Il vicesindaco ha partecipato al congresso del Sunia a San Bartolo a Cintoia

"Lavorerò perché Firenze diventi il primo laboratorio in Italia dove si fa fronte all'emergenza abitativa sfruttando gli alloggi invenduti"

“Mi piace l’dea del Patto per l’abitare che coinvolga proprietari di immobili, inquilini, istituzioni pubbliche e soggetti privati. Lavorerò perché Firenze diventi il primo laboratorio in Italia dove, utilizzando anche lo strumento degli accordi integrativi, le imprese edili, le banche, l’associazione degli inquilini e le istituzioni diano vita a un patto per affitti davvero calmierati affinché gli alloggi invenduti non siano dei buchi neri, ma siano utili per la comunità. Di questo ne ho già parlato con l’Anci e con le autorità del governo”. Lo ha detto il vicesindaco Dario Nardella, intervenendo all’XI congresso del Sunia dedicato a “Un patto per l’affitto sostenibile” che si è svolto alla Casa del Popolo a San Bartolo a Cintoia.
Al congresso hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale Sunia Firenze Simone Porzio, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e il presidente di Casa spa Luca Talluri.
“Tra i frutti del boom dell’edilizia e della bolla speculativa ci sono 700mila alloggi in Italia che sono invenduti, è lo stesso numero drammatico di famiglie che sono sulla soglia di povertà - ha continuato Nardella -. A Firenze si parla di circa un migliaio di alloggi inutilizzati, invenduti, che non servono né alle imprese che li hanno costruiti né alla comunità e che non rendono alle banche che hanno in mano i muti. Se riuscissimo a utilizzare questi immobili potremmo dare una risposta concreta all’emergenza abitativa”. “Se sarò sindaco mi impegnerò per lavorare insieme alla Regione perché i criteri usati per le assegnazioni siano rispettosi delle condizioni reali dei nostri cittadini - ha proseguito -. Sono stato vicesindaco per quattro anni e ho condiviso le scelte della nostra amministrazione: scelte che ci hanno permesso, tra le varie cose, di assegnare in quasi cinque anni 1100 alloggi di edilizia residenziale pubblica”.
Nel suo intervento il vicesindaco Nardella ha parlato anche dell’idea di lanciare esperimenti di housing social per avere insieme giovani e meno giovani “perché a noi i ghetti anagrafici non piacciono”. “Anziani e giovani devono stare insieme perché dalla contaminazione di generazioni nascono esperimenti belli di comunità - ha concluso -. Con il presidente della Regione Rossi e con la vicepresidente Saccardi, che ha la delega alla casa, ho già parlato di alcune possibili opzioni dove questo potrà essere realizzato”. (fp)

 

In allegato alcune immagini
 

SUNIA3298.26 KBcm_obj_28203.JPG205.18 KBcm_obj_28204.JPG347.86 KB