultura della convivenza. Il nuovo Regolamento, nel confermare la prevalenza della destinazione residenziale per gli immobili storici, opera un riequilibrio a favore di altre destinazioni, in particolare a carattere direzionale e di servizio (scuole di alta formazione, centri di formazione professionale, servizi e incubatori d’impresa); mentre la destinazione turistico-ricettiva interessa il centro solo per la trasformazione del Teatro Comunale”.“Dopo l’area centrale, l’UTOE interessata dal maggior numero di trasformazioni è la 3, che corrisponde alla parte est della città sulle due sponde dell’Arno, fra l’altro interessata dalla previsione dell’insediamento di un campeggio a Rovezzano (per permettere la dismissione del campeggio del Piazzale Michelangelo) e di due nuovi impianti sportivi a cielo aperto.La parte ovest della città è quella interessata dalle più importanti trasformazioni di aree già produttive. In particolare l’UTOE 8, che si estende da via Baracca al viale Etruria, include le trasformazioni dell’ex Manifattura Tabacchi e dell’ex Officine Grande Riparazioni; mentre l’UTOE 9, sulla direttrice della via Pistoiese, include le trasformazioni delle aree ex Gover ed ex Esselunga mentre l’UTOE 10, sulla direttrice di Novoli, include la trasformazione del Centro alimentare Polivalente e del Panificio Militare. L’UTOE 10 è caratterizzata da un mix di trasformazioni diverse dalla residenza, con una quota consistente dedicata ad attività industriali ed artigianali (il nuovo centro del settore alimentare e le attività commerciali in medie strutture, correlate sia al nuovo stadio che all’ex Panificio Militare)”.“L’UTOE 11, sulla direttrice Careggi-Castello, è interessata da un intervento significativo sullo stabilimento ex-Cerdec posto fra le ville medicee e il borgo storico. Infine, per quanto riguarda le UTOE 1, 4 e 5 (i territori collinari a nord e a sud della città) le trasformazioni previste riguardano complessi edilizi dismessi o sottoutilizzati, anche di valore storico architettonico (ex caserme, attrezzature socio-sanitarie, scuole e convitti) assegnando una prevalente destinazione residenziale”.“Per quanto riguarda le infrastrutture per la mobilità, ricordo che per le priorità da inserire nel Regolamento Urbanistico si è tenuto conto della decadenza quinquennale dei vincolo, qualora non si arrivi in tempo all’approvazione del progetto esecutivo. E’ confermato il posizionamento della Stazione dell’Alta Velocità ai Macelli e la realizzazione delle direttrici di penetrazione Pistoiese-Rosselli e Fortezza –Panciatichi. Per quanto riguarda la tramvia, sono state inserite le linee 2, 3 e 4 (limitandosi a stralciare la tratta in sotterranea della linea 2); sono inserite anche quasi tutte le opere che il Piano Strutturale ha indicato come componenti del Semianello Nord e del Semianello Sud (fra cui il nuovo svincolo di Peretola, il sottoattraversamento del Sodo, il by-pass del Galluzzo, l’adeguamento di via delle Bagnese)”.“Fra le altre infrastrutture viarie sono inseriti anche un ponte sul Mugnone (in corrispondenza di via Crispi) e, sullo stesso allineamento, un sottopasso ferroviario parallelo a quello dello Statuto, un sottopasso pedonale in via Vittorio Emanuele ed un sottopasso ferroviario in via Giuliani.Per quanto riguarda le piste ciclabili, voglio ricordare gli interventi su suolo non meramente stradale (Nenni-Torregalli, lungo Ema, lungo Greve, Argingrosso, Brozzi-Sala)”.“Per quanto riguarda i parcheggi, le principali previsioni riguardano i parcheggi scambiatori di Peretola, di viale Nenni, di piazza Batoni, di viale Etruria, delle Due Strade, dell’Indiano-Cascine, oltre a quelli a servizio di quartiere di Settignano, Ponte a Mensola, Castello, Sorgane e Pratellino; ed infine, in funzione dell’accessibilità al centro storico, quelli sotterranei di piazza del Carmine e piazza Brunelleschi (per cui si renderanno necessari ulteriori approfondimenti)”.In conclusione, l’assessore ha sottolineato “il riconoscimento al lavoro del Consiglio comunale (dal presidente della Commissione Urbanistica a tutti i consiglieri, anche a quelli di opposizione, che hanno dato contributi positivi): In 2 mesi abbiamo svolto 25 sedute delle commissioni consiliari, oltre a 10 incontri con i Consigli di Quartiere, che hanno confermato grande capacità di analisi e di elaborazione”.Infine i ringraziamenti. “Questo Regolamento Urbanistico, come già il Piano Strutturale, è frutto esclusivo degli uffici comunali: siamo probabilmente un caso senza precedenti, ed anche oggi unico per quanto mi risulta, in cui gli strumenti della pianificazione territoriale sono stati messi a punto senza ricorrere ad incarichi esterni, neppure a livello di consulenza ha concluso l’assessore Meucci - Un lavoro enorme per dimensione e complessità, per il quale voglio ringraziare i dirigenti, i tecnici e tutti coloro che, nei diversi ruoli e nelle diverse competenze, ci anno consentito di portare a termine quello che era uno degli impegni più importanti di questo mandato amministrativo”. (fp-ag)